Spettacoli Prato

da venerdì 25 Settembre 2015 a domenica 4 Ottobre 2015

Contemporanea Festival 15, un festival sulle arti della scena contemporanea

Jerome Bel_ Cedric Andrieux-

Jerome Bel Cedric Andrieux Contemporanea Festival 15

CONTEMPORANEA FESTIVAL 15 si svolgerà a Prato dal 25 settembre al 4 ottobre aprendo ufficialmente le attività del Teatro Metastasio Stabile della Toscana nella stagione 2015/2016.

Un festival sulle arti della scena contemporanea è per sua natura un luogo di costruzione, opportunità, incontro e sviluppo creativo. È il germe di una serie di processi di relazione e di progettazione teorica più che il frutto di una schematica direzione artistica. È uno spazio in cui si fondono i linguaggi e nascono composizioni imprevedibili che pongono questioni, producono disorientamenti e criticità, ‘spiazzano’ e allargano il concetto di visione e di coscienza critica.

CONTEMPORANEA FESTIVAL è un corpo vivo con tanti ‘organi’, un insieme di forze che si uniscono nel flusso di un processo di trasformazione che va di pari passo ai mutamenti del nostro tempo. È una zona franca dove lo spettatore consapevole diventa ad un tempo committente e parte dell’opera d’arte, pronto a recuperare una capacità critica personale che lo ricolloca autorevolmente nella comunità, come un greco antico nell’agorà. Questa tredicesima edizione prosegue questa linea progettuale sviluppata nel tempo da Edoardo Donatini, sostiene tantissime relazioni – artistiche, produttive, critiche, territoriali – e presenta artisti e compagnie italiane e straniere che trasformano ogni appuntamento in semplice esercizio di pensiero, propulsore di senso e sensibilità verso le arti della scena e la loro fruizione, strumento di consapevolezza imprescindibile per la formazione dell’individuo e della coscienza comunitaria. Con lo spettatore che pensa al centro. In particolare CONTEMPORANEA FESTIVAL 15 ha un’attenzione speciale per le ultime tendenze della coreografia italiana e internazionale.

Guardando prima di tutto alle relazioni internazionali, grazie al suo ruolo all’interno del network Finestate Festival (una rete di 6 festival, oltre a Contemporanea, B.motion/Operaestate Bassano, Castel dei Mondi Andria, Short Theatre di Roma, Terni Festival, Approdi Cagliari), quest’anno CONTEMPORANEA FESTIVAL 15 ha trovato collaborazioni sia con l’Institut Français e Nuovi Mecenati nell’ambito del progetto TransARTE, sia con Prohelvetia con il progetto Swiss Time, e presenta un focus speciale sulle ultime tendenze produttive francesi e svizzere che difficilmente trovano visibilità in Italia.

Quattro dunque gli artisti che arrivano dalla Francia: a rappresentare la danza c’è Christian Rizzo, accompagnato da otto danzatori e due musicisti, che riflette sulla memoria dei gesti con un lavoro che ha debuttato allo scorso Festival d’Avignone ed è poi stato ospitato con enorme successo all’ultima Biennale Danza (2 ottobre); e c’è una recente rivelazione, Mickaël Phelippeau, che indaga l’esperienza autobiografica di un giovanissimo ballerino per raccontare il passaggio dall’adolescenza all’età adulta.

Inoltre ci sono le proposte particolari, di esperienza partecipata, della Compagnie Tu t’attendais à quoi?, che invita il pubblico a realizzare un viaggio a bordo di una automobile trasformata in cinema (3 e 4 ottobre), e del performer Alex Cecchetti, che conduce in due tappe gli spettatori in un’immaginaria visita guidata del museo del Louvre (1 e 2 ottobre).

Dalla Svizzera arriva invece il primo lavoro da solista di Martin Zimmermann, artista del movimento, clown dal gelido umorismo di una delle più interessanti compagnie di teatro-circo del panorama internazionale (25 e 26 settembre); c’è poi una curiosa performance del coreografo Marco Berrettini che traduce in forma di battaglia danzata una sorta di disputa filosofica (30 settembre), e c’è il ‘concerto per corpo’ di Yasmine Hugonnet, anche lei consacrata all’ultima Biennale Danza per un laboratorio costruito proprio attorno a questo lavoro, che associa lo spettacolo coreografico con i processi della scultura (1 ottobre). A stimolare la partecipazione attiva, poi, arrivano l’allestimento sonoro e visivo costruito a tappe itineranti sul concetto di “parola liquida” di Officina Orsi/Rubidori Manshaft (1/3 ottobre), e un percorso sonoro a stanze attorno alla fiaba di Biancaneve ricostruito dalla compagnia Trickster-p (2/4 ottobre).

Sempre guardando all’estero, in virtù della sintonia con il lavoro di Kinkaleri e con la loro funzione di residenza creativa nello SpazioK – uno dei luoghi del festival – CONTEMPORANEA FESTIVAL 15 collabora al loro progetto Body to be, (dedicato alla performance contemporanea e realizzato anche in collaborazione con Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci nell’ambito del progetto regionale Cantiere Toscana Contemporanea) e ospita alcuni artisti che mettono il corpo al centro delle loro riflessione.

Con una pièce che racconta il “palco della danza” nel ventesimo secolo trasponendo pratiche coreografiche e visioni del corpo, dall’Inghilterra arriva dunque Tino Seghal, Leone d’Oro alla Biennale 2013, geniale artista che ha (re)introdotto nell’arte il concetto di immaterialità e unicità dell’opera in un modo assolutamente antimoderno che, proprio con questo spettacolo, ha clamorosamente fatto scandalo quest’estate (3 ottobre). E dalla Francia c’è Jérôme Bel, che firma l’assolo con cui il ballerino Cédric Andrieux esprime la sua esperienza d’artista e di uomo aprendo una prospettiva nuova sul suo maestro Merce Cunningham (27 settembre).

Inoltre, da oltreoceano, tornano gli italo/australiani Cuocolo Bosetti con un lavoro che, a base di cinema, si interroga sull’identità e sulla natura artificiale di ogni autobiografia (30 settembre e 1°ottobre).

Sul versante italiano, CONTEMPORANEA FESTIVAL 15 consolida alcune relazioni elettive e favorisce il ritorno di alcuni ‘compagni di viaggio’ delle passate edizioni. Ritrova quindi Claudio Morganti, che propone in prima nazionale il “ri-attraversamento” di un lavoro che debuttò 10 anni fa (1/4 ottobre); Massimiliano Civica che, assieme al critico Attilio Scarpellini, apre un varco di riflessione facendo un discorso sulla perdita di senso del teatro che inaugura un nuovo progetto di CONTEMPORANEA dal titolo, volutamente provocatorio.

Tutta la verità nient’altro che la verità, che promuove occasioni di discussione e approfondimento (2 ottobre); Benno Steinegger che, dopo un’indagine cognitiva sul campo, coinvolge alcuni ‘attori amatoriali’ del territorio in un performance/casting, un’audizione analitica sul loro rapporto con la vita e l’arte scenica (25 e 27 settembre); e Katia Giuliani che fa rompere dei cocci al pubblico in un’azione catartica e liberatoria (dal 25 settembre al 1 ottobre).

C’è poi spazio per nuovi incontri creativi, come quelli proposti da Fibre Parallele con l’ultima prova come regista e attrice di Licia Lanera – Premio Ubu come miglior interprete under 35 e Premio Duse per La Celestina di Ronconi – (29 settembre), o da Vincenzo Schino con una installazione-spettacolo che ricerca il segno di una vita nel movimento di una marionetta di fil di ferro (29 settembre).

Inoltre, CONTEMPORANEA FESTIVAL 15 riattiva la sua collaborazione con il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci e, in concomitanza con il Forum dell’Arte contemporanea italiana, organizza nei suoi nuovi spazi espositivi il progetto Time to move, un’intera giornata dedicata alla danza con performance da seguire in sequenza delle compagnie più rappresentative del panorama italiano: Compagnia Virgilio Sieni, Letizia Renzini & Marina Giovannini, Kinkaleri, Silvia Costa, Jacopo Jenna, Claudia Catarzi, MK (26 settembre).

E sempre a rappresentanza della danza c’è anche uno spettacolo di Collettivo Cinetico che analizza con nove teenager kamikaze il ruolo dello spettatore e il concetto d’indeterminazione (4 ottobre).

A segnare una novità assoluta nella storia di CONTEMPORANEA è una serata di musica, dedicata alla memoria del grande Ornette Coleman e declinata a ritmo di jazz dagli americani Mary Halvorson e Ches Smith, da Skinshout, con la voce di Gaia Mattiuzzi e la batteria di Francesco Cusa, e da Redshift, con il sassofonista Beppe Scardino, e l’inarrestabile batteria di Massimiliano Sorrentini (3 ottobre).

Quanto alle relazioni territoriali, a risvegliare la “sensibilità” del pubblico, c’è un percorso multisensoriale diviso in 5 performances e in 5 spazi di ZTT, cinque diverse compagnie cittadine – ZAPPA! Resistenze Creative, Sta, Progetto Aliremote Asd,The Loom Movement Factory, Kolam – che interpretano in brevi mini-spettacoli uno dei sensi dell’essere umano (28 settembre prenotazione obbligatoria a zttprato@gmail.com) e, per i più piccoli, c’è la prima nazionale di uno spettacolo di teatro ragazzi della compagnia TPO (25/27 settembre e 1/4 ottobre).

Una sezione particolare è poi dedicata alla formazione, con una serie di laboratori che si rivolgono sia agli addetti ai lavori che al pubblico: per attori e danzatori ce ne sono due di Marco Berrettini; per gli adolescenti c’è quello di Collettivo Cinetico; per il pubblico ce ne sono due di Massimiliano, e uno di Fosca. Inoltre CONTEMPORANEA FESTIVAL 15 organizza in collaborazione con Altre Velocità un laboratorio redazionale che, con il coinvolgimento degli studenti del Progeas di Prato vedrà comporre una pagina giornaliera dedicata al festival sul quotidiano locale La Nazione (per tutte le info sui laboratori scrivere a mauro.morucci@metastasio.it).

In tema di residenze creative, infine, nel vivo delle connessioni al sistema teatro, CONTEMPORANEA FESTIVAL 15  organizza la presentazione del 1° volume di Nobiltà e miseria – presente e futuro delle residenze creative in Italia, a resoconto della prima tappa del progetto di ricerca e analisi degli scenari italiani legato al pensiero e alle pratiche sulle e delle residenze creative, realizzato in collaborazione con l’Arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, ideato e organizzato da Edoardo Donatini e Fabio Biondi, con la collaborazione de Il Tamburo di Kattrin, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il sostegno di Regione Toscana e Regione Emilia Romagna e Regione Puglia (3 ottobre).

Per tutta la durata del festival sarà attivo uno spazio di ristoro e relax presso l’ex Chiesino San Giovanni, in collaborazione con Fonderia Cultart a cura di Atipico.

CONTEMPORANEA FESTIVAL15 è un progetto del Teatro Metastasio Stabile della Toscana organizzato con il contributo di Regione Toscana, Provincia di Prato, Comune di Prato.

PRENOTAZIONI e BIGLIETTERIA – tel +39 0574 608533 – h 9.30-12.30 e 16-19

reception@contemporaneafestival.it – BIGLIETTERIA ON LINE ticka.metastasio.it

UFFICIO STAMPA Cristina Roncucci 0574 608504 – 347 1122817

Programma 

Istituto culturale e di documentazione Lazzerini – 25+26+27+29+30 settembre h 16, 1 ottobre ore 18 e 3+4 ottobre ore 11/14 e 15/17.30
Katia Giuliani
CRASH! Primo tentativo di guarigione o di buon auspicio
costumi di scena Andrea Sicuro

Rompere oggetti è un rito arcaico che veniva compiuto dalle civiltà antiche per allontanare le forze malvagie, scacciare i demoni e gli oscuri presagi per il futuro. In alcune culture, ancora oggi, durante la cerimonia nuziale, rompere piatti è di buon auspicio agli sposi e si dice che fare a pezzi un oggetto, porti un immediato effetto benefico a chi soffre di rabbia repressa e di stress. Qualunque sia l’obiettivo da raggiungere, sia visualizzare e guarire simbolicamente da un fatto irrisolto, sfogare la propria frustrazione, o compiere un azione scaramantica, Crash! è un progetto dove i partecipanti sono invitati a compiere un’azione catartica e liberatoria, un rito gestuale pensato per uno spazio privato, intimo, personale e personalizzabile a seconda delle proprie esigenze. Ma attenzione! Chi rompe paga!
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Teatro Fabbricone – 25 settembre ore 20.00 + 26 settembre ore 19.30
Martin Zimmermann (CH)
HALLO
progetto, direzione, scenografia,coreografia e performance Martin Zimmermann
drammaturgo Sabine Geistlich
sviluppo- scenografia, direttore tecnico del progetto Ingo Groher
creazione del suono Colin Vallon
direzione e assistente coreografo Eugénie Rebetez
costumista Franziska Born
disegno luci Sammy Marchina
disegno del suono Andy Neresheimer
creazione – stage manager extra Roger Studer
creazione- stage direction / Sarah Büchel
produzione Verein Zimmermann & de Perrot

Lo svizzero Martin Zimmermann lavora da anni insieme a Dimitri de Perrot in una delle più interessanti compagnie di teatro-circo del panorama internazionale. All’interno di strutture basculanti che minano costantemente l’equilibrio, le loro performance pongono interrogativi sull’identità e sulle piccole e grandi tragedie quotidiane.
A Contemporanea Zimmermann presenta il suo primo lavoro da solista. Artista del movimento, clown dal gelido umorismo, per Hallo ha inventato uno spazio simile alla vetrina di un negozio nel quale gioca con il proprio personaggio tragicomico, confrontandosi con il desiderio di voler diventare ciò che crede di essere. La scena, però, si rivela animata e sta quindi all’attore cercare di lottare con la gravità e con i numerosi oggetti che per magia prendono vita. «Corpo e scena, nei miei spettacoli, sono due elementi strettamente legati: l’uno non può esistere senza l’altro. I limiti e i pericoli che impone una scenografia mobile mi sono necessari per far esistere il mio corpo in uno spazio teatrale. È l’urto tra il corpo, la scena e gli oggetti a far nascere il contenuto. Per Hallo, sono partito da situazioni scomode dalle quali cerco di liberarmi, creando così un soggetto tragicomico. Questa scenografia è legata alla mia prima professione: vetrinista in un centro commerciale. Anche se non è realistica, la vetrina in scena evoca il mondo del consumo, della moda, o meglio, il tema dell’apparenza e del desiderio di riconoscimento. Ma prima di tutto, rimanda a questioni essenziali come: chi c’è nel riflesso che vedo? Quella che vedo è la realtà? Oppure io sono un altro?».
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Istituto culturale e di documentazione Lazzerini – 25 + 27 settembre ore 22.00
Benno Steinegger
THE CASTING. Progetto speciale per Contemporanea Festival Prato 2015
produzione Contemporanea Festival 2015/Teatro Metastasio Stabile della Toscana
ideazione Benno Steinegger
dramaturg Simona Bonacina
elaborazione immagini Leonardo Mazzi
illustrazioni Daria Gatti
con Sylva Batisti, Tommaso Di Ienno, Giulia Riccomini, Marco Zhou, Elena Franchini
grazie a Dryphoto arte contemporanea, Kinkaleri, Lucio Guang Yang, Tessa Moroder

La performance è un casting vero, un’audizione per attori amatoriali, aperto alla visione pubblico. Il direttore del casting ha conosciuto e osservato gli attori amatoriali nella loro vita quotidiana, per poi poterli guidare in una performance che fa vedere il loro rapporto con la vita e l’arte scenica. Potrebbe sembrare un ritratto vivo. Il ritratto, infatti, rappresenta il volto reale di una persona. Chi lo guarda invece, può vedere ciò che c’è dietro questo volto. «La bellezza che cerco, non è quella dei grandi talenti, ma piuttosto quella delle piccole e intime azioni, che sono urgenti per chi le fa. L’attore amatoriale, (“l’amatore”, cioè, chi ama; che ha trasporto verso una determinata attività) mi sembra adatto per questa occasione.» (B.Steinegger, appunti per The Casting). Il progetto prevede due sessioni con performer diversi. Le due parti possono essere fruite anche singolarmente.
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Teatro Metastasio – 25/27 settembre
Centro per l’ Arte Contemporanea Luigi Pecci
FORUM DELL’ARTE CONTEMPORANEA ITALIANA

Il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci organizza il primo Forum dell’arte contemporanea italiana per fare il punto sul “sistema arte in Italia”, chiamando all’appello tutti gli operatori del settore in una tre giorni di incontri e dibattiti. Direttori di musei e di fondazioni, galleristi, artisti, critici, storici, curatori, collezionisti, direttori di testate specialistiche, docenti delle accademie pubbliche e private confluiscono in città per cercare di far luce sull’attuale situazione del nostro debole sistema dell’arte, con una missione ambiziosa: formulare proposte per migliorarlo e renderlo competitivo a livello internazionale. Sede principale del Forum: Teatro Metastasio, Via B. Cairoli, 59, Prato. Informazioni e iscrizioni: www.forumartecontemporanea.it
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Teatro Fabbrichino – 25/27 settembre + 1/4 ottobre ore 17.00
Compagnia TPO
PIANTALA! – vita avventurosa delle piante in giardino
direzione artistica Davide Venturini, Francesco Gandi
danza e coreografia Stefano Questorio, Valentina Consoli
visual design Elsa Mersi
engineering Rossano Monti, Martin Von Gunten
sound design Spartaco Cortesi
costumi Sonja Bäumel
arredi scenici Livia Cortesi
produzione Teatro Metastasio Stabile della Toscana
collaborazioni nel progetto di ricerca Luca Farulli, Maurizio Montalti, Stefania Zampiga

Il Signor Bu è un giardiniere particolare, dal nulla, crea dei piccoli giardini dove lascia crescere i suoi sogni. É un giardiniere modesto, fra tutte le piante preferisce quelle che si accontentano di poco come l’edera o la vite rampicante. Qualcuno lo aiuta a togliere l’asfalto da un cortile abbandonato per mettere un po’ di terra, una lucertola, un’amica silenziosa, tanti altri piccoli amici-giardinieri. Con il tempo le sue piante crescono rigogliose, alcune invece muoiono, altre ancora si spostano. Il giardino di Bu è un giardino libero, in movimento.
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Museo per l’arte contemporanea Luigi Pecci – 26 settembre a partire dalle ore 21.30
CONTEMPORANEA2015_TIME TO MOVE
Butterfly Corner- Compagnia Virgilio Sieni / Letizia Renzini & Marina Giovannini/ Kinkaleri / Silvia Costa / Jacopo Jenna / Claudia Catarzi / MK

Primo Piano, Ala grande ore 21.30
Butterfly Corner/Compagnia Virgilio Sieni
NIDO DI LUCE
Quartetto giovanile
coreografia Virgilio Sieni
assistenti alla coreografia Chelo Zoppi e Asia Pucci
interpreti Bettina Bernardi, Noemi Biancotti, Melissa Braccini, Linda Pierucci
produzione Compagnia Virgilio Sieni/ Accademia sull’arte del gesto
con il sostegno di Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo, Regione Toscana, Comune di Firenze

Lo spettacolo, parla del viaggio della danza nelle epoche del corpo. Così il desiderio del giovane danzatore diviene qui un’opportunità di stare al mondo individuando le pieghe di un luogo da costruire. Lo spazio del nido lascia penetrare la luce necessaria per instaurare dei giochi che rappresentano gli stadi dell’educazione, dove si individuano le tracce del futuro. Allo stesso tempo Nido di luce attua una fuoriuscita, una partenza: il lavoro è interpretato da giovanissime danzatrici tra i 13 e i 16 anni che hanno intrapreso un percorso articolato di educazione e ricerca nella danza e nella coreografia.
Butterfly Corner è una compagnia formata da giovanissimi danzatori, nata nel 2013 in collaborazione con Compagnia Virgilio Sieni e Accademia sull’arte del gesto.

Primo Piano, Antenna Hall ore 22.00
Letizia Renzini/Marina Giovannini
A DRUM IS A WOMAN – primo passo
ideazione, creazione, regia, suono Letizia Renzini
creazione, Coreografia, intepretazione Marina Giovannini
realizzazione Lastra Matteo Menduni
programmazione software Riccardo Canalicchio
produzione tecnica Avuelle
Amministrazione Cab 008
residenza creativa CanGo Cantieri Goldonetta
organizzazione e produzione Luisa Zuffo
tecnica Eva Sgrò, Marco Santambrogio

La performance prosegue il lavoro sugli Slavery Tales iniziato da Letizia Renzini e Marina Giovannini con il lavoro sul’apartheid Dei Secoli, presentato a Fabbrica Europa nel 2008. Drum is a Woman si pone inoltre al centro di un’indagine sul manufatto artistico. All’origine della ricerca c’è le modalità della body painting, qui sostituita da una traccia organica, che diviene pittura grazie all’efficacia dei materiali e della tecnologia (il supporto in plexiglass, e l’uso dei led sullo spessore della lastra). Ciò che viene reso visibile non è altro che l’ombra della rappresentazione, la visione attraverso il diaframma: qui è il supporto stesso ad essere diaframma, e cornice di un corpo che compie un’azione. ciò che resta è il residuo del gesto, l’ombra dell’ombra: quello che vediamo non è l’ombra della rappresentazione (Platone) e non è la “traccia del corpo su di un altro corpo” (Spinoza); è il corpo stesso che si rende ombra nel rappresentarsi; e ciò che si vede è la traccia di quel gesto. Tra essere e rappresentare, tra differire ed assimilarsi, l’eterno dilemma del diverso.

Primo Piano, Ala grande ore 22.30
Kinkaleri
EVERYONE GETS LIGHTER | ALL!
progetto, realizzazione Kinkaleri
con Marco Mazzoni
a cura di Massimo Conti
produzione Kinkaleri
durata 30′
Kinkaleri riceve il sostegno di Mibact – settore spettacolo, Regione Toscana

Performance di trasmissione dell’alfabeto gestuale che dall’atto divulgativo diviene danza; in un dispositivo sono presentati da un perfomer tutti gli elementi costitutivi del codice, fornendo al pubblico le possibili applicazioni che coinvolgono il corpo nella sua potenzialità comunicativa e coreografica. La performance si propone di essere allo stesso tempo soggetto di pratica e di contemplazione.

Primo Piano, Antenna Hall ore 23
Silvia Costa
A SANGUE FREDDO
ideazione Silvia Costa
con Silvia Costa e Laura Pante
e la collaborazione di Silvia Boschiero
suono Lorenzo Tomio.

La performance A sangue freddo nasce come appendice temporale di un progetto fotografico nato dalla collaborazione tra Silvia Costa e Silvia Boschiero. Come in una sala anatomica, il pubblico è qui chiamato ad osservare il corpo umano nelle sue parti e nella sua morfologia. Il suo sguardo è come un bisturi tagliente e impietoso, che disseziona e sconvolge l’adesione fra interno ed esterno, fra superficie e volume, tra massa e forma. Il corpo vive, ma implora il ritorno all’inorganico.

Primo Piano, Ala grande ore 23.30
Jacopo Jenna
CHOREOGRAPHING RAPPERS
concept, coreografia e danza Jacopo Jenna
progetto sonoro Francesco Casciaro
supporto tecnico Giulia Broggi
produzione spazioK_Kinkaleri, CANI
con il supporto di CROSS International Performance Award, Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, Colletivo C_A_P

Per immediatezza si intende la capacità di instaurare un coinvolgimento diretto con qualcosa, senza mediazioni, portando ad un senso di urgenza e eccitazione diffusa in chi guarda. I rappers usano il flow, la qualità di scandire le parole ritmicamente, creando attenzione immediata su ciò che viene detto. Choreographing Rappers utilizza la danza e il corpo come le parole dei rappers, restando lontano dai codici del ballo hip-hop, creando densità e frammentazione nel danceflow. Il titolo di questo progetto prende spunto dalla traccia “Signifying Rapper” di SchoollyD (1988), che rinvia alla guerriglia linguistica ela manipolazione del linguaggio peculiare del rap e dal conseguente libro “Il Rap spiegato ai Bianchi” (1990) di D.F. Wallace e M. Costello, che esplora la storia del fenomeno e le sue intersezioni con ilcontesto storico.

Primo Piano, Ala piccola ore 24
Claudia Catarzi
40.000 CENTIMETRI QUADRATI
di e con Claudia Catarzi
disegno luci Massimiliano Calvetti
produzione Company Blu con il contributo di MiBac e Regione Toscana

Un corpo solo, ridotto all’essenziale, che porta in scena se stesso in uno spazio limitato. Claudia Catarzi parte dal desiderio di riscoprire cosa il corpo da solo possa ancora restituire, con la sua incondizionata onestà, lasciando che l’idea risieda nel movimento, nella possibilità di fascinazione che è nella concentrazione dell’atto e nel parlare il linguaggio della danza. Ricercare, per trovare dentro un limite preciso, l’accessibilità a condizioni impossibili, scoprire la duttilità del corpo nel risiedere in spazi specifici. La costrizione incide sull’intelligenza del corpo che esprime capacità di adattamento. Il tempo speso in questo spazio è humus vitale.

Primo Piano, Ala piccola ore 24.30
MK
GIUDA
con Biagio Caravano
musica e audio Lorenzo Bianchi Hoesch
coreografia Michele Di Stefano
produzione mk 2014
riallestimento della performance Giuda una produzione mk 2010 Nuovo Teatro Nuovo / Fondazione Campania dei Festival/Napoli Teatro Festival Italia in collaborazione con Teatro Stabile Napoli
con il contributo di MIBACT
mk 2014 in collaborazione con LEM International – Silentsystem

Attraverso l’ascolto di un paesaggio sonoro che sembra anticipare sottolineare o irridere le azioni del performer, il pubblico è testimone di una lotta contro il tempo, quel tempo che ha in serbo per il protagonista un percorso già scritto, da lui vissuto in un silenzio assoluto. Giuda sprofonda nella condanna della ripetizione con la misteriosa consapevolezza dell’iniziato; così il performer rimane sospeso in questa condizione come un portiere nello spogliatoio prima della partita, prefigurando il meccanismo implacabile entro il quale verrà immesso. In questo modo egli riproduce suo malgrado il dramma di ogni performance.
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Teatro Fabbricone – 27 settembre ore 20.00
Jerome Bel (F)
CÉDRIC ANDRIEUX
ideazione Jérôme Bel
di e con Jérôme Bel
con estratti di opere di Trisha Brown (Newark), Merce Cunningham (Biped, Suite for 5), Philippe Tréhet (Nuit Fragile), Jérôme Bel (The show must go on)
insegnanti Jeanne Steele (Merce Cunningham), Lance Gries (Trisha Brown)
coproduzione Théâtre de la Ville (Paris), Festival d’Automne (Paris), R.B. Jérôme Bel (Paris)
con il sostegno di Centre National de la Danse (Paris), La Ménagerie de Verre (Paris), Baryshnikov Arts Center (New York)
ringraziamenti a Thérèse Barbanel, Trevor Carlson and Yorgos Loukos
manager di produzione Sandro Grando
nell’ambito del progetto Body To Be a cura di Kinkaleri in collaborazione con Contemporanea Festival 2015

Cédric Andrieux è un assolo per l’eponimo ballerino Cédric Andrieux. Questa opera è una contemplazione della propria carriera: attraverso degli estratti dalle coreografie di Trisha Brown , Merce Cunningham, Philippe Tréhet, Jérôme Bel, lo spettacolo analizza dapprima la formazione di Bel come ballerino contemporaneo nella città di Brest (Francia) e al Conservatorio Nazionale Superiore della Musica e della Danza di Parigi, dopo come performer nella compagnia di ballo Merce Cunningham di New York, e recentemente alla Lyon Opera Ballet.
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5 spazi- 28 Settembre a partire dalle ore 19.30
ZTT – Zona a Traffico Teatrale
THE FIFTH SENSE
foto di Darragh Hehir
grafica di Samantha Bertoldi

The Fifth Sense è un percorso multisensoriale diviso in 5 performances per i 5 spazi di ZTT. Ogni compagnia occupante ha interpretato in brevi mini-spettacoli uno dei sensi dell’essere umano, affidandogli il compito di guida attraverso la percezione, o viceversa scegliendo di escluderlo volutamente per mostrare le stesse cose da un’altra prospettiva. Questo viaggio e l’ordine dei cinque sensi sarà scelto dal pubblico all’inizio. Ci sarà anche il vostro autista in modo da poter semplicemente rilassarsi e divertirsi…

ZAPPA!
Resistenze Creative_ |UDITO
Books Wide Shut
un brivido in un libro
happening @ Zappa!
di Riccardo Goretti e Pasquale Scalzi
con gli allievi del primo e secondo anno del Corso di teatro al limite della cazzata

Books Wide Shut è un evento speciale, che noi di Zappa! Abbiamo deciso di regalarvi, perché ve lo meritate. A gruppi di 3, entrate dentro la Villa di Zappa!, non temete se non conoscete la parola d’ordine, che “Fidelio” oramai è passata di moda, e lasciatevi trascinare dagli eventi. Starà a voi la scelta sulla vostra piccola morte: avvicinatevi, selezionate con cura, e poi chiudete gli occhi. Il resto lo facciamo noi. Un meccanismo facile, antico come il mondo, come le puttane, come la letteratura. Che dura il tempo di un brivido.

STA – Spazio Teatrale Allincontro | VISTA
I SENSI DEL TEATRO
a cura di Massimo Bonechi/ILIV TEATRO
con la partecipazione degli allievi del Laboratorio teatrale integrato fra soggetti non vedenti / ipovedenti e vedenti

I sensi del teatro è uno spettacolo che ha un’unica condizione di partenza: non vedere. Gli spettatori verranno bendati e condotti attraverso una coinvolgente esplorazione sensoriale: i sensi intesi come possibilità di conoscere noi stessi e gli altri; i sensi come strumenti di appartenenza e non di esclusione; i sensi come responsabilità, come percezione, come caratteristiche di quello che siamo; i sensi come valorizzazione delle nostre abilità e non come negazione. I sensi come qualcosa che ci unisce.

PROGETTO ALIREMOTE ASD c/o SPAZIO A | OLFATTO
Madeleine
a cura di Progetto Aliremote

Madeleine è un viaggio nel tempo alla ricerca dei ricordi. Tramite l’olfatto il senso più primitivo e istintuale, il pubblico sarà guidato attraverso un’emozionante esperienza evocativa, durante la quale verranno recuperati ricordi antichi e creati di nuovi. Una performance da respirare col naso all’insù, un percorso sensoriale per riscoprire la potenza della nostra memoria olfattiva.

The Loom-Movement Factory |GUSTO
Slice of Gesture
ideato e diretto da Sara Nesti
con Sara Nesti
in collaborazione con Le Garage Bistrot

Il cibo come esperienza sensoriale che risveglia immagini e ricordi. Il corpo danzante traduce le suggestioni in movimento. Slice of Gesture è un lavoro di ricerca sulle possibilità siestetiche del gusto. Ecco che l’atto creativo di preparare il cibo, si traduce nell’atto creativo della danza dove il ponte fra questi due momenti si trova tra la bocca e il cuore di chi si lascia attraversare dai sapori.

KolAm |TATTO
90% Angeli
Massaggio sonoro condotto da Enzo Milone e Helena Dretar: I Gong Planetari
ESPERIENZA PRIMIGENIA PER TUTTI grandi e piccini

Il massaggio con i Gong Planetari avviene di buio, a lume di candela e profumo d’incenso! Tutti insieme in cerchio, distesi o seduti. L’incontro consiste in una breve presentazione, per poi lasciarsi andare al mare di profonde vibrazioni che scaturiscono dai Gong Planetari, dalle Campane Tibetane, dal Canto armonico e da altri Strumenti ancestrali. In questa esperienza il con-TATTO dei GONG farà Percepire, Lasciare andare, Rigenerare. Questo bagno Armonico TOCCA il corpo, la mente e l’anima.
Nell’immaginazione asiatica l’uomo è nato dal suono e quindi è suono.
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Teatro Fabbricone – 29 settembre ore 20.00
Fibre parallele
LA BEATITUDINE
di Licia Lanera e Riccardo Spagnulo
drammaturgia Riccardo Spagnulo
con Mino Decataldo, Danilo Giuva, Licia Lanera, Riccardo Spagnulo, Lucia Zotti
luci Vincent Longuemare
spazio Licia Lanera
assistente alla regia Ilaria Martinelli
tecnico di palco Amedeo Russi
organizzazione Antonella Dipierro
regia Licia Lanera
produzione Fibre Parallele
coproduzione Festival delle Colline Torinesi, CO&MA Soc. Coop. Costing & Management
e con il sostegno di Consorzio Teatri di Bari – Nuovo Teatro Abeliano

Questa è una storia di una coppia che non riesce a generare e di una madre e un figlio indissolubilmente legati da una malattia. Questa è la storia di un mago pastore che illude gli uomini che la fantasia possa risolvere i problemi della realtà. Questa è la storia di un unico essere umano in tutte le fasi della sua esistenza, dal primo passaggio nell’età adulta alla vecchiaia. Questa è una giostra della vita, spazio unico e nero in cui i personaggi si muovono, si incontrano, si amano, si odiano e si ammazzano. Questa è una storia in bilico tra reale e irreale, tra tangibile e immaginato, tra materia e pensiero. Il teatro stesso è continuamente esposto alla gogna della finzione e per questo, in questi anni dominati dall’iper-realismo, è in pericolo: credere ad un attore che recita è faticoso e, in alcuni casi, è diventato superfluo, superato, inattuale. Ma quel teatrante che si agita sul palco, come preso dalla morsa di una tagliola, ha il potere di trasformare la percezione della realtà di un gruppo di persone che continua a darsi appuntamento in luoghi chiamati teatri per provare a sentire insieme le stesse cose. Una comunità tenuta assieme da una tensione comune. Il teatro, insomma, è una truffa, perché attraverso un trucco, costringe uomini e donne qualunque ad annullare distanze di sicurezza spaziali e di pensiero e li accorda all’unisono, dettando il ritmo attraverso la finzione. Inganna la percezione dello spettatore, gli fa perdere il senso del tempo e il contatto razionale con la sua individualità, è un imbuto cilindrico che risucchia l’attenzione di chi guarda e la risputa fuori schiaffeggiandolo con non poca grazia mentre mostra il doppio fondo della scena. La finzione va mostrata perché, una volta che il teatro ha in pugno lo spettatore, dopo che lo ha preso alle spalle, può finalmente rivelare il trucco dell’arte e della vita. Il teatro, quindi, è roba per maghi e fattucchiere.
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SpazioK – 29 settembre ore 22.00 e 23.00
Opera
ECO
installazione/performance
cura della visione e regia Vincenzo Schino
performer Marta Bichisao
video Gaetano Liberti
scenotecnica Emiliano Austeri
suono Federico Ortica
realizzazione marionetta Gigi Ottolino
cura Marco Betti
produzione Opera e Teatro di Roma 2012

ECO è un paesaggio visivo, sonoro e performativo in cui convivono diversi ambienti. Il tempo di sosta e il punto di vista saranno scelti liberamente da ogni visitatore che attraversa lo spazio. Il corpo umano perde centralità e gravità. Il respiro di un corpo è proiettato sull’altro, attraverso linee forza visibili e invisibili. Il respiro è il processo che densifica le materie e le relazioni tra i dispositivi, nella tensione verso il vuoto. Freefall.
«Parto da un ‘idea semplice. La struttura del movimento e la struttura del corpo. Lo scheletro del movimento. Proiettare il movimento lontano da se. Essere in relazione con un altro corpo, aiutarlo a respirare. Prenderlo per mano. Questo succede all’animatore e alla marionetta. Un corpo vivo e un corpo morto s’influenzano a vicenda. Ogni respiro di un corpo è proiettato sull’altro.Il corpo vivo deve essere attento al corpo morto. Averne cura. Non mollarlo mai. Penso all’ultimo sguardo di pinocchio verso il suo corpo di marionetta. I corpi scheletrici di Alberto Giacometti erano pura essenza di movimento. L’uomo che cammina è il camminare. Uno degli esercizi che Marta sta svolgendo nella creazione coreografica è l’imitazione di un corpo che esegue una partitura di movimento in una videoproiezione.Questo esercizio ha messo a fuoco l’utilizzo della marionetta. Lavorare con un corpo morto permette una relazione basata sull’assenza. Distrarsi da sé. Svuotare il proprio corpo per dare vita ad un corpo estraneo. Attraverso i muscoli, lo scheletro e lo sguardo. Non staccare mai gli occhi dall’altro corpo. Marta per seguire il movimento doveva necessariamente guardare il video. Il suo sguardo era sempre più “diverso”. Dai suoi occhi partiva una linea forza. Un nuovo arto».
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Teatro Fabbricone – 30 settembre ore 20.00
Marco Berrettini (CH)
iFeel2
direzione artistica e ideazione Marco Berrettini
interpreti Marco Berrettini, Marie-Caroline Hominal, Samuel Pajand musica Summer Music
set design e luci Victor Roy
distribuzione Tutu Production
produzione*MELK PROD.
co-produzione adc Genève
residenze produttive adc Genève, Mottatom
col sostegno di Ville de Genève, Pro Helvetia Fondation Suisse pour la Culture, Loterie romande, DRAC Île-de-France, ErnstGöhner Stiftung

Questa performance è una sorta di warm-up esistenziale. O piuttosto una disputa fIlosofica in forma di battaglia danzata, infinita e priva di alcun drammatico finale. Marie-Caroline Hominal è Raymonda*, Marco Berrettini è Taylor**. Una danza incomincia… I due si muovono in un pas de deux molto speciale, un sonnambulismo interiore. Fronteggiandosi, si esauriscono e si rianimano reciprocamente. C’è un tocco di antropologia critica nei loro ritornelli. Dopo iFeel (2009) dove regnava la collera della società moderna, e Sì,Viaggiare (2010) dove era tentata una comunione tra agli esseri, iFeel2 mostra le mutazioni, le evoluzioni e le metamorfosi dell’individuo nella società. Influenzato dalle tesi del filosofo Peter Sloterdijk, questa volta Berrettini è partito dal suo testo Devi cambiare la tua vita. Marco Berrettini, in scena con Marie-Caroline Hominal, mostra una virtuosità danzereccia quasi acrobatica, dalla quale emergono pensieri spirituali che flirtano con la psicanalisi, le religioni, la ricerca interiore, l’ombra jungiana. Spettacolo multitraccia, iFeel2 è una coreografia che parte dalla musica poppish composta dallo stesso Berrettini assieme a Samuel Pajand. (*Raymonda è la protagonista di un balletto in 3 atti, 4 scene con apoteosi, creato nel 1898 da Marius Petipa per i Teatri Imperiali di San Pietroburgo. **Paul Taylor, pioniere della danza moderna americana, si è occupato di guerra, pietà, spiritualità, sessualità, moralità e mortalità. Ha creato danze con famiglie disfunzionali, idealisti delusi, imperfetti leader religiosi, angeli e insetti).
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Teatro Magnolfi- 30 settembre+ 1°ottobre ore 21.30
Cuocolo/Bosetti-IRAA Theatre
MM&M. Movies, Monstrosities, and Masks
di Renato Cuocolo e Roberta Bosetti
con Roberta Bosetti e Renato Cuocolo
regia Renato Cuocolo
produzione IRAA Theatre Australia, Il Funaro Pistoia, Festival delle Colline Torinese

MM&M si interroga sull’identità e sulla natura artificiale di ogni autobiografia. Partendo da elementi autobiografici affrontiamo il rapporto realtà/finzione e l’ambigua relazione tra attore/persona e personaggio. Esiste una autobiografia di noi come spettatori. Il film è un pezzo di vita di ciascun spettatore. E i titoli di coda, le luci che si riaccendono in sala segnano la fine di un frammento di esistenza vissuto guardando uno schermo. Nella nostra autobiografia come spettatori il cinema rappresenta una nuova dimensione dell’esperienza. Un luogo in cui il fantastico si fa verosimile, anzi quotidiano. Un luogo che muta la nostra percezione della realtà e di noi stessi: quella conscia e quella inconscia, i sogni e i ricordi. Anche le memorie si impastano di immagini, di cinema di fotografia, e la percezione del passato, non solo quello personale, ma anche quello collettivo, è tinta di bianco e nero o dei colori caldi degli anni cinquanta e sessanta, l’età dell’oro della cinefilia. Con MM&M cerchiamo di costruire l’identità personale e il tempo della vita sulla base di tagli e piani cinematografici. MM&M è un viaggio dai confini incerti, fra i sentimenti che proviamo e quelli che ci rappresentiamo, fra quello che pensiamo di essere e quello che siamo costretti ad essere. Illusione, rappresentazione, finzione si sovrappongono e infine diventano una cosa sola con quello che è. MM&M è uno spettacolo sull’identità. Sull’esplorazione dell’identità, considerando ché uno è tanto più autentico quanto più è vicino a quello che ha sognato di essere. Per far questo MM&M attinge ad una narrativa che si costruisce su quegli spezzoni di film che quasi inconsciamente ci hanno accompagnato nella nostra vita. Cultura alta e cultura popolare mischiate insieme alla ricerca della costruzione di una biografia immaginaria. Piccoli spezzoni, frasi di film, scene memorabili che ci hanno costruito. Un autoritratto come un altro. C’è una omologia tra cinema e mente ed è chiaro che la parentela è con l’inconscio. Il cinema è una macchina dei fantasmi. Quella del passato che ritorna, del perturbante. La ripetibilità delle immagini e loro deperibilità. Al centro, in profondità l’immagine della morte. Sullo schermo c’è qualcosa che non cessa di morire, un tempo costretto nello scorrere della pellicola, il cinema è la morte al lavoro 24 fotogrammi al secondo sul volto degli attori. Maschere e mostruosità.Il cinema come luogo narcisistico di identificazione immaginaria. MM&M affronta l’equazione schermo uguale specchio che rimanda la nostra immagine ma anche quello che alla nostra immagine manca. In un processo in cui questi frammenti inconsci di film, visti in periodi diversi della nostra vita, superano i loro limiti, approfondiscono le loro prospettive, non smettendo mai semplicemente di cambiare.
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(Altri spazi-itinerante) – 1/3 ottobre ore 17:30+19+20.30
Officina Orsi/ Rubidori Manshaft (CH)
12PAROLE 7PENTIMENTI
direzione e concetto Rubidori Manshaft
testi usb key Roberta Dori Puddu
voce attori usb key Daria Deflorian, Cinzia Morandi, Monica Piseddu
voce giovani usb key Yuri Tre Re, Jessica, Matteo e Arianna Panizza
collaborazione artistica Paola Tripoli
post-produzione video Luciano La Rotonda
audio editing Filippo Bubbico
installazione e oggetti di scena RazzleDazzle
produzione OfficinaOrsi (CH)
coproduzioni Festival Benevento CittàSpettacolo /FIT Festival Internazionale del Teatro e della scena contemporanea, Lugano
in collaborazione con Assessorato allo Spettacolo, Comune di Lecce/
con il sostegno Ernst Göhner Stiftung/LongLake Festival-Lugano
con il sostegno di PRO HELVETIA

Più che uno spettacolo è un esperimento sociale spiazzante, a volte, esilarante. Questo in poche parole, 12PAROLE7PENTIMENTI, un’istallazione teatrale itinerante per 16 spettatori e 16 cuffie. Il “viaggio” che ogni spettatore/ascoltatore potrà fare munito di IPod e cuffia alla volta di quattro luoghi pubblici della città, seguendo una mappa che gli verrà consegnata alla partenza. Un esperimento che “l’artista residente” della label svizzera Officina Orsi, Rubidori Manshaft, ha sviluppato in due anni di peregrinaggio urbano tra città e luoghi diversi in tutta Italia e nella Svizzera Italiana. Quello che ha raccolto sono stralci di dialoghi tra comunissimi mortali come noi. Circa 2500 ore di registrazioni rubate, carpite, all’insaputa di ignari protagonisti. Ha voluto dar senso ad una sua abitudine sviluppata durante viaggi in solitario: l’osservazione della vita e l’attenzione per le vite degli altri, racconti di vicini di tavolo al bar, ristorante, bus, tram, sale d’attesa, aereoporti, taxi etc. Registrazioni poi stralciate in un montaggio che ha portato, a posteriori, alle scelta dei temi. Quattro temi: amore, morte, sesso,denaro. “Mi sono lasciata sorprendere – dice l’artista -. Non avevo idea di cosa potesse accadere. Mi sono posta in ascolto, perché ascoltare è una delle pratiche del vivere umano quotidiano che abbiamo dimenticato troppo occupati dal soliloquio tecnologico. Non ho scelto i temi su cui lavorare, ma sono i temi che sono emersi prepotentemente. È di questo che parla la gente, questi sono gli argomenti di cui parliamo noi tutti”. Nelle tracce frammenti di dialoghi, osservazioni, sfoghi, confessioni, emozioni, tradimenti. Ho registrato, storie, pensieri, amori, emozioni, illusioni, inganni, fantasie erotiche, dolori, pentimenti, parole – dice Rubidori – Incontrato, a volte non conosciuto. Registrato, ma non intervistato. Di tutto questo vi rendo partecipi”. Quello che si vivrà è un’esperienza intima ma condivisa, in sei step, in un percorso cittadino.
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Museo del Tessuto -1 ottobre h 19.00 Louvre I -2 ottobre h 19.00 Louvre II
Alex Cecchetti (F)
LOUVRE
di e con Alex Cecchetti

L’artista Alex Cecchetti, nato a Terni e residente da anni a Parigi, trasforma il Museo del Tessuto di Prato in un Louvre immaginario organizzando una visita guidata del dipartimento delle antichità greche e romane del museo di Parigi in presenza delle opere.
Quella di Cecchetti è una pratica artistica unica, difficile da classificare, che potrebbe essere definita arte dell’aggiramento: tattica e poetica, estetica e materialistica, intenzionalmente eterogenea nella diversità delle sue forme. Con un approccio collaborativo, Alex Cecchetti coinvolge lo spettatore dal punto di vista fisico e intellettuale, in un’esperienza reale in cui la sua opera è percepita come qualcosa di mentale mentre il pensiero assume una forma concreta
“Con un approccio collaborativo, Alex Cecchetti coinvolge lo spettatore dal punto di vista fisico e intellettuale, in un’esperienza reale in cui la sua opera è percepita come qualcosa di mentale mentre il pensiero assume una forma concreta”.
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Teatro Magnolfi – 1/4 ottobre ore 20.00
Claudio Morganti
L’AMARA SORTE DI CLAUDIO MORGANTI
di Claudio Morganti
con l’assistenza tecnica di Rita Frongia
10 anni fa debuttai con L’amara sorte del servo Gigi, questo ne è un ri-attraversamento. Il protagonista di questa piccolo piece gira intorno ad un tavolino, rovista tra audiocassette (e non tra bobine), mangia prosciutto (e non banane), beve birra (e non vino) e poi scivola sul grasso (e non sulla buccia di banana), si soffia il naso e con una lente d’ingrandimento guarda cosa ne è uscito, consulta dizionari, canta, inforca occhiali da sole così da anticipare il buio. _____________________________________________________________________________________

SpazioK – 1° ottobre 22.30
Prima nazionale
Yasmine Hugonnet (CH)
LE RÉCITAL DES POSTURES
coreografia e interpretazione Yasmine Hugonnet
collaboratore artistico Michael Nick
disegno luci Dominique Dardant
costumi Scilla Ilardo
sguardo e replay Ruth Childs
consigli drammaturgici Guy Cools
produzione Arts Mouvementés
co produzione Théâtre de Sévelin 36 à Lausanne
con il sostegno di Ville de Montreux, Fondation Ernst Göhner, Danse et Dramaturgie
un progetto di la Société Suisse des Auteurs con il sostegno di Pourcent Culturel Migros et de Pro Helvetia.
En résidence à l’Annexe 36 et au Théâtre de Sévelin à Lausanne, Tanzhaus à Zurich, Dampfzentrale à Bern. Partenariat: Synalephe (FR)

Dopo averlo recentemente presentato alla Biennale Danza a Venezia, con questo lavoro la danzatrice e coreografa attiva a Losanna Yasmine Hugonnet riflette su quella particolare forma di concerto per strumento solo che nella danza è il corpo. Lo spettacolo consiste in un dialogo a tre fra linguaggio coreografico, interprete e spettatore e la drammaturgia è costruita in questo spazio di risonanza, con il corpo visto e sentito come oggetto. La solista incarna posizioni in accordo con una partitura sospesa nel silenzio, meditative. Posizioni sospese a mezz’aria come flusso di movimento nell’immaginazione dello spettatore. Il corpo rivela i suoi semplici misteri con grande potere evocativo. L’intensa trama grafica dell’insieme, l’attenzione data alle sagome e il risuonare della presenza dell’umorismo di Yasmine Hugonnet: muscoli agili, testa cancellata sul pavimento e capovolta a testa in giù, capelli multi funzionali. Appuntati al bianco del palco, i corpi si fanno valere e si dimenticano, finché una voce si alza e ci parla dall’interno della pelle.
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Magnolfi- 2 ottobre ore 18.00
Massimiliano Civica e Attilio Scarpellini
FORTEZZA VUOTA – DISCORSO SULLA PERDITA DI SENSO DEL TEATRO
nell’ambito del progetto TUTTA LA VERITÀ NIENT’ALTRO CHE LA VERITÀ

Contemporanea Festival è sempre stata incline a favorire momenti di riflessione teorica, di discussione e approfondimento sul teatro e i suoi meccanismi e nel corso del tempo ne ha organizzati molteplici coinvolgendo a diversi livelli artisti, operatori, critici e intellettuali. Quest’anno Contemporanea inaugura uno specifico progetto dedicato alla riflessione dal titolo, volutamente provocatorio, Tutta la verità nient’altro che la verità e chiama l’artista Massimiliano Civica e lo studioso Attilio Scarpellini a fare un discorso.
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Istituto culturale e di documentazione Lazzerini – 2/4 ottobre ore 18.00/21.00
TricksterP (CH)
B
Percorso sonoro a stanze attorno alla fiaba di Biancaneve
concetto e realizzazione Cristina Galbiati e Ilija Luginbühl
dramaturg Simona Gonella
design Mike Brookes, Trickster-p
spazio sonoro Luis Fernandez, Trickster-p
musiche originali Luis Fernandez
editing Davide Perucconi
con la partecipazione di Massimo Viafora
stagista Francesco Panzeri
co-produzione Trickster-p / Migros-Kulturprozent / Teatro Sociale Bellinzona / Theater Chur / far° festival des arts vivants, Nyon / Schlachthaus Theater Bern / TAK Theater Liechtenstein, Schaan
con il sostegno di Pro Helvetia – Fondazione svizzera per la cultura / DECS Repubblica e Cantone Ticino – Fondo Swisslos / Migros-Kulturprozent / Fondation Nestlé pour l’Art / Ernst Göhner Stiftung / Landis & Gyr Stiftung / Oertli Stiftung / Bürki Stiftung

Seconda tappa di una trilogia dedicata alla fiaba, B nasce come rilettura della fiaba classica di Biancaneve ed è il frutto di una ricerca incentrata sulla contaminazione tra diversi linguaggi. Come già .h.g. – dedicata alla fiaba di Hänsel e Gretel – B si sviluppa, infatti, come un’installazione a stanze in cui lo spettatore è invitato a percorrere lo spazio in solitudine accompagnato da auricolari; ma se Hänsel e Gretel era la fiaba dell’infanzia, Biancaneve è la fiaba del passaggio dall’infanzia all’età adulta in cui la brutalità infantile della strega antropofaga lascia spazio alla lacerazione e alla solitudine. Come in un sogno ricorrente dai contorni indefiniti, Biancaneve vive in una sorta di mondo sospeso in cui la morte è un contrappunto sempre presente: immense stanze deserte, il buio della foresta, i letti sporchi e consunti dei nani, fanno da sfondo alla sua solitudine. Nella fiaba di Biancaneve pare esserci qualcosa che sta costantemente in bilico tra due opposti: vita/morte, lusso/povertà, immacolato/impuro sono i binomi su cui si innesta tutto l’impianto narrativo. La rilettura operata da Trickster-p non vuole essere un percorso di tipo museale che riproduce pedissequamente gli ambienti del racconto, ma piuttosto una sorta di viaggio attraverso gli aspetti più intimi e reconditi della fiaba stessa che crei passaggi condivisi – e condivisibili – in cui ogni singolo spettatore possa interagire attraverso il proprio personale immaginario. Ben lontana dalle pin up dei nostri giorni, Biancaneve ha qualcosa di diafano, una sorta di bellezza fragile e un po’ macilenta: corpo perfetto, ma già cadavere predestinato. Ma è precisamente in questa sua disperata perfezione, in questa sua silenziosa immobilità, che è – e resta – una fiaba di una modernità disarmante.
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Teatro Metastasio- 2 ottobre ore 21.30
Christian Rizzo (F)
D’APRÈS UNE HISTOIRE VRAIE
regia, coreografia, scenografia e costumi Christian Rizzo
performance Fabien Almakiewicz, Yaïr Barelli, Massimo Fusco, Miguel Garcia Llorens, Pep Garrigues, Kerem Gelebek, Filipe Lourenço, Roberto Martínez
musiche originali e dal vivo Didier Ambact and King Q4
disegno Luci Caty Olive
assistente artistico Sophie Laly
manager generale Victor Fernandes
manager del suono Frédéric Peugeot
manager luci e video Arnaud Lavisse, Samuel Dosière

Qualche minuto prima della fine di uno spettacolo, dal nulla, un gruppo di uomini irrompe sul palcoscenico con una breve danza popolare e subito dopo sparisce. Sono travolto da un’emozione profonda, quasi arcaica. È stata la danza o il vuoto che hanno lasciato dopo essersene andati che mi ha sopraffatto? Anche se vago, questa sensazione è rimasta in me da allora. Il punto di partenza di questo nuovo progetto è questo ricordo, o più esattamente il desiderio di trovare quello che esso ha lasciato in me”. Così Christian Rizzo racconta la genesi di D’après une histoire vraie, che ha debuttato allo scorso Festival d’Avignone riscuotendo un grande successo. Accompagnato da otto danzatori e due musicisti lo spettacolo riflette sulla memoria dei gesti alla ricerca di una relazione tra movimento e musica in cui popolare e contemporaneo convivono. La musica gioca una parte fondamentale: affidata alla performance live dei batteristi-compositori Didier Ambact e King Q4, rock psichedelico e ritmi tribali si fondono, potenziando la tensione drammatica della danza. Il risultato finale è uno spettacolo definito dalla stampa francese come una nuova danza rituale, moderna e antica insieme.
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Ex chiesa San Giovanni – 3 ottobre ore 11.30
NOBILTÀ E MISERIA
presentazione del 1° volume
intervengono i curatori del progetto di ricerca e i partner istituzionali
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Piazza Santa Maria delle Carceri – 3+4 ottobre ore 16.00/20.00
Compagnie tu t’attendais à quoi? (F)
LA 4L INFERNALE
macchinario ed effetti speciali Michel Pearson, Alain Kolpak, Charly Pin, Séverine Rovel
comici William Bonnin, Christophe Bricheteau, Thierry Delhomme, Richard Fouillet, Charly Pin, Séverine Rovel
video Olivier Naudin
suono Didier Bedat
regista Patrick Belland
produzione Company Tu t’attendais à quoi ? Séverine Rovel, Charly Pin
coproduzione L’Entre-Sort de Furies / Châlons-en-Champagne (F-51)
La Paperie / CNAR Angers (F-49) and Les Usines Boinot / CNAR Niort (F-79)

Un indimenticabile e profondo viaggio in movimento, dalla durata di cinque minuti a bordo di una tipica automobile Francese trasformata in cinema. Innumerevoli eventi e inusuali incontri sono possibili. Le capacità del vostro conducente sono garantite, ma controllate la strada.. la vostra auto potrebbe prendere il controllo da sola… La 4L infernale è un lavoro artigianale e dinamico sul cinema, il quale invita il pubblico a un entusiasmante viaggio a bordo di una Renault 4L trasformata in cinema e capace di accogliere 4 o 5 passeggeri-spettatori. L’avventura è sia intima che interattiva perché gli spettatori sono anche attori : incontrano i personaggi del film, che improvvisamente saltano fuori dallo schermo, prendono posto all’ interno della Renault e parlano con il conducente o con gli spettatori. Questo spettacolo, creato per un ampio pubblico, (eccetto minori di 5 anni, donne in gravidanza e persone con problemi di cuore) è un intrattenimento di 5 minuti durante il quali il pubblico affronterà varie situazioni. La macchina si trova dentro una tenda rettangolare nel buio e invisibile dall’esterno. Il collegamento con l’esterno è assegnato ad un comico che, fuori dalla tenda prepara le persone al viaggio (un alcohol test comico, ripasso delle norme stradali). Il sistema dinamico è assicurato da due comici che si trovano ai due lati del veicolo e tengono in mano, uno, un pannello per il controllo degli effetti speciali e l’altro un pannello idraulico in movimento?
Bastione delle Forche – 3 ottobre ore 18.00
Tino Seghal (ING/D)
(SENZA TITOLO) (2000)
regia Tino Sehgal
interpretazione Frank Willens
produzione Musée de la danse / Centre chorégraphique national de Rennes et de Bretagne directed by Boris Charmatz, is supported by the French Ministry of Culture and Communication – the Direction régionale des Affaires Culturelles, the city of Rennes, the regional Council of Brittany and the General Council of Ille-et-Vilaine
L’istituto francese regolarmente contribuisce al touring internazionale del Musée de la danse
coproduzione Tanz im August (Berlin), Kaaitheater (Brussels), Les Spectacles vivants Centre Pompidou – Paris, La Bâtie-Festival de Genève and Bonlieu Scène nationale Annecy in the framework of the project PACT beneficiary of the FEDER via the program INTERREG IV A France-Switzerland
nell’ambito del progetto Body To Be a cura di Kinkaleri in collaborazione con Contemporanea Festival 2015

Il lavoro di Tino Sehgal, è divenuto famoso da quando si è mosso attraverso i musei del mondo, includendo alcune tra le più grandi mostre alla Biennale di Venezia del 2005, Documenta 13 e assoli al Guggenheim di New York, ICA di Londra e la Turbine Hall della Tate Modern. Nel suo (senza titolo) (2000), Tino Sehgal guarda indietro ai suoi impegni passati con la danza e la coreografia. Creata quindici anni fa, la piece presenta il “palco della danza” nel ventesimo secolo, trasponendo pratiche coreografiche e visioni del corpo. Questo assolo è anche storico nel senso che ha permesso all’artista di porsi tra modernità e il regno dei musei.
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SpazioK – 3 ottobre ore 21.30
Mickaël Phelippeau (F)
POUR ETHAN
una coreografia di Mickaël Phelippeau
performer Ethan Cabon
consulenza artistica Marcela Santander Corvalàn
scenografia Constantin Alexandrakis
disegno luci Anthony Merlaud
manager luci Antoine Crochemore
produzione, amministrazione, distribuzione Bureau Cassiopée- Isabelle Morel & Manon Crochemore
produttore esecutivo bi-p association
coproduzione À DOMICILE, résidence d’artiste, Guissény, Bretagne, Théâtre Brétigny, scène conventionnée du Val d’Orge
con il supporto di Quartz, Scène nationale de Brest
bi-p è supportato da il DRAC centre- Ministère de la Culture et de la Communication, da the Région Centre and da e da the Conseil général de l’ Essonne

Un corpo che si muove in libertà. L’energia di un talento straordinario, che come un puledro di razza racconta semplicemente abitando lo spazio. Sono queste le caratteristica di un “solo” che descrive il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, indagando l’esperienza autobiografica del performer protagonista. Il nome del ballerino è Ethan. Ha 16 anni. Ha la fragilità e l’ innocenza dei giovani di quella età insieme alla forza di un cavallo fermamente ancorato al suolo. Ethan cresce, e con lui il lavoro trova costantemente nuove sfumature che si nutrono di vita.

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Teatro Fabbricone – 3 Ottobre ore 22.30 – Concerto e dj Set
SOMETHING ELSE !!! The art of the Improvisers (USA/I)
Solo Music
chitarra Mary Halvorson
batteria, percussioni, elettronica Ches Smith
Skinshout
voce Gaia Mattiuzzi
percussioni Francesco Cusa
Redshift: sax baritono, clarinetto basso Beppe Scardino
batteria Max Sorrentini
segue DJ SET NUMA CREW

Sul palco del Fabbricone di scena sei funambolici trapezisti sonori a far volteggiare note e suoni, senza nessuna rete di protezione.Dagli Stati Uniti arrivano Mary Halvorson e Ches Smith. La Halvorson è la chitarrista dei Anthony Braxton e ha inciso quasi 80 album, tra quelli a suo nome e quelli in cui collabora con il fior fiore della scena jazz/ impro statunitense. Smith, batterista, vibrafonista e percussionista tra i più stimati e ammirati della musica contemporanea, è un vero talento poliedrico a sua agio in qualsiasi contesto sonoro, dal jazz all’alternative rock. Nella stessa serata, due duetti italiani: SKINSHOUT, con l’affascinante voce di Gaia Mattiuzzi e la fantasiosa batteria di Francesco Cusa, in un progetto che prende spunto dalla Black Music delle radici usata come propellente per volare verso nuove galassie musicali.E REDSHIFT, con due dei nomi di punta dell’etichetta “El Gallo Rojo”: il sassofonista Beppe Scardino, in bilico tra tradizione e sperimentazione, e l’inarrestabile batteria di Massimiliano Sorrentini.Una notte dedicata alla memoria del grande Ornette Coleman maestro di creatività, immaginazione e coraggio.
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Teatro Fabbricone – 4 ottobre ore 21.30
CollettivO CineticO
<age>
regia e coreografia Francesca Pennini
drammaturgia Angelo Pedroni, Francesca Pennini
azione e creazione Tilahun Andreoli, Samuele Bindini, Thomas Calvez, Marco Calzolari, Camilla Caselli, Jacques Lazzari, Matteo Misurati, Emma Saba, Martina Simonato
co-produzione CollettivO CineticO, Romaeuropa Festival, Armunia / Festival Inequilibrio, L’Arboreto
Teatro Dimora di Mondaino, Operaestate Festival Veneto, Danae Festival e con il contributo del Fondo per la Danza d’Autore della Regione Emilia Romagna.

Il progetto <age> declina con nove teenager kamikaze l’analisi sul ruolo dello spettatore e sul concetto d’indeterminazione che attraversa le ultime produzioni di CollettivO CineticO.
Il rapporto tra l’aspetto accademico/normativo e il profilo biologico/chimico tipico della soglia dei 18 anni produce una capacità di assunzione di rischio che rende gli adolescenti i candidati ideali per abitare lo spazio ludico, allo stesso tempo indeterminato e regolamentato, della scena. La performance è strutturata come un atlante in cui, capitolo per capitolo, gli “esemplari” umani sono chiamati a esporsi su un palco-ring dove la durata delle azioni è scandita dal gong della regia. Classificati con implacabile datità secondo i parametri più disparati, gli “esemplari” di <age> rispondono in diretta a un corpus di quesiti legati alla definizione di sé per caratteristiche, opinioni, gusti ed esperienze. I performer condividono una serie di regole e un inventario di comportamenti ma non sanno in base a quali parametri di selezione verranno chiamati in gioco. Nell’impossibilità di prove e repliche – i parametri di selezione cambiano ogni volta e dunque ogni performance è diversa dalle altre – l’esibizione pubblica si mantiene costantemente permeabile alle definizioni che ciascun performer dà di se stesso, in bilico tra rigore zoologico e reattività emotiva, intensità e ironia.
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Vari spazi – per tutta la durata del Festival
POECITY

Poecity – Azioni Urbane di Poesia – è un gruppo di cittadinanza attiva sorto a Prato città dei tessuti per intessere socialità trasversali a partire da discorsi significanti con il mezzo poetico. Ne fanno parte persone da background diversi, accomunate dalla passione per la disseminazione di parole poetiche sul territorio urbano come mezzo di sopravvivenza e convivialità. Poecity opera con eventi almeno mensili di letture condivise a tema, in modalità itinerante. A Contemporanea è presente con un gruppo di studio al laboratorio sulla poesia di Massimiliano Civica, e partecipa con interventi ‘random’ in luoghi e tempi a sorpresa del festival -Poecity Time. Sandra Querci, Stefania Zampiga
LABORATORI

Spaziok- 3+4 ottobre
Fosca
LAB. BIANCO
Laboratorio per adolescenti
nell’ambito del progetto Body To Be a cura di Kinkaleri in collaborazione con Contemporanea Festival 2015

Lab. Bianco si propone come spazio di riflessione sullo stato dell’arte contemporanea e specificatamente sulla ricerca dei linguaggi nelle arti della scena, seguendo la domanda “Quando è che l’arte ha forza?” e indagandone l’interrogativo attraverso la visione e l’analisi di opere di arte con contributi visuali, sonori, performativi, quali materiali del percorso.
Il laboratorio è rivolto a un gruppo di giovani ed adolescenti e mira a fornire un’esperienza artistica volta alla promozione della creatività e della progettualità personale, attraversando una naturale contaminazione dei diversi linguaggi artistici del contemporaneo.
Il percorso è condotto da Caterina Poggesi/Fosca e Cesare Torricelli/Vivaio del Malcantone, artisti performativi e professionisti nella didattica dell’arte, organizzato in due giornate 3 e 4 ottobre 2015 con il seguente programma:
> 3 ottobre /introduzione del lavoro /visione della performance (untitled) (2000) di Tino Seghal.
> 4 ottobre /visita alla mostra e collezione Palazzo Pretorio /laboratorio presso SpazioK / restituzione finale in forma di talk aperto al pubblico
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Teatro Magnolfi – 27/29 settembre ore 10/11.45
Marco Berrettini (CH)
CONTEMPORARY FLOW

Contemporary flow non è una nuova tecnica in danza, ma una proposta personale e progressista per l’allenamento di professionisti e amatori che prende ispirazione dalla danza classica e contemporanea, dallo Yoga, dalla ginnastica e dai metodi pedagogici basati sulla respirazione. Contemporary flow nasce dalla fusione delle due parole: contemporary cioè dai movimenti contemporanei eseguiti che usano il ritmo e il corpo, e flux un flusso che non s’interrompe mai. L’intero corso si sviluppa sulla diagonale. L’idea fondamentale è che il corpo cerca e trova la giustezza del movimento, l’efficacia e l’armonia, se riesce a sottomettersi al ritmo della musica e alla sua dinamica. Contemporary flow vuol essere una sintesi di diverse discipline che vede nella spontaneità del movimento e nel suo eseguimento istantaneo nello spazio una forma di verità del corpo. Una completezza che secondo me specchia i tempi attuali.
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MARX, BRUCE LEE, KRISHNAMURTI – LA NASCITA DELLA DANZA
Teatro Magnolfi- 27/29 settembre ore 14/18:30
Laboratorio diviso in due sessioni, incontri di 1 giorno mattina e pomeriggio

In questo workshop, si lavora sul perché dei nostri movimenti. Cosa ci motiva per muoverci? Come traduciamo i nostri stati interni in movimenti coreografici? É possibile rinterrogare il nostro modo di muoverci senza rinterrogare il nostro modo di essere? Per quanto mi riguarda non è possibile. Se, da qualche anno, ci siamo compiaciuti del vento fresco del Hiphop e di altri stili di movimento che hanno soffiato sulle nostre creazioni e corsi tecnici, è sempre più evidente e visibile che un vero cambiamento nel campo della danza contemporanea non potrà avverarsi se non alla condizione di un lavoro su noi stessi. In questo senso, per questo workshop, ispiriamoci della filosofia di Bruce Lee quando parla d’acqua, della critica della relazione padrone/schiavo di Marx, degli insegnamenti del vuoto di Krishnamurti; ispiriamoci da quello che vogliamo, ma ispiriamoci prima di espirare.
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Teatro Magnolfi- 23+24+27+28+29 settembre ore 15/19
Massimiliano Civica
LIBERTÁ IN PRIGIONE- Il mestiere di dire i versi
a cura Massimiliano Civica

Il laboratorio intende familiarizzare i partecipanti con alcuni strumenti specifici dell’ arte di dire i versi, quegli “utensili” che, come un artigiano, ogni attore deve padroneggiare per costruire il proprio racconto scenico. Uno spazio, il corpo, la voce e qualcosa da dire: ecco, ridotti all’ essenziale, gli elementi fondanti di questo lavoro. Su questi fondamentali si eserciteranno i partecipanti al laboratorio, concentrandosi specificatamente sul lavoro sulla voce naturale, non accademicamente impostata (con lo studio del parametro della proiezione attraverso la recitazione in coro), e sulla lettura metrica e lo studio di testi poetici italiani. Gli allievi lavoreranno su poesie di Pascoli, Metastasio, Poliziano, Leopardi, e attraverseranno, “assaggiandole”, in punta di lingua, strutture metriche diverse, dal senario all’ endecasillabo. Il lavoro sui versi metrici italiani, se affrontato con la curiosità del bimbo che “smonta il giocattolo” per vedere come funziona, è parte integrante della formazione e del bagaglio tecnico di ogni attore, perché propone con forza la necessità di conciliare forma e contenuto, schema e libertà di improvvisazione, un testo dato per sempre e qualcuno che lo “dice” qui ed ora.
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Teatro Magnolfi- 25+26 settembre e 30 settembre + 1 ottobre e 3+4 ottobre ore 16/19
Massimiliano Civica
L’ INCHIOSTRO INVISIBILE- Laboratorio di regia sulla lettura del testo drammatico
Laboratorio di regia sulla lettura del testo drammatico
a cura di Massimiliano Civica

I Classici del teatro, dalle tragedie di Eschilo alle opere di Shakespeare, hanno una caratteristica in comune: non hanno didascalie ed indicazioni per la messinscena. Shakespeare era autore, “regista” e attore. Per lui i suoi testi non avevano un valore letterario autonomo. Non si parla di testi, ma di copioni! Di un copione bisogna saper leggere quello che c’è scritto negli spazi bianchi della pagina con una sorta d’inchiostro invisibile. I partecipanti si eserciteranno sulla lettura del Mercante di Venezia di Shakespeare. Loro leggeranno il testo, stimolati dal regista Massimiliano Civica, ne scopriranno i misteri, le convenzioni e i meccanismi scenici di funzionamento, per poi proporre un’ipotesi di messinscena.
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Teatro Magnolfi- 3 ottobre ore 14.30/18.30
CollettivO CineticO
Cinetico4.4 ©
gioco di società / metodo di creazione performativa
ideazione e design Francesca Pennini
elaborazioneFrancesca Pennini Angelo Pedroni

cinetico4.4 è un dispositivo ludico che permette di elaborare in maniera collettiva le informazioni teoriche e pratiche per la creazione di una performance. Il gioco si divide in 3 fasi, tutte regolamentate. La prima fase è simile ad un gioco da tavolo: i 4 partecipanti negoziano le scelte registiche gestendo strategicamente priorità personali, decisioni altrui e aleatorietà. La seconda consiste nella preparazione pratica della performance e la terza nell’esibizione agli spettatori determinati durante il gioco. cinetico4.4 propone un’indagine e una messa in discussione dei ruoli [autore, performer, “spiegatore”, spettatore] facendo emergere le scelte personali con una modalità ludica. cinetico4.4 è nato come metodo per riorganizzare costantemente i collegmenti tra i contenuti di un progetto artistico di qualsiasi natura, ri- linkandoli in modo differente e ri-declinandone i temi in una mappatura teorica rizomatica e sfaccettata. cinetico4.4 è pensato per giocatori di qualsiasi professione e non richiede esperienza teatrale.
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PREZZI
Per tutti gli spettacoli del festival, vista la capienza limitata, la prenotazione è consigliata e, in alcuni casi, obbligatoria.

> BIGLIETTI
ZTT/THE FIFTH SENSE Biglietto 15 euro

CONTEMPORANEA 2015_ TIME TO MOVE Biglietto 12 euro (ridotto 9 euro)

L’AMARA SORTE DI CLAUDIO MORGANTI | MM&M
Biglietto 10 euro (ridotto 7 euro) – prenotazione obbligatoria

HALLO | IFEEL2 | LA BEATITUDINE | CÉDRIC ANDRIEUX | D’APRÉS UNE HISTOIRE VRAIE | SOMETHING ELSE!!! | AGE
Biglietto 10 euro (ridotto 7 euro)

ECO | 12PAROLE7PENTIMENTI | B | LA 4L INFERNALE |
Biglietto 7 euro (ridotto 5 euro) – prenotazione obbligatoria

LOUVRE I | LOUVRE II | THE CASTING (prima sessione) | THE CASTING (seconda sessione)
Biglietto per 1 performance 7 euro (ridotto 5 euro) / Biglietto per 2 performance 10 euro (ridotto 7 euro) – prenotazione obbligatoria

LE RÉCITAL DES POSTURES | POUR ETHAN | (SENZA TITOLO) (2000) |
Biglietto 7 euro (ridotto 5 euro)

CRASH! | PIANTALA
Biglietto 5 euro (ridotto 3 euro) – prenotazione obbligatoria

LA FORTEZZA VUOTA | PRESENTAZIONE LIBRO “NOBILTÀ E MISERIA”
Eventi ad ingresso libero

> ABBONAMENTO
CARD FESTIVAL 5 SPETTACOLI A SCELTA
Dà diritto a 5 biglietti da utilizzare per tutti gli spettacoli del Festival, sulla base della disponibilità dei posti rimasti liberi, al prezzo unico di 25 euro (5 euro per spettacolo). I 5 biglietti possono essere usati congiuntamente per lo stesso spettacolo, oppure separatamente per spettacoli differenti, sulla base della disponibilità dei posti.
In vendita anche on-line (http://ticka.metastasio.it)
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LABORATORI

LAB. BIANCO
Gratuito

CONTEMPORARY FLOW + MARX, BRUCE LEE, KRISHNAMURTI – LA NASCITA DELLA DANZA €80

LIBERTÁ IN PRIGIONE- Il mestiere di dire i versi €50

L’INCHIOSTRO INVISIBILE- Laboratorio di regia sulla lettura del testo drammatico 1 lab €30, 2 lab €50, 3 lab €70
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PRENOTAZIONI e BIGLIETTERIA
dal 14 settembre (chiusura domenica 20 settembre)
Teatro Metastasio, via B. Cairoli 59, Prato
tel +39 0574 608533 – h 9.30-12.30 e 16-19
reception@contemporaneafestival.it
BIGLIETTERIA ON-LINE (sconto del 10% su tutti i biglietti) ticka.metastasio.it

ELENCO RIDUZIONI
under 25 | over 65 | associazioni convenzionate con il teatro Metastasio | #DIGIT15 | Prato Campus Week

RIDUZIONE ABBONATI STAGIONE 15/16
Chiunque stipulerà un abbonamento per la stagione 15/16 avrà diritto a uno sconto del 50% su tutti i biglietti del Festival

Fonte: Ufficio Stampa

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