Spettacoli Firenze
da sabato 22 Marzo 2014 a lunedì 24 Marzo 2014
Amici della Musica: il formidabile violinista tedesco Kolja Blacher in concerto alla Pergola, unica data italiana. Spazio anche per il Quartetto Pacifica
Il formidabile violinista tedesco Kolja Blacher, interprete di fama mondiale, protagonista di pluripremiate incisioni con Claudio Abbado e a suo tempo il più giovane primo violino nella storia dei Berliner Philharmoniker, è il protagonista del doppio appuntamento proposto dagli Amici della Musica di Firenze, al Teatro della Pergola, per sabato 22 (ore 16) e domenica 23 marzo (ore 21), quest’ultima unica data in italia. Sabato 22 marzo, proseguirà con una nuova tappa l’incursione integrale nelle pagine per duo e per trio di Beethoven, dove Blacher sarà affiancato dal violoncellista salisburghese Clemens Hagen (membro del celeberrimo Quartetto Hagen e solista che affida le sue acclamate interpretazioni ad uno Stradivari del 1698), e al giovane pianista russo Kirill Gerstein (formatosi studiando il repertorio jazz e perfezionatosi a Tanglewood e New York, vincitore del Gilmore Artist Award, oggi artista che suona con la Cleveland Orchestra, la Royal Philharmonic, la Staatskapelle Dresden). Tre musicisti che sono soliti ritrovarsi nel nome del comune amore per la musica da camera. Anche stavolta il programma dedicato a Beethoven accoglie diversi abbinamenti strumentali: da un lato violoncello e pianoforte, per le Variazioni su un tema del “Judas Maccabäus” di Händel e su “Ein Mädchen oder Weibchen” dal “Flauto Magico” di Mozart, dall’altro violino e pianoforte per le classiche Tre Sonate op.12.
Guarda invece alla contemporaneità e al Novecento il programma di domenica 23 marzo, caratterizzato da una particolarissima fisionomia timbrica che include anche una batteria di percussioni. Ad aprirlo è Music for pieces of wood dello statunitense Steve Reich, partitura del 1973 dove una cellula ritmica è sottoposta a continue trasformazioni lungo tre sezioni («uno dei pezzi più rumorosi che abbia composto», ha detto Reich); ma il suo cuore è indubbiamente occupato da Dmitri Sostakovic, con pagine che documentano due aspetti della sua complessa e modernissima personalità. Da un lato lo Sostakovic leggero e brillante della sorprendente Jazz Suite n.2 (della quale fa parte il coinvolgente valzer utilizzato da Stanley Kubrick per il suo film Eyes Wide Shut), presentate in un arrangiamento firmato dal pianista-compositore Oriol Cruixent; dall’altro lo Sostakovic cupo, amaro ed enigmatico della Sinfonia n.15 in la maggiore op.141, l’ultima sinfonia, qui presentata in una trascrizione di Andrei Pushkarev che evidenzia l’importante ruolo rivestito nell’originale dalle percussioni. Blacher sarà stavolta affiancato da altri amici musicisti sempre legati a lui da lunga consuetudine artistica: il violoncellista Jens Peter Maintz, prima parte voluta da Claudio Abbado per l’Orchestra del Festival di Lucerna, l’eclettico pianista catalano Oriol Cruixent, i percussionisti Raymond Curfs, timpanista della Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks con Jansons e dell’Orchestra del Festival di Lucerna con Abbado, Claudio Estay, attivo nella Mahler Chamber Orchestra, e Mark Haeldermans, anche lui presente nell’organico orchestrale di Lucerna.
Lunedì 24 marzo al Saloncino del Teatro della Pergola (ore 21), quattro archi e un pianoforte combinano le loro sonorità per un accostamento ricco di fascino. Sono lo smagliante Quartetto Pacifica e il pianista virtuoso Marc-André Hamelin, assieme per un insolito quanto coraggioso programma: l’amatissimo Quintetto op.81 di Dvorak, capolavoro costruito sulle atmosfere del folklore cèco, è incorniciato dalla Passacaglia dello stesso Hamelin (una pagina dall’espressività immediata, basata su un tema originale che si rifrange in una serie di variazioni) e il Quintetto di Leo Ornstein, musicista americano ma di origini russe scomparso nel 2002 a quasi centodieci anni (!) e noto per la concezione innovativa, talvolta perfino scioccante, del suo stile pianistico. Il Quartetto Pacifica ha il nome di un oceano, perché i quattro formidabili musicisti americani che lo compongono (Simin Ganatra e Sibbi Bernhardsson violini, Masumi Per Rostand viola, Brandon Vamos violoncello) provengono tutti dalla solare West Coast che si affaccia su quelle acque maestose; lì, nel 1994, si sono riuniti, ed hanno tenuto con successo i primi loro concerti, venendo lodati in particolare per l’energia delle interpretazioni. Il Pacifica è stato formazione in residence al Metropolitan Museum of Art di New York e oggi ricopre il medesimo ruolo alla Scuola di Musica Jacobs dell’Indiana University. Presente nelle maggiori sale concertistiche di Europa, Stati Uniti e Asia, si è specializzato in particolare nel repertorio contemporaneo, contribuendo alla diffusione mondiale dei Quartetti del compositore americano Elliott Carter e spesso commissionando nuovi lavori. Natio di Montreal e protagonista di concerti in tutto il mondo, Marc-André Hamelin è senza dubbio uno dei più grandi virtuosi di pianoforte oggi, ammirato per l’impeccabile smalto tecnico e la raffinatissima fantasia timbrica. Padrone di un repertorio particolarmente vasto, è famoso anche per le sue registrazioni, che compongono una discografia pressoché sterminata e pluripremiata (realizzata per l’etichetta inglese Hyperion), dove troviamo anche alcune composizioni scritte da lui stesso.
Biglietti:
– Sabato: 14-25 (interi), 12-21 (ridotti)
– Domenica, Lunedì: 16-25 (interi), 14-21 (ridotti)
euro 5 (Carta Giò del Comune di Firenze)
Info: Amici della Musica Firenze, tel. 055608420, www.amicimusica.fi.it, info@amicimusica.fi.it
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