Cultura Pontedera

giovedì 20 Marzo 2014

Claudio Martelli a Pontedera per presentare il suo libro “Ricordati di vivere”. L’incontro organizzato dal circolo culturale Il Confronto

Qualcuno, ed è comprensibile, si domanderà che cosa avranno da dialogare don Armando Zappolini, Dia Papa Demba, e gli altri, con Claudio Martelli in occasione della presentazione del libro di quest’ultimo “Ricordati di vivere” organizzata dagli amici del circolo culturale Il Confronto per giovedì 20 marzo (appuntamento slittato da mercoledì 19 per problemi di viabilità) alle ore 17.30 presso il Centro per l’Arte Otello Cirri di Pontedera. L’iniziativa vedrà anche la partecipazione di Luca Cherici e sarà introdotta da Stefano Tognarelli.
“E’ stata proprio la ‘molla’ creativa a farci lavorare – dicono quelli de Il Confronto – a un evento prima culturale e sociale che politico, ad una iniziativa (se ne vedono sempre meno) che ha l’obiettivo di suscitare un dibattito, un confronto appunto, con personaggi che appartenendo ad ‘epoche’ e ‘settori’, solo pochi anni fa ritenuti distantissimi, sono lì a dimostrarci come alcune problematiche del nostro Paese se fanno ormai parte del passato, altrettanto propongono problematiche ancora di stretta attualità.”
“Tanto per iniziare, diciamo come la “Legge Martelli” sull’immigrazione fu varata dall’allora ministro, Claudio Martelli, e interroghiamoci se le numerose revisioni ed aggiustamenti hanno prodotto risultati apprezzabili; su questo, Dia Papa Demba – già Presidente del Consiglio per gli Stranieri di Pontedera – sarà l’interlocutore privilegiato dell’ex numero due dell’allora autorevole fucina di idee e rinnovamento che il Partito Socialista Italiano ha rappresentato, con tutte le sue luci ed ombre.”
L’altro tema rilevante è la lotta alla mafia, alle criminalità organizzate. Non può sfuggire il vero e proprio sodalizio umano e politico tra Claudio Martelli ed il compianto Giovanni Falcone, “Il giudice più famoso del mondo; che aveva intuito il carattere ‘planetario’ della mafia, che non trovava risoluzione nelle sole ‘beghe’ siciliane” scrive lo stesso Martelli.
“Claudio Martelli da ministro della Giustizia – continuano quelli de Il Confronto – decise di conferire all’uomo, che con Paolo Borsellino è divenuto il simbolo alla lotta contro le mafie, l’incarico più importante del Ministero: quello degli Affari Penali. Martelli, nel suo libro, narra che era chiaro che in Sicilia, come era già accaduto, Falcone sarebbe via via stato sempre più isolato e, a quel punto, fatto fuori. Probabilmente, l’opinione di don Armando Zappolini sarà in contrasto con quella dell’allora ministro del Psi. Il sacerdote presidente nazionale del CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza) e dirigente di primo piano di Libera (associazione antimafia capitanata da don Luigi Ciotti) sosterrà – molto probabilmente – una tesi contraria: tolto Falcone da Palermo e invitato a lavorare a Roma, il famoso pool antimafia vide la fine.”
Questa l’ipotesi de Il Confronto ma sarà interessante vedere come si svilupperà il dibattito e la discussione. Che peraltro, potrebbe interessare temi di attualità e altrettanto importanti: l’egualitarismo, i meriti ed i bisogni del famoso discorso di Rimini di Martelli (1982); e perché no una panoramica su che cosa possiamo pensare, e dire oggi del passaggio tra Prima e Seconda Repubblica, sotto il grimaldello di Mani Pulite, per finire alla attualità con il Governo Renzi e la riforma della legge elettorale.

Fonte: Ufficio Stampa

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