Cultura Empoli

da sabato 16 Settembre 2023 a sabato 30 Settembre 2023

Due artisti due artigiani la mostra di: Beppe Calvetti e Piero Manzi a Palazzo Ghibellino

Si inaugura sabato 16 settembre alle ore 18,00 al Palazzo Ghibellino di Empoli la mostra di due artigiani/artisti: Beppe Calvetti e Piero Manzi.

Rimane aperta fino al 30 settembre

DUE ARTISTI/ARTIGIANI E UNA AMICIZIA.

Questa mostra d’arte vede opere di due amici per i quali la primitiva radice della parola arte (arché) è particolarmente rivelatrice: il fare, il produrre secondo accorgimenti tecnici di qualità. Un fare di cui si diviene esperti educando le mani che acquistano una loro intelligenza istintiva sia nell’uso degli strumenti che nell’interpretare le potenzialità insite nella materia.

Allora la bottega diviene la vera scuola dove l’insegnante “maestro” non parla astrattamente, ma fa, e il suo esempio è da seguire per carpirne i piccoli segreti.
Il lungo apprendistato sprona certamente all’umiltà e alla ricerca continua di un miglioramento.

Calvetti e Manzi sono anche amici di musica e di biliardo ed apprezzano ambedue il mangiar bene e, fra barattoli di colla e sgorbie, in particolari occasioni lo condividono volentieri con altri amici.

Dunque anche questa mostra è un’ode all’amicizia, quell’Amicizia che raddoppia i piaceri e dimezza i dolori della nostra vita.
Infatti Cicerone, nel suo trattato De amicitia, afferma:

.. come può essere “vitale” una vita che non trovi soddisfazione nel reciproco affetto di un amico? Cosa vi è di più dolce dell’avere una persona con la quale poter parlare come a te stesso? E che gran frutto vi sarebbe nella prosperità, se non avessi qualcuno che ne godesse allo stesso modo tuo?

Il caso dei nostri amici è dunque esemplare: esperti di più tecniche, di più materiali, sempre alla ricerca di nuove idee, nelle loro opere è evidente il piacere del lavorare, un piacere che veramente coincide con il vivere e che non conosce pensionamenti.

Silvano Salvadori

PIERO MANZI

Nato a Cerreto Guidi nel 1955, si è diplomato all’Istituto d’Arte di Firenze nel 1974 nella sezione di Tessuto e questa formazione è stata certamente utile nella sua successiva attività di imprenditore di varie attività artistiche afferenti ai complementi di arredo in vetro, ceramica, ferro ecc. Ha esercitato sempre la scultura in cotto e legno e si è impegnato nella costruzione di prototipi per la produzione industriale. Suoi gli stendardi della Madonna del Rifugio di Petroio e di quella di Bassa. Creatività dunque e conoscenza del “fare”.
Compagna sempre gli è stata la musica, una passione che tutt’oggi esercita, mettendo mano all’organo e al sax.

E proprio la musica e la pratica della bottega artigiana lo lega a Beppe Calvetti, compagno di squadra anche nelle gare di biliardo.

BEPPE CALVETTI
Fin da ragazzo Beppe si dilettava a costruire spade di legno e pistole con gli elastici venendo così a far nascere per metamorfosi dal legno altre realtà concrete; una predisposizione quindi a creare.
Nato nel 1953 a Certaldo presto si trasferisce coi genitori ad Empoli e dopo aver frequentato le scuole nel 1968 entra nella sognata bottega artigiana di un falegname di rango, quale era Fedeli Copraggio, dove impara il mestiere esteso anche alle dimensioni più artistiche dell’ebanisteria e del restauro. Quella bottega era un vero salotto di idee con tanti sacerdoti dell’arte quali i pittori Virgilio Carmignani, Sineo Gemignani, Gino Terreni, Osvaldo Lensi, Vincelles, Serafini, lo scultore Ugo Pecchioli; una squadra di tendenze eterogenee che avevano fedi diverse sempre dialoganti, ma unite dalla passione di avventurarsi sul calvario della creatività con gli strumenti del mestiere.
Ma anche un artista intagliatore ed ebanista come Raul Noccioli lo affascina e lo indirizza all’artigianato artistico. Così lavora al restauro in S. Stefano degli Agostiniani, degli arredi lignei della Cappella della Misericordia

Espone a Firenze nel 1971, nel 1995 in Germania insieme all’artista Ivano Cerrai, nel 2004 e 2018 qui al Palazzo Ghibellino.
Beppe tiene anche da molti anni corsi di formazione per i giovani usciti dalla scuola ed è certo un maestro che non ti annoia perché la sua bottega è una fucina con ogni tipo di macchinario, una bottega ormai unica la cui frequentazione è una vera esperienza globale.

Beppe è anche poeta e scrittore; le sue pratiche teorie sulle costruzioni degli Egizi fanno i conti in tasca e spiazzano certi critici.
Beppe non ha età, o meglio ha l’età dei vent’anni quando si ha tutta la vita davanti e si fantastica progettando il proprio futuro. Non vi fate ingannare dunque dai capelli bianchi, forse sono solo una delle sue abili patinature. Ha carte segrete e le partite che gioca le vince tutte.

Fonte: Ufficio Stampa

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