Cultura Arezzo

sabato 7 Giugno 2014

Carlo Cracco spite del Giardino delle IDEE al Teatro Vasariano di Arezzo

l segreto per diventare un grande chef?

Avere sempre fame.

Lo ricorda spesso nelle sue interviste Chef Carlo Cracco, allievo di Gualtiero Marchesi, figura di spicco di MasterChef Italia, conduttore di Hell’s Kitchen Italia e da anni con un posto fisso nella Top 50 dei migliori Ristoranti del mondo.

Complici anche le numerose trasmissioni di cucina, sono sempre di più gli italiani che ambiscono a diventare grandi cuochi, per passione o per lavoro.
Se con l’applicazione si può migliorare, per diventare uno chef di livello mondiale serve qualcosa in più.

Un talento straordinario, estro, creatività, qualcosa forse anche di indefinibile.

Già autore del libro bestseller Se vuoi fare il figo usa lo scalogno edito da Rizzoli, Carlo Cracco è tornato in libreria, sempre per Rizzoli, con “A qualcuno piace Cracco”.

Un titolo che piace come già era piaciuto il precedente.

Un titolo davvero riuscito, con quel gioco di parole che te lo fa suonare familiare.

E con il sottotitolo “La cucina regionale come piace a me” che spiega subito di cosa si tratta.

Un viaggio personale nella cucina italiana, spiegata, raccontata, annotata e leggermente interpretata.

Cracco si conferma fantastico Chef e abile narratore.

Apporta con garbo il suo tocco personale in una materia di peraltro impossibile codificazione quale la cucina regionale che, avverte nella prefazione, probabilmente non esiste.

È piuttosto una cucina di territorio, di località, di paese, addirittura di condominio.

La prima cosa che ogni lettore fa, prendendo in mano il libro, è andare a cercare la propria regione per vedere quale ricetta sia riportata.

Per ogni regione ci sono da 2 a 4 ricette.

Fa eccezione l’Emilia-Romagna, regione “doppia” con 5.

C’è spazio anche per la migliore ribollita della vita, degustata a casa di Laura ad Arezzo.

Un bel libro che ti fa venire la voglia di andare a cena da Carlo Cracco per vedere quanto della cucina regionale che a lui piace c’è nei piatti del Suo pluristellato ristorante.

No fashion, no design, solo ricette, vissute, che hanno dentro la storia.

Perchè diciamocelo, di libri di ricette è pieno il mondo, ma queste di Carlo Cracco hanno il sapore di altri tempi, quando ogni ricetta aveva una storia, ogni preparazione un perchè, ogni piatto un profumo che portava con sé i ricordi di un’infanzia spensierata.

Leggendo il libro tornano in mente i sonnolenti pomeriggi di fine agosto a casa della nonna, mentre in cucina andavano sul fuoco pentoloni di marmellata e di passata di pomodoro. Sul tavolo in legno massiccio, file di barattoli Bormioli, sterilizzati in acqua bollente, pronti per accogliere quei succulenti sughi, quelle deliziose marmellate, che avrebbero addolcito le colazioni invernali.

Nel libro di Cracco se sente davvero il profumo dei piatti, di quelli buoni.

Si rivedono le tavole della domenica, quando dopo la messa si rientrava a casa affamati accolti e inebriati dei piatti cucinati dalla nonna.

 

Carlo Cracco sarà ospite del Giardino delle IDEE sabato 7 giugno 2014 alle ore 21.00 nella consueta cornice del Teatro Vasariano di Piazza Grande in Arezzo (con ingresso libero e gratuito da Piazza del Praticino, 8).

Ad introdurre e moderare l’incontro Barbara Bianconi con le domande e le sollecitazioni di Luca Caneschi e Fabio Mugelli.

 

Cracco è senza dubbio è uno dei cuochi più famosi d’Italia.

Comincia a lavorare sotto la guida di Gualtiero Marchesi a Milano e di Alain Ducasse e Lucas Carton in Francia.

Nel 2001 apre a Milano Cracco Peck che oggi porta solo il suo nome: 2 stelle Michelin, 3 forchette Gambero Rosso, premiato come uno dei 50 migliori ristoranti al mondo dalla prestigiosa rivista inglese Restaurant, che ogni anno stila l’attesissima classifica.

Dal 2011 è giudice di MasterChef Italia e dal 2014 conduce Hell’s Kitchen Italia.

 

A Qualcuno Piace Cracco restituisce la ricchezza della cucina italiana al lettore grazie ad approfondimenti e fotografie, con le quali viaggiare con la fantasia attraverso la penisola.

Un libro bello e utile.

Un affascinante giro d’Italia culinario.

Sapori nuovi e ritrovati che, nella mia memoria, si legano a ricordi passati, ad affetti e a esperienze speciali.

Fonte: La Fabbrica delle Idee

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