Cultura Livorno
venerdì 6 Giugno 2014
A giugno la mostra sulle teste (false) di Modigliani. Allestimento in Fortezza Vecchia, a trent’anni dalla ‘grande beffa’
A trent’anni dalla storica burla, Livorno avrà la mostra sulle teste false di Modigliani: saranno esposte le pietre raffiguranti volti di donna, recuperate nel luglio 1984 nel Fosso Reale di Livorno (scolpite, una da tre studenti, e le altre due da un artista livornese, e scambiate per vere).
E verrà ripercorsa, attraverso supporti multimediali, la vicenda di cui parlò tutto il mondo, come esempio eclatante della fallacia della critica d’arte e delle errate valutazioni dei consulenti tecnico-scientifici che furono causa della clamorosa beffa…
La data di inaugurazione non è definita, ma l’allestimento inizierà il 6 giugno prossimo, data dalla quale l’Amministrazione Comunale avrà a disposizione la sala della Fortezza Vecchia concessa in uso dall’Autorità Portuale.
L’esposizione, promossa dal Comune di Livorno, sarà inaugurata entro il mese di giugno, con modalità che sono, appunto, in corso di definizione.
Intorno alle tre teste femminili scolpite, si snoderà l’esposizione sulla storia della “grande beffa” che si articola su 27 grandi pannelli tesi a raccontare, in presa diretta, attraverso i titoli dei giornali nazionali ed esteri, le varie tappe della vicenda. Un pannello in touch screen consentirà di leggere, per chi vorrà approfondire, tutti gli articoli utilizzati per raccontare la storia.
L’allestimento della mostra è il frutto di un lavoro di gruppo che ha visto il contributo di vari settori del Comune, con il coordinamento dell’ufficio tecnico e con l’apporto della Coop. Amaranta Service che ha elaborato la ricostruzione dell’evento attraverso una ricerca d’archivio.
L’esposizione sarà arricchita da un documentario di Marco Sisi, tratto dalle teche Rai.
Sarà in distribuzione gratuita anche un catalogo con i testi del giornalista-commediografo Gabriele Benucci, autore della traccia espositiva.
Per i primi due mesi l’ingresso alla mostra sarà gratuito.
Secondo l’assessore alle Culture del Comune di Livorno si realizza così l’operazione sulla storia della “grande beffa”: mostra finanziata grazie al contributo erogato sulla tassa di soggiorno dalla commissione degli operatori turistici e commerciali e dall’amministrazione comunale.
Risorse sufficienti per sostenere ideazione, allestimento, promozione e gestione della mostra.
L’obbiettivo è duplice.
Intanto raccontare una storia singolare, di costume, che ebbe un’eco straordinaria che superò i confini nazionali. La mostra si propone quindi di attrarre l’interesse sia dei livornesi sia dei tanti turisti che passano dalla nostra città (crocieristi e quanti si imbarcano per le isole) e in generale di tutti coloro che sono interessati a conoscere quella famosa storia.
Il secondo obiettivo, secondo l’assessore alle Culture, è quello di sviluppare iniziative imperniate sul tema del vero e del falso, delle falsificazioni. E’ un problematica vecchia come l’uomo e che permea di sé l’esperienza di tutti i giorni, dalle sofisticazioni alimentari, allo smercio di orologi e pelletteria falsa, dai falsi nell’arte alla produzione e spaccio di monete false, fino a casi passati alla storia come i falsi diari di Hitler o di Mussolini.
A questo proposito gli uffici comunali stanno studiando la realizzazione di alcune conferenze sul tema appunto delle falsificazioni in coincidenza con l’apertura della mostra.
Quindi, mostra dei falsi Modigliani e iniziative a tema sulle falsificazioni, sono un terreno che promette di promuovere un attivo interesse verso la città di Livorno.
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