Spettacoli Lucca
mercoledì 16 Aprile 2014
Con le Sette Parole di Metastasio torna il concerto di Pasqua in San Francesco a Lucca
Tempo di Quaresima, raccoglimento e riflessione nel canto. Come quello struggente che si terrà mercoledì 16 aprile alle 21 nella Chiesa di San Francesco a Lucca, in vista della Pasqua. Le Sette Parole dell’agonia di Nostro Signore Gesù Cristo, infatti, faranno irruzione con la loro potenza emotiva nella chiesa riaperta meno di un anno fa per volere della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, assumendo le forme del concerto pasquale per eccellenza, nel solco della tradizione storico-religiosa del nostro Paese. L’opera di Pietro Metastasio, messa in musica da Lorenzo Maria Falduti, verrà così eseguita dalla Filarmonica “G. Luporini” di San Gennaro, con il Maestro Giampaolo Lazzeri, insieme al coro della Città di Pistoia e a quello di San Francesco e Santa Chiara a Montughi, ai tenori, Enrico Nenci e Simone Maresca e ai bassi, Enrico Rotoli e Marcello Vargetto.
Il tema è quello della drammaticità degli ultimi istanti di vita di Gesù, con le ultime parole pronunciate dalla Croce, di perdono e di supplica, che trasformano coristi e pubblico in attoniti spettatori della scena del Golgota, ma con la speranza della luce della salvezza e dell’eternità. Un melodramma nel quale il canto si mescola con naturalezza alla parola e all’azione, in un connubio di suoni, musiche e voci narranti che rendono questa opera così vicina alla vita quotidiana. Qua la musica svolge una funzione centrale, ponendosi al servizio della poesia della vita sacra, umile e in cammino verso le vette più elevate dello spirito, degna di un pubblico attento, coinvolto, commosso.
Sette sono le parole pronunciate da Gesù, nelle tre ore di agonia sulla Croce per far udire la sua voce in preghiera, per ammettere il senso di colpa, invocare il perdono o sfuggire le innumerevoli occasioni di peccato. È l’uomo che tenta di esorcizzare la paura della morte in attesa della resurrezione; sunto e congiunzione della sua natura umana e divina, del suo essere figlio e fratello.
L’ingresso è gratuito e i biglietti saranno disponibili, fino a esaurimento posti, presso la biglietteria del Teatro del Giglio nei giorni di sabato 12, martedì 15 e mercoledì 16 aprile con orario 10,30-13 e 16-19.
Tel. 0583 465320; e-mail: biglietteria@teatrodelgiglio.it
Storia delle Sette Parole dell’agonia di Nostro Signore Gesù Cristo. Tra i momenti liturgici (o paraliturgici) che appartengono ormai a un sentire religioso del passato vi sono le Sette Parole, pronunciate da Gesù nelle tre ore di agonia sulla croce. Nello svolgimento dei riti del Venerdì Santo – proprio da mezzogiorno fino alle 15, l’ora nona giudaica – il momento dell’agonia assumeva connotazioni di grande partecipazione e coinvolgimento dei fedeli, prima della commovente Adorazione della Croce, che quei riti concludeva e che oggi invece esaurisce la cosiddetta liturgia dell’hora nona. La riforma liturgica del concilio Vaticano II, nell’intento di snellire i tempi della ritualità in Parasceve, in realtà ha eliminato con le Sette Parole proprio quanto in ambito latino, controriformista e mediterraneo poteva essere considerato il corrispettivo della Passione oratoriale nell’ambito della riforma luterana. Entrambe le strutture seguono il tracciato ternario della Liturgia della Parola (tratta dal vangelo di Giovanni e dai Sinottici), il commento dottrinario (affidato al predicatore quaresimalista, corrispondente all’aria solistica dell’oratorio tedesco e, più specificatamente, bachiano) e la preghiera comunitaria (inni devozionali o corali veri e propri). Le Sette Parole di Nostro Signore Gesù Cristo sulla Croce su testo di Pietro Metastasio furono poste in musica per «due Tenori, due Bassi e Coro con accompagnamento d’Organo» dal Canonico Lorenzo Maria Falduti. La musica del Falduti risente del clima ottocentesco in cui è stata composta, dunque dell’influenza operistica evidente negli spunti verdiani. Questa fu la motivazione che spinse ad abbandonare l’uso delle “Sette Parole” dalla Liturgia, la quale vedeva più consone, nell’uso liturgico, melodie tradizionali. La strumentazione per Orchestra di Fiati di “Le Sette Parole dell’ Agonia di N.S.G.C.”, è stata curata dal Maestro Angelo De Paola utilizzando un manoscritto a firma del copista Giovanni Licastro datato 15 marzo 1931.
Fonte: Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca
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