Cultura Firenze

da mercoledì 4 Dicembre 2013 a martedì 31 Dicembre 2013

“Anima mundi”: i Libri Bianchi di Lorenzo Perrone in mostra alla Harold Acton Library del British Institute

 

Dopo il successo decretatogli dalla recente edizione di ArtelibroLorenzo Perrone torna a esporre i suoi Libri Bianchi a Firenze, ospite della Harold Acton Library del British Institute con 12 sculture tutte realizzate in questo 2013, evento patrocinato dalla Regione Toscana nel quadro dell’iniziativa promozionale In biblioteca…perché c’è il futuro della tua storia.

 

Il titolo della mostra Anima mundi (4 – 31 dicembre, ingresso libero ore 10 – 18,30 dal lunedì al venerdì, www.britishinstitute.it) riprende quello del Libro Bianco che la rappresenta, una candida sfera fatta di cento mini libri (foto). Una sfera, spiega Perrone, simbolo di tutti i libri, della cultura, dell’intelligenza, e anima positiva per un nuovo mondo.

 

Milanese fiorentinizzato, Perrone ha come noto un vasto pedigree creativo maturato tra Milano, Parigi, Londra e New York dove ha frequentato i corsi di grafica e cinema della New School e della School of Visual Arts, oltre a operare per un decennio nella comunicazione.

 

 

I Libri Bianchi nascono invece con l’approdo a Firenze all’alba del 2000. Vecchi volumi trovati nei mercatini o donati dagli amici, una volta plasmati con gesso e vernice acrilica, quindi accostati ad oggetti in apparenza estranei, acquistano singolari valenze simboliche e amplificano le suggestioni tattili e sensoriali: ecco dunque una moltitudine di matite che fuoriesce dal libro J’accuse, un intrigo di filo spinato che imprigiona le pagine aperte di Mondo offeso, sassolini che sostituiscono le parole di Leggimi forte e così via.

 

Il linguaggio diviene quello delle superfici, delle pieghe, dei volumi, dei vuoti, dei pieni e degli innesti che trasformano i libri in sculture, in bianchi fantasmi che costringono alla riflessione, pretendono attenzione e tempi lunghi, attutiscono rumori e colori, limano le bave dei sensi. Affrancato dal peso delle parole, il Libro Bianco si staglia nel suo immobile candore e grida in silenzio per essere letto altrimenti.

 

Lo storico dell’arte Sergio Risaliti ha curato quest’anno due collettive di cui i Libri Bianchi di Perrone sono stati protagonisti assai ammirati: Mimesis alla Biblioteca degli Uffizi, Nella pittura tener lo campo al Festival di Dante di Ravenna. E nel catalogo di quest’ultima mostra ne parla così:

 

“Il gesso trasforma i libri in calchi di un’idea che si è sovrapposta al testo primario… L’idea è solitamente un lampo poetico, dietro cui si nasconde una riflessione sulla vita, il mondo, la natura, la cronaca, gli affetti umani. L’ombra gessosa del libro offre il destro a poesie visive tridimensionali, immagini plastiche poeticamente suggestive, ottenute sempre con la carta o altri materiali dipinti rigorosamente col gesso diluito nell’acqua”.

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