Spettacoli Fucecchio

giovedì 17 Luglio 2014

Bach nel giardino di Villa Pacchiani per “a cielo Aperto” con Francesco Oliveto e Martina Bellesi

Giovedì 17 luglio, alle 21.15, a cielo Aperto e il giardino di Villa Pacchiani ospitano Francesco Oliveto che inviterà il pubblico a partecipare ad una performance e Martina Bellesi che seguirà il contrappunto1 dell’Arte della Fuga e la V suite per violoncello solo di J. S. Bach.

 

a cielo Aperto è un’iniziativa del Comune di Santa Croce sull’Arno, Assessorato alle Politiche ed Istituzioni Culturali in collaborazione con Pro Loco Santa Croce sull’Arno, con la sponsorizzazione di Cassa di Risparmio di San Miniato e Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato.

 

La performance condotta da Francesco Oliveto, con il coinvolgimento del pubblico dal titolo Learning Bach, muove dal principio che la godibilità esteriore (passiva) della musica non può bastare. Essa deve diventare un dispositivo ancor più fruibile, fatto proprio, partecipato, usato. Ecco, allora, che il pubblico verrà invitato ad eseguire il tema principale dell’Arte della Fuga di J.S. Bach, a dargli voce, corpo, emotività. L’Arte della Fuga (Die Kunst der Fuge) fu iniziata nel 1740, circa, ma portata avanti con assiduità solo dal 1747; essa restò incompiuta a causa della morte del compositore avvenuta nel 1750. Carl Philipp Emanuel Bach, figlio di Johann Sebastian, decise di stampare l’opera del padre nel 1751 e a questa pubblicazione ne seguì una seconda, sempre in versione incompleta, nel 1752. In entrambi i casi, la composizione non destò l’interesse del pubblico, ormai orientato verso diverse mode musicali, e vendette pochissime copie. Insieme a LOfferta musicale, L’Arte della Fuga è oggi riconosciuta come una delle opere più complesse mai scritte e una vetta irraggiungibile nella storia della polifonia. Non a caso è stata scelta questa partitura, tecnicamente inarrivabile, da mandare su Marte insieme al teorema di Pitagora per testimoniare a eventuali extraterrestri il perfetto sublime a cui, al momento, si è giunti sulla terra.

 

A seguire Playing Bach, l’esecuzione di Martina Bellesi al violoncello del primo contrappunto de L’Arte della Fuga e della V Suite per violoncello solo. Nella nudità di uno strumento monofonico, come il violoncello, si potrà nuovamente apprezzare la complessa struttura dell’Arte per la quale, in verità, Bach non dette nessuna indicazione di organico musicale. Così come risulta sorprendente la quinta suite – la più contrappuntistica delle sei.

Le sei Suites per violoncello solo di Johann Sebastian Bach sono universalmente ritenute fra le più importanti e famose composizioni per violoncello. Scritte tra il 1717 e il 1723, la loro coerenza formale lascia supporre che furono concepite per Christian Bernhard Linigke, uno dei violoncellisti che all’epoca lavoravano alla corte di Köthen, ma vi sono anche ragioni per pensare che le ultime suites siano state composte indipendentemente, forse per strumenti diversi dal violoncello come il violoncino o la viola da gamba.

In tutte e sei le suites Bach tenta di esplorare le risorse polifoniche del violoncello, strumento dalla natura prettamente monofonica, attraverso un’elaborata scrittura volta a sollecitare le capacità mnemoniche dell’ascoltatore, il quale, in modo naturale e del tutto inconscio, percepisce una sorta di “polifonia virtuale” durante il tempo dell’esecuzione. Esattamente come un poeta scardina le regole sintattiche di una grammatica per restituire un nuovo universo di senso, allo stesso modo il compositore forza la vocazione melodica dello strumento per il quale è chiamato a scrivere, consegnando un unicum nella storia della letteratura violoncellistica.

La V Suite in Do minore fu pensata con la corda più acuta abbassata di un tono rispetto all’accordatura convenzionale per quinte giuste (da La a Sol); è tuttavia eseguibile con l’accordatura standard, anche se in tal modo diversi accordi risultano più scomodi. Bach impiegò tale “scordatura” solo in questa suite probabilmente per amplificare la risonanza della nota Sol, dominante della tonalità d’impianto Do minore. Il carattere dell’intera opera è austero e introspettivo, ma allo stesso tempo presenta elementi tipici dello stile francese, riconoscibili soprattutto nelle fioriture impiegate

 

Francesco Oliveto ha frequentato presso l’Istituto di Alta Formazione Musicale “Rinaldo Franci” di Siena, i corsi di violino, lettura della partitura e composizione sotto la guida dei Maestri L. Goretti, M. Niccolai e A. Anichini. Ha proseguito gli studi di composizione tradizionale ed esercitazioni corali con il Maestro F. Rizzi e i corsi di composizione sperimentale e nuova didattica della composizione con il Maestro C. Boncompagni presso il Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze. Da circa venti anni s’interessa d’informatica applicata alla musica, interesse che lo ha portato ad insegnare tale materia presso scuole di musica, licei e conservatori. Ha frequentato a Roma il Corso nazionale per docenti Steinberg (Steinberg è azienda leader nella produzione di softwares musicali quali Cubase e Nuendo) conseguendo il diploma con il massimo dei voti. Per “Le Carrozze Records” ha registrato concerti per Umbria Jazz e Siena Jazz con nomi di livello internazionale quali P. Fresu, E. Rava, E. Pieranunzi e G. Mirabassi. Ha collaborato con il Centro d’Arte Contemporanea “Palazzo delle Papesse” di Siena contribuendo alla realizzazione audio di opere di: Vittorio Corsini, Isabella Bordoni, Luca Pancrazzi, Richard Wilson. Sempre per il museo d’arte contemporanea di Siena ha registrato performance live di musicisti di fama internazionale come: H. Budd, Kondo, G. L. Ferretti e S. A. Hoffmann. Ha lavorato come docente collaboratore per la facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Siena insieme al semiologo Stefano Jacoviello (già allievo di Umberto Eco e assistente del professor Omar Calabrese), per la stessa facoltà ha tenuto seminari d’informatica musicale all’interno dei corsi tenuti dai professori M. Masini e F. Pianigiani. Ha composto numerose musiche per docu-film, dvd didattici e spettacoli teatrali prodotti da enti e istituzioni nazionali.

 

Martina Bellesi ha intrapreso lo studio del violoncello con F. Fontana, presso l’Istituto “Rinaldo Franci” di Siena, per poi proseguire al Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze sotto la guida del Maestro F. Scarselli. Ha fatto parte di diverse formazioni orchestrali, ricoprendo spesso il ruolo di primo violoncello, e con esse ha partecipato a festival nazionali e internazionali, tra cui gli European Youth Music Festival a Malmö, Budapest e Linz. Durante gli studi a Siena ha suonato nell’Orchestra Rinaldo Franci come primo violoncello. Nel 2010 ha inoltre preso parte a un concerto dell’Orchestra da Camera Poliziana, sotto la direzione di E. Mazzola e nel 2011 ha suonato per un progetto educativo al Festival Contemporaneamente Barocco di Siena. Nello stesso anno ha iniziato a collaborare col compositore F. Oliveto, di cui ha eseguito colonne sonore per video di distribuzione nazionale, tra cui diversi documentari della Fondazione Musei Senesi. Sempre con Oliveto si è esibita numerose volte nello spettacolo “La rana gracida” di e con l’attore Francesco Burroni. Nel giugno 2013 è stata selezionata col suo gruppo di musica da camera per suonare ai “Concerti Finali” del Conservatorio Cherubini e per tenere un concerto a Teramo in ottobre. Nel 2013 ha ricoperto il ruolo di primo violoncello nell’Orchestra della “Sessione Senese per la Musica e l’Arte”. Ad aprile 2014, ha vinto la Borsa di Studio “Vittorio Chiarappa” suonando in trio con D. Nechaeva e M. Fusi; con lo stesso gruppo è stata nuovamente selezionata per esibirsi ai “Concerti Finali” di giugno 2014. Inoltre è stata scelta tra i migliori allievi del Conservatorio per suonare, a ottobre, nell’Orchestra Regionale Toscana diretta da D. Rustioni, in occasione del concerto d’inaugurazione della nuova stagione 2014-2015. Di recente ha partecipato a una masterclass col violoncellista di fama internazionale G.Gnocchi. Attualmente è impegnata in diverse formazioni cameristiche e orchestrali nelle province di Siena e Firenze.

 

Tutti i concerti sono ad ingresso gratuito e hanno inizio alle 21.15.

 

VILLA PACCHIANI

via Provinciale Francesca Sud, 20 

Santa Croce sull’Arno (PI)

 

In caso di maltempo i concerti si terranno comunque all’interno di Villa Pacchiani

 

info: Comune di Santa Croce sull’Arno 057130642; 0571389953

email biblioteca@comune.santacroce.pi.it

Fonte: Comune di Santa Croce sull'Arno

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