Cultura Prato

sabato 12 Aprile 2014

“Dai pappagalli.. agli autobus. La storia di noi e di Bruna”, inaugurata a palazzo Buonamici la mostra promossa dalla cooperativa sociale CUI e patrocinata dalla Provincia con gli straordinari disegni di Bruna

E’ stata inaugurata stamani a palazzo Buonamici la mostra “Dai pappagalli… agli autobus”, promossa dalla cooperativa sociale CUI e patrocinata dalla Provincia.

Il presidente della Provincia e la presidente della Cooperativa sociale CUI Lorena Zorzan hanno tagliato il nastro dell’allestimento, che racconta per immagini lo straordinario percorso, fatto di disegni e dipinti, di Bruna, ospite della cooperativa.

Sabato 12 aprile si svolgerà, sempre a palazzo Buonamici, il laboratorio legato alla mostra dalle 9 alle 13.

“Con questa mostra – spiega Lorena Zorzan – non vogliamo soltanto presentare la piacevolezza delle opere di Bruna, ma anche il percorso da lei effettuato grazie ad un progetto all’interno della nostra cooperativa che tende a stimolare e favorire l’acquisizione di autonomia e consapevolezza di sé e del proprio percorso”.

Bruna è una ragazza brasiliana ipovedente e audiolesa inserita nella cooperativa dal 2007. Bruna ha portato con sé il suo mondo, le sue foreste, il suo oceano, i suoi animali. Li ha messi in valigia e fatti viaggiare, custodendoli nella profondità del suo cuore, racchiusi in un luogo riservato di se stessa. Un luogo stretto e scuro, come i vetri e la forma dei suoi autobus. Grazie al calore dei suoi compagni, l’amore dei suoi familiari, l’impegno dei nostri operatori i vetri di quegli autobus si sono poi schiariti mostrandone il contenuto. Come da un cappello magico hanno preso forma, grazie all’abilità di Bruna, pappagalli colorati, leoni e tigri che si sono trasformati in personaggi della sua quotidianità. Le sue emozioni prendono forma di giaguaro, leone, pappagalli come di altri animali, ma grazie al lungo lavoro degli operatori della cooperativa si sono trasformate anche in forme umane, che rappresentano per Bruna le proprie emozioni, in un gioco di proiezioni da cui scaturiscono il compagno di struttura e l’autista del pullmino, l’operatore o i familiari.

 

Fonte: Provincia di Prato

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