Teatro Empoli
da mercoledì 27 Maggio 2015 a sabato 6 Giugno 2015
Teatro Scuola 2015 al Minimal Teatro
Da oggi e fino a sabato 6 giugno al Minimal Teatro di Empoli, sede della compagnia Giallo Mare Minimal Teatro si tiene la rassegna di Teatro Scuola 2015, realizzata nell’ambito del progetto di residenza della compagnia Giallo Mare Minimal Teatro.
Sei spettacoli in cartelloni messi in scena da altrettanti gruppi e classi delle scuole medie superiori di Empoli. Gli spettacoli sono il frutto di laboratori teatrali e pongono l’accento sul “FARE TEATRO”.
Le scuole superiori del Circondario da anni promuovono il teatro come il percorso formativo su iniziativa di alcuni insegnanti, in autonomia, o con l’apporto di operatori teatrali esterni.
La rassegna è un’occasione per le scuole di mostrare il proprio lavoro e offre la possibilità di scambio e confronto tra i ragazzi. Tutti gli spettacoli sono ad ingresso gratuito.
Domani, mercoledì 27 maggio, alle 21 (replica giovedì 30 alle 10) gli studenti dell’istituto superiore Virgilio di Empoli che hanno partecipato al laboratorio condotto da Maria Teresa Delogu di Giallo Mare Minimal Teatro, insegnante di riferimento professoressa Silvia Bagnoli, presentano Ma casa dov’è? Quando il mondo si muove: la necessità diviene conoscenza.
Si tratta di una riflessione non nuova, ma non banale, su un tema vecchio e nuovo allo stesso tempo: l’emigrazione.
In scena Gabriele Arfaioli, Benedetta Beconcini, Giulia Campatelli, Chiara Collana, Lorenzo D’Auria, Chiara di Filippo, Ilaria Ghironi, Debora Gigli, Gaia Lami, Davide Macchini, Francesca Macchini, Giovanni Maltinti, Rita Mandriani, Alessandro Mazzone, Lavinia Meo, Matteo Nebbiai, Marina Pileri, Chiara Pippucci, Chiara Ravinetto, Michela Talini, Adelaide Tremori, Eleonora Vanni, Federica Zaccardo.
Per informazioni Giallo Mare Minimal Teatro 0571 81629 – info@giallomare.it
A seguire il calendario completo della rassegna:
CALENDARIO
martedì 26 maggio ore 21 e mercoledì 27 maggio ore 10
Istituto Superiore Virgilio – Empoli Laboratorio teatrale condotto da Prof.ssa Silvia Bagnoli
TELEMACO, THE QUEST
la ricerca del padre-patria una volta compiuta la scelta di rompere con le proprie origini. Ispirato al King Lear di Shakespeare e all’Ulysses di Joyce , un viaggio alla ricerca di se, del proprio futuro e del proprio passato.
Teatro in lingua inglese, video di Francesco Romeo
Laboratorio teatrale condotto da Prof.ssa Caterina Isoldi
AMOR DE DON PERLIMPLIN CON BELISA EN SU JARDÍN
Si tratta di una tragicommedia giovanile di Federico García Lorca, di cui si potrebbe dire che è una rivisitazione in chiave mistico/simbolica dell’eterno tema de “la pupa e il secchione”, dove è rappresentato il dramma della impossibile realizzazione di un amore che è tutto anima nel protagonista maschile e tutto fisicità nella protagonista femminile. Tragicamente solo il sangue sacrificale del suicida Perlimplin riesce a sanare questo disequilibrio in un finale che niente risolve ma che ci lascia interdetti di fronte alla vertiginosa impossibilità di amare.
Teatro in lingua spagnola
mercoledì 27 maggio ore 21 e giovedì 28 maggio ore 10
Istituto Superiore Virgilio – Empoli Laboratorio teatrale condotto da Maria Teresa Delogu – Giallo Mare Minimal Teatro Insegnante di riferimento Prof.ssa Silvia Bagnoli
“MA CASA DOV’E?”
Quando il mondo si muove: la necessità diviene conoscenza.
Vorremmo consentire lo sviluppo di una riflessione non nuova, ma nemmeno banale, di un tema vecchio e nuovo allo stesso tempo: l’emigrazione.
In un momento in cui i flussi migratori sembrano assumere dimensioni sempre più rilevanti, per le note ragioni di squilibrio economico tra Nord e Sud del mondo, noi vorremmo cercare di dire una parola sull’argomento, fra i tanti luoghi comuni che ci circondano, che ci portasse ad una riflessione meno superficiale del consueto. Uno dei principali motivi dello scatenamento del razzismo, anzi di quella rabbiosa forma di razzismo che è il cosiddetto “razzismo di ritorno”, è la generalizzazione rispetto ai soggetti che vengono a “minacciare” l’ordine costituito. La facile liquidazione della complessità delle storie personali che ogni essere umano porta con sé, consente di saltarne a piè pari la conoscenza, per approdare di filato ad un “sono tutti uguali”.
Il filo del nostro ragionamento e del laboratorio teatrale partirà dai viaggi compiuti ieri, oggi, l’altroieri, nell’antichità fino a toccare il più archetipico dei Viaggi, l’Odissea, un viaggio che si svolge dopo una guerra e che dentro contiene non solo la quasi totalità dei moti dell’animo umano, ma una relazione dinamica e per nulla scontata del concetto di “casa”, di “patria” e non ultimo, di appartenenza.
Il viaggio non si fermerà però all’analisi del mito del viaggiatore “sul mare color del vino verso genti straniere” ma ci porterà ad ascoltare le storie degli italiani emigrati in America e in Argentina durante i primi decenni del secolo fino ad arrivare a chi oggi viene nel nostro paese per le nostre stesse ragioni,fino al paradosso più recente sui dati della nuova emigrazione italiana, in cui le partenze dei nostri connazionali verso l’estero hanno superato gli arrivi dei migranti.
Un viaggio impegnativo, e che probabilmente non avrà fine….
venerdì 29 maggio ore 10 ed ore 21
Istituto di Istruzione Superiore “Il Pontormo” – Empoli Laboratorio teatrale condotto da Stefano Luci Insegnate di riferimento Prof.ssa Sandra Troilo
SALAMBO’ da G.Flaubert
Sono stanco delle cose brutte e degli ambienti volgari. La Bovary mi ha nauseato dei costumi borghesi per molto tempo. Per qualche anno vivrò forse in un soggetto splendido e lontano dal mondo moderno, del quale ho piene le tasche! Ciò che intraprendo non avrà alcun successo di pubblico. Che importa bisogna scrivere anzitutto per sé…” G.Flaubert
Il successo di Salambo’ fu immediato e clamoroso contrariamente a quanto si aspettava l’Autore.
La Generazione Lisistrata, ovvero la compagnia teatrale del Pontormo, torno a lavorare sulla Donna e i personaggi femminili nella letteratura e lo fa come sempre grazie alla magia del teatro.
Le Salambò diventano 6, in un valzer di attrici, le quali rappresentano ognuna uno dei doni della sacerdotessa di Tanit. Salambò è la donna/ragazza disincarnata cresciuta solo per diventare sacerdotessa e fondersi con la divinità e diventare un tutt’uno con essa, diventare l’anima stessa della città di cartagine. Non ha mai conosciuto l’amore, non è preparata, non è protetta in caso di arrivo del sentimento più potente e vitale. E così accade…Durante un festino, scocca la scintilla, Salambò incrocerà lo sguardo di Mathos. Il mortale nemico della sua città. L’amore si farà strada come una malattia, una sindrome che non lascerà scampo a Salambò, completamente priva di difese immunitarie. L’amore degli uomini la contagerà…L’amore si diffonderà, con tutte le sue conseguenze…
La generazione Lisistrata affronta il mare più buio della storia, approdando al porto della Poesia, della Poesia che non ha bisogno di apparire credibile perché vera in tutta la sua luce.
venerdì 5 giugno ore 21 e sabato 6 giugno ore 10
Istituto di Istruzione Superiore “Ferraris – Brunelleschi” – Empoli Laboratorio teatrale condotto da Maria Simona Peruzzi Insegnante di riferimento Prof.ssa Silvia Desideri e Prof.ssa Laura Moroni
SETTE A TEBE – ESCHILO
Una lotta fratricida minaccia la città di Tebe: i due figli di Edipo, Eteocle e Polinice, stanno per scontrarsi, ciascuno rivendicando il diritto di governare la città. L’alternanza pattuita non è stata rispettata e Polinice, privato del suo diritto è pronto ad attaccare sostenuto da genti straniere. Chiunque dei tebani sia in grado di combattere, dovrà prendere le armi. Alle donne, non resta che pregare.
A difesa di ciascuna delle sette porte viene schierato un eroe.
Alla settima porta i fratelli moriranno l’uno per mano dell’altro.
La maledizione di Edipo si è compiuta. Tebe è salva e con essa coloro che la abitano.
Ma non è che l’inizio di un’altra storia: quella di Antigone.
Tutto il teatro classico, almeno quello che è giunto fino a noi, è una inesauribile fonte di stimoli, una sollecitazione continua a guardare in profondità. Non ci sono risposte definitive, appaganti, ma siamo guidati a ripercorrere, guardando con emozione e distacco allo stesso tempo, le vicende di uomini lontani da noi solo in apparenza. La natura umana è qui accolta in tutta la sua contraddittorietà, fragilità e forza.
E funziona ancora, perché non si chiede di aderire a una visione del mondo, piuttosto di riconoscere i meccanismi e le forze che lo governano. I secoli sono un soffio e l’uomo è ancora quello, non solo la creatura addomesticata che si nasconde nei modi del proprio tempo.
Ci è capitato nel corso di questo tentativo di messa in scena di porci alcune domande.
Ci siamo chiesti cosa potessero sentire quelle ragazze, costrette a subire senza potersi difendere, perché la difesa è compito dell’uomo; cosa potessero sentire quei ragazzi la cui vita era sul punto di essere cancellata. In nome di che?
Della Giustizia? Di cosa?
C’è un momento in cui alcuni degli assediati, rischiando la vita, escono per spiare le mosse del nemico. E i nemici sono lì, compiono i loro riti, appendono ghirlande per coloro che li aspettano a casa. E hanno gli stessi identici timori e affetti di coloro che stanno per attaccare e uccidere e sterminare e cancellare dalla faccia della terra.
Fratelli contro fratelli.
Un momento in cui l’insensatezza della carneficina, come di tutte le guerre, si fa evidente.
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