Cultura Firenze

martedì 8 Aprile 2014

“Definitively Unfinished”: a “Scripta” si parla di filosofia dell’arte contemporanea con il libro di Marco Senaldi

Nuovo incontro di Scripta dedicato agli interrogativi che l’arte pone quotidianamente a critici e filosofi.

Martedì 8 aprile alle 18.00 a conversare con Pietro Gaglianò sarà Marco Senaldi, storico, critico d’arte e autore di programmi televisivi culturali, che nel suo ultimo libro “Definitively Unfinished. Filosofia dell’arte contemporanea” propone la costruzione e la ristrutturazione delle domande chiave sulla nozione di “arte”.

 

Il libro Che cos’è l’arte contemporanea? Quando è cominciata e perché è diversa dalle altre forme d’arte del passato?
Storici, critici e filosofi si sono interrogati intorno a que­sti quesiti, fornendo risposte diverse, spesso in contrasto fra loro, a conferma del fatto che l’arte attuale – intesa come impresa collettiva di riflessione non solo sulle for­me espressive, ma anche sul proprio statuto ontologico, teorico ed estetico – è oggi più che mai viva. Eppure la vita dell’arte, come già ebbe a dire Hegel, è un continuo rifarsi, per abbatterli o per servirsene, a dei modelli provenienti dal passato storico (revival, remake, re-enactment…), dall’altrove geografi­co (primitivismo, orientalismo, post-colonialismo…) o dall’aldilà disciplinare (design, architettura, cinema…).

Ma soprattutto l’arte contemporanea appare come un sus­seguirsi di crisi catastrofiche, in apparenza tese all’autodi­struzione; un’autodistruzione che tuttavia, sebbene por­tata a termine, incredibilmente non risulta mai definitiva. Per riprendere il celebre adagio di Duchamp, l’arte dei giorni nostri è dunque davvero Definitively Unfinished: testimone contraddittoria, ma ineliminabile, di un nuovo stadio dello spirito e della storia.

Una filosofia dell’arte contemporanea dovrebbe quindi configurarsi come un’azione radicale, un’azione che può anche risultare traumatica perché deve farsi carico di costruire e ristrutturare le domande chiave che riguardano precisamente la nozione di arte, ma che non può farlo se non implicando anche i fenomeni concreti, le occorrenze effettive (opere d’arte) che riempiono di contenuto quelle domande aprioristiche, e anche gli epifenomeni che attengono a questo campo (dalle istituzioni espositive, all’importanza della comunicazione di un evento artistico).

L’autore Marco Senaldi insegna storia dell’arte contemporanea e media presso lo iulm, Milano. Ha curato mostre di arte contemporanea come Cover Theory (catalogo Scheiwiller, 2003) e Il Marmo e la Celluloide (catalogo Silvana Editoriale, 2006); ha pubblicato fra l’altro: Enjoy! Il godimento estetico, Meltemi, 2003 (20062); Van Gogh a Hollywood. La leggenda cinematografica dell’arti­sta, Meltemi, 2004 (20072); Doppio Sguardo. Cinema e arte contemporanea, Bompiani, 2008; Arte e Televisione. Da Andy Warhol a Grande Fratello, Postmediabooks, 2009. Suoi interven­ti e articoli sono apparsi su Il manifesto, Corriere della Sera, Flash Art, Interni, Around Photography, D – la Repubblica delle donne, Exibart; firma la rubrica «hostravistoxte» su Artribune; è stato auto­re televisivo di programmi culturali per Canale 5 e RaiTre.

Prossimi appuntamenti con scripta

13 maggio Anna Detheridge, Gli scultori della speranza, edito da Einaudi

 

9 giugno Maurizio Pallante, Sono io che non capisco. Riflessioni sull’arte contemporanea di un obiettore alla crescita, Edizioni per la decrescita felice

 

Gli incontri avranno inizio alle ore 18.00

 

 

Libreria Brac

via dei Vagellai 18r, Firenze

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Fonte: Ufficio Stampa

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