Cultura Arezzo

da mercoledì 19 Agosto 2015 a lunedì 24 Agosto 2015

Arte Civica e Guerrilla marketing a base di Graffiti riprende Icastica con I Street Art

Icastica

Icastica: Street Art ad Arezzo

Via libera a I Street, la sezione di Icastica 2015 dedicata all’arte di strada. Alcuni dei migliori artisti della scena internazionale vivacizzeranno Piazza del Popolo e Piazza Amintore Fanfani con i murales della “Cultura da coltivare”. I lavori si svolgono in due fasi distinte: la prima è iniziata il 23 luglio e la seconda si svolgerà dal 19 al 24 agosto, quando le opere saranno ultimate e diventeranno i nuovi affreschi per le facciate di edifici, valorizzando la città in modo permanente.

Brad Downey (Louisville, Kentucky, USA – 1980, vive a Berlino) ha lasciato il segno sulla scena internazionale di urban art con le sue radicali installazioni, sculture e performance. Il suo approccio alla street art supera l’uso della vernice spray riscoprendo e riconfigurando la fisicità del paesaggio urbano. Eron (Rimini, Italia – 1973) è stato eletto miglior street artist italiano dalla rivista specializzata AL Magazine alla fine degli anni Novanta, ha continuato ad affinare la tecnica della spray painting fino a ottenere un risultato pittorico unico e riconoscibile. Eron realizza i suoi lavori sia in strada sia su tela considerando sempre il contesto nel quale interviene. Moneyless (Milano, Italia – 1980, è cresciuto in Toscana). La sua arte è caratterizzata da un’indagine sugli elementi più crudi della vita e si concentra su un processo di continua evoluzione.

L’estetica di Moneyless sembra citare una visione platonica in cui la geometria è rappresentata come la struttura, il fondamento su cui tutta la natura è costruita. Seth (Parigi, Francia – 1972) è un documentarista d’arte pubblica per la televisione francese. Per il suo lavoro è sempre in viaggio, ma mentre molti artisti di strada si esprimono coi propri lavori in tutto il mondo attenendosi a qualche tema blandamente universale, i murales di Seth sono sempre ispirati dai paesi che sono rappresentati. Sten (Roma, Italia – 1982) e Lex (Taranto, Italia – 1982) sono tra gli artisti italiani di Urban Art più riconosciuti a livello internazionale e sono tra i pionieri della tecnica dello stencil in Italia.

Iniziano il loro lavoro nel 2001 per le strade di Roma e da allora la loro ricerca sullo stencil è in costante evoluzione. Guido Van Helten (Brisbane, Australia – 1986), esponente della così detta Street Art Emotiva, usa immagini della tradizione pittorica illustre per esercitare sullo spettatore una forma di induzione all’attività, alla reazione partecipativa, e così tradurre le proprie emozioni in comunione con quelle degli altri; il suo linguaggio tecnico si pone tra realismo e iperrealismo storico. Vhils (Lisbona, Portogallo – 1987) interagisce visivamente con l’ambiente urbano tramite l’innovativa tecnica del carving, che costituisce una base scratching di superficie; è una sorta di poesia visiva derivante da tecnica complessa ma intrisa di semplicità che parla alle emozioni, ed esprime la relazione tra le libere aspirazioni dell’individuo e l’esigente ambiente saturo degli spazi metropolitani. La parete scultura lo ha reso ormai celebre alla critica di mezzo mondo.

“Questo progetto nasce da una collaborazione fra ICASTICA e Associazione 999 Contemporary; il connubio, afferma l’art director Fabio Migliorati, avviene con il sostegno della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, che, guidata dal suo Presidente Emmanuele Emanuele, si lega così alla città di Arezzo e alle sue bellezze sulla riuscita, fresca esperienza di Roma, al quartiere Tor Marancia. Particolarità di “I Street” – unico linguaggio permanente in ICASTICA 2015 – è la consapevolezza che tale alfabeto visivo è mutato in trent’anni da brutto a bello, perché da cattivo a buono!

L’arte di strada diviene da illegale a civica: la più alta forma di recupero di zone cittadine degradate. L’estetica viene in soccorso all’arte; ciò che prima sporcava la città, ora la ripulisce, la risana. Adesso quest’arte è morale, libera dai limiti fisici degli spazi chiusi e da quelli temporali della kermesse; adesso  si riesce a creare il legame forse più stretto con la cittadinanza, con la mia Arezzo: un sistema, un metodo privo di interpretazioni prestabilite che lasciano libero l’osservatore di perdersi nella sua immaginazione, cogliendo il messaggio che più si avvicina alla visione positiva del mondo”.

Fonte: Ufficio Stampa

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