Spettacoli Pisa

martedì 29 Ottobre 2013

Achref Chargui Trio in concerto al Complesso SMS di San Michele degli Scalzi

 

Nella presentazione della mostra personale di Andrea Santarlasci, dall’emblematico titolo “Atopie del Luogo”, suggestivamente si descrive l’inedita opera site-specific “La luce che resta, 2013” con l’illuminazione della torre campanaria di San Michele e di alcune feritoie delle celle del convento come un “…eccezionale parergon introduttivo alla mostra. Tematizzando al proprio interno, sia pur in maniera metaforica, la questione della cornice, del fuori e del dentro, dei margini dell’opera…

Lungi dal proporsi come il risultato di un mirabile processo di metamorfosi imposto dall’esterno, l’opera sembra, infatti, emanare dal luogo stesso; quasi fosse già inscritta al suo interno e, per l’artista, si trattasse semplicemente di esplicitarla.”

 

Il legame che unisce l’Italia alla Tunisia passa anche dalla musica e dall’arte, e Pisa rappresenta un esempio di sodalizio artistico che parla una lingua antica. Si parte da molto lontano, dalla seconda metà del 1100, quando la chiesa di San Michele degli Scalzi fu edificata in una posizione strategica per l’osservazione del territorio verso nord e verso est contro le invasioni lucchesi e fiorentine. Ma la particolarità architettonica è rappresentata dal bassorilievo  collocato nella lunetta centrale della facciata, oggi conservato nel Museo di San Matteo, che mostra una decisa influenza bizantina. Oltre a questo, i bacini ceramici (anch’essi esposti al Museo di San Matteo) situati sulla chiesa e sul campanile della chiesa e risalenti agli anni 1177-1204, per la natura delle argille e le caratteristiche tecnico-decorative e morfologiche, non lasciano dubbi sul fatto che si tratti di manufatti tunisini, opera di botteghe operanti nella zona di Tunisi.

 

L’impiego in architettura di questi bacini si ricollega con l’ampiezza dei rapporti Pisa-Islam (specialmente con i paesi occidentali) e soprattutto con l’ampia disponibilità di questi manufatti “esotici”. Il loro costo, sicuramente contenuto, e la facilità con cui era possibile inserirli nelle opere in muratura, costituirono senza dubbio due delle ragioni che portarono gli architetti pisani a preferirli, in molti casi, a mosaici e tarsie. In uno dei bacini provenienti da S. Michele degli Scalzi si trova un pavone stilizzato. La maggior parte dei pezzi presenta tuttavia composizioni a carattere geometrico con, a volte, elementi a treccia o ispirati al mondo vegetale. Alcuni sono decorati con un motto epigrafico ripetuto (scritto con caratteri cufici corsivi): al-yumn, cioè “la felicità” scritto in modo semplificato e contratto, impiegato in serie continue.

 

Per celebrare questa unione artistica ecco un evento da non perdere: martedì 29 ottobre ore 21,30 il trio del musicista tunisino Achref Chargui con i due musicisti toscani Jacopo Andreini e Piero Spitilli sarà in concerto al Complesso SMS di San Michele degli Scalzi . Chargui ed Andreini collaborano dal 2013 (progetto “Trapani – Alq al Waady” e il loro rapporto attraversa il periodo della così detta “rivoluzione dei gelsomini”. Nel maggio 2013 l’Associazione Afoforo Music Club ha pubblicato il primo album in solo di Chargui, la cui musica è alla base del repertorio del trio. Profondamente radicata nella tradizione modale araba che Chargui ha studiato ed eseguito a lungo, e insieme caratterizzata dall’uso dell’improvvisazione jazzistica, la musica del trio unisce composizione istantanea di temi e strutture, complesse figurazioni ritmiche, strati timbrici sovrapposti grazie alle risorse degli strumenti acustici impiegati, portando il pubblico attraverso misteriosi passaggi in direzione di una esperienza d’ascolto unica.

Dunque antico e moderno insieme, un filo conduttore che dall’arte va verso la musica, e che verso la musica ritorna per riproporre la tradizione araba mischiata alle sonorità di contaminazione jazz.

Achref Chargui è laureato in musica araba, musica tunisina ed ud, ed è stato premiato come miglior solista di ud della Tunisia dalla associazione ‘La Rachida’. Dal 2007 insegna al Conservatorio nazionale e all’Istituto Superiore di Musica di Tunisi.

Jacopo Andreini, ha collaborato tra gli altri, con artisti del calibro di Roy Paci, Lofti Bouchnak, Scott Rosenberg, Vincenzo Vasi, Bugo. Attualmente suona con “Enfance Rouge”, “Squarcicatrici” e “Tsigoti”

Piero Spitilli, diplomato con Eddie Gomez,  suona nei progetti “Baro Drom Orkestar”, “Squarcicatrici” e “Tsigoti”

All’interno della chiesa di San Michele degli Scalzi e al centro SMS le installazioni di Andrea Santarlasci.

L’ingresso al concerto è gratuito.

Fonte: Ufficio Stampa

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