Spettacoli Empoli

mercoledì 8 Luglio 2015

A Empoli Jazz Festival arriva Daniele Sepe con “A Note Spiegate” al Chiostro degli Agostiniani

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Daniele Sepe “A note Spiegate” a Empoli Jazz Festival

Ad Empoli JAZZ Festival 2015 VI Edizione arriva il militante e neapolitan free jazz power di Daniele Sepe “A NOTE SPIEGATE” il 25° disco di uno dei più famosi, ecclettici ed originali sassofonisti italiani ed internazionali. Ancora un imperdibile appuntamento promosso da Empoli Jazz che si terrà Mercoledi 8 Luglio 2015 alle 22,00, coprodotto da Apritichiostro, , l’assessorato alla Cultura del Comune di Empoli, Centro Ferruccio Busoni e CAM Empoli, presso il Chiostro degli Agostiniani Via De Neri Empoli.

Orario: 22:00

Dove: Chiostro Degli Agostiniani – Via De Neri – Empoli

Ingresso Libero

Coprodotto con il Centro Busoni, CAM Empoli , Apritichiostro e facente partedella Seconda Edizione del Festival del Sax

Daniele Sepe “ A Note Spiegate”

Flo Biba (Floriana) Cangiano

Daniele Sepe sax

Franco Giacoia chitarra elettrica

Tommy De Paola tastiere

Davide Costagliola basso

Paolo Forlini batteria

Spruzzate folk, echi jazz, virate rock atmosfere zappiane e mingusiane, riflessi classici, accenti di musica popolare pulcinellate, con un guest di eccezione: la splendida voce della chanteuse poliglotta Floriana Cangiano.

Sbandare da Gato Barbieri a Charlie Mingus, da Zappa a Hermeto Pascoal, transitando tra un kolo serbo o un rebetiko di Salonicco, una tammurriata di Pagani o un huayno di Cuzco.

“A note spiegate” (ed. MVM-Goofellas) è l’ultimo lavoro di Daniele Sepe. Il 25° per questo straordinario artista che fa di ogni disco un capitolo a se, sia per generi attraversati, sia per sentimenti che esprime di volta in volta.

Se avete voglia di scoprire qualcosa che suoni in maniera inusuale, ma allo stesso tempo familiare, il concerto fa al caso vostro. Da Mingus a Zappa, da Gato Barbieri a Hermeto Pascoal, passando per tradizionali reinterpretati, il viaggio si fa lungo e vario come vario è l’interpretazione della parola “jazz” oggi

“A note spiegate” è l’ultimo lavoro di Daniele Sepe. Il venticinquesimo per questo straordinario artista che fa di ogni disco un capitolo a se, sia per generi attraversati, sia per sentimenti che esprime di volta in volta.

“A note spiegate” è il nome che Sepe ha dato a una serie di dieci incontri, o se preferite laboratori, tenuti tra il 2013 e il 2014 a Napoli, nei locali di Intra Moenia, continuando poi a Caserta, al Jarmush Club, e all’Università di Salerno. Dieci appuntamenti in cui insegnavamo al pubblico, fatto di semplici ascoltatori o di musicisti curiosi, a riconoscere emotivamente tonalità maggiore e minore, accordi di tensione o di riposo, scale, stili e strutture del jazz, ma anche a seguire la partitura di un brano imparando a distinguere la battuta, il segno di ritornello e marcare con un bel ”Uè” collettivo l’inizio di ogni chorus o l’attacco del bridge.

In questi incontri, spesso a tema su un compositore in particolare o un periodo, Sepe e i suoi musicisti parlavano e suonavano tantissima musica. In questi incontri hanno suonato ed analizzato brani di Thelonius Monk, Charlie Mingus, John Coltrane, Sonny Rollins, Bill Evans, Wayne Shorter, Herbie Hancock, Keith Jarrett, Chick Corea, Miles Davis, Hermeto Pascoal, Gato Barbieri, Joe Zawinul, Frank Zappa fino ad arrivare ai Led Zeppelin, Jimi Hendrix o Bob Marley. Parte di questo smisurato repertorio è finito fra le tracce dell’ultimo disco di Sepe, appunto “A note spiegate”.

A note spiegate è un live che riconduce il jazz alla sua anima comunicativa e popolare, si racconta di quando Monk componeva i suoi brani in cucina, mettendo nella sua mano sinistra i rumori della vicina strada o i cartoons che i figli guardavano nella televisione adiacente al suo piano verticale, lontano dagli attici asettici e mondani dove spesso negli ultimi tempi viene alloggiato il jazz. Da Mingus a Monk, da Barbieri a Hermeto Pascoal, da Davis a Zawinul, da Rollins ai Led Zeppelin.

sentireascoltare.com/recensioni/daniele-sepe-a-note-spiegate/

Il jazz nasce come musica popolare, nel quartiere più malfamato di New Orleans accompagnava il gioco e il mercimonio, musica da ballo, da cerimonia, così come qualsiasi altra musica popolare.

Il quartetto di Daniele Sepe rilegge brani classici e originali in questa chiave, riportando a casa una musica che viene dritta dalle campagne del Delta, e che per antonomasia metteva insieme culture e razze diverse.

Ideazione e Direzione Artistica:

Associazione Empoli Jazz – Via Rozzalupi,28 – Empoli (FI)

www.empolijazz.com  info@empolijazz.com

Accrediti stampa ed info: Tel. 0571/7101932 – email: info@empolijazz.com

Daniele Sepe è artista di caratura internazionale, un musicista di enorme spessore che affonda le sue radici nel fermento della Napoli degli anni 70/80, in cui la proverbiale creatività partenopea ha intrapreso l’esplorazione tanto delle proprie tradizioni storiche che della musica mondiale, operando originalissime commistioni e sintesi di generi apparentemente lontani, ma legati da profonde affinità.

Lo studio della lezione dei classici al conservatorio, l’enorme eredità della melodia popolare, l’incontro con il jazz, soprattutto, ed il rock, e poi la ricerca di quelle radici comuni che permettono di raggruppare tutto ciò sotto il termine ‘musica’: ne nasce una world music particolarissima, che riflette appieno tali curiosità e aperture: spruzzate folk, echi jazz, virate rock (con un occhio di riguardo per Frank Zappa), riflessi classici e accenti di musica popolare (a partire dalla lezione del cantautore cileno Victor Jara). E’ questa la musica di Daniele Sepe, sassofonista di primordine del panorama italiano ed internazionale, musicista eclettico e sempre ispirato, improvvisatore d’eccezione, accompagnato da una band che unisce estro ad estro, per regalare, ad ogni esibizione, sensazioni ed emozioni che potranno ripetersi soltanto al prossimo incontro con la sua musica…

Per dirla con le sue stesse parole: “la musica è qualcosa che è stato sempre ‘globale’… Già per esempio Stravinsky che faceva Pulcinella era un primo esempio di musica globalizzata, d’altronde la maggior parte della musica popolare di questo secolo è una musica fatta di immigrazione, pensiamo al Tango al Reggae o al Calipso per esempio. Gli artisti, tutti, hanno sempre ricercato nuovi spunti e nuove fusioni in ciò che sentivano di nuovo.”

Il jazz nasce come musica popolare, nel quartiere più malfamato di new Orleans accompagnava il gioco e il mercimonio, musica da ballo, da cerimonia, così come qualsiasi altra musica popolare. Il gruppo di Daniele Sepe rilegge brani classici e originali in questa chiave, riportando a casa una musica che viene dritta dalle campagne del Delta, e che per antonomasia metteva insieme culture e razze diverse. www.danielesepe.com

La musica di Daniele Sepe ( di Giorgio Olmoti)

“Molti nemici, tanta fatica. Forse si potrebbe partire da questo assurto per provare a raccontare Daniele Sepe con la speranza che partendo da quello che più gli è ostile, forse si riesca a dargli miglior definizione e a farlo conoscere con compiuta precisione descrittiva. Chi sono i nemici ideali di Daniele Sepe? I propugnatori di un ordine diffuso e rassicurante. Quelli che fanno le scatole e le riempiono dopo aver scritto sul coperchio cosa conterranno. Gli aristotelici classificatori del presente e di tutti i tempi, che ogni epoca s’è dovuta misurare con la nevrile attitudine di certi a spiegarti che c’è sempre una regola da rispettare, dicono proprio così, un criterio di riferimento, un metro campione. Quelli che hanno bisogno dell’archetipo, di una matrice prima a cui riferirsi, di un Linneo che governi il loro mondo che si ferma sempre un palmo prima del davanzale della finestra. Per scoprirli questi propugnatori dell’ordine universale, delle file di femmine e delle file di maschi, dei confini di stato e delle lingue ufficiali, basta passargli davanti con un libro o un disco.

Non vi chiederanno mai cosa racconta, che suoni si porta addosso, ma preferiranno piuttosto chiedervi ragione del genere. Per loro in musica esistono le cose jazz e le cose blues, il folk e la classica, il reggae e il madrigale. Così in letteratura vivono nella certezza che esista la fantascienza e il fantasy, lo storico e il classico, l’horror e il generazionale. Ma l’apoteosi è la sintesi attraverso la critica cromatica, da loro potentemente elaborata, che li ha spinti a distillare una definizione di genere che passa dal rosa al nero e poi ancora il giallo. Quella trovata dei colori è geniale e azzera qualsiasi tentativo di legare definizione a contenuto. La morte loro insomma. Ecco, quelli che trovano rassicurazione nella definizione di genere e nel casellario emozionale, una volta al cospetto di Daniele Sepe e del suo percorso musicale rischiano un serio blackout, un embolo che sale rapido a scoppiargli nelle rare idee.”

FLO, la chanteuse poliglotta

“L’avevamo conosciuta come Floriana Cangiano, adottata da Daniele Sepe. La ritroviamo come Flo all’esordio discografico di «D’amore e d’altre cose irreversibili» (Agualoca records), cd di debutto da chanteuse scritto con Ernesto Nobili, chitarrista di punta della scena newpolitana e produttore del disco, arrivato a veder la luce grazie ad un progetto di crowdfunding. Voce delicata ma capace di inseguire le emozioni fino in fondo, come in «Santa lluvia» confessione di un triangolo amoroso chiamato «tradimento» solo per comodità, Flo canta in italiano, nel portoghese del fado, nel siciliano di Ignazio Butitta e Rosa Balistreri («Pirati a Palermo»), in napoletano («Presentimento»), nel francese da milonga di «Ça ne tient pas la route», nello spagnolo ispirato da Camus di «Para que tu me oigas». Bella «Olor a lluna» scritta con Alessio Arena, ma tutto il cd profuma di buono, di sensualità dolente e non a buon mercato, anche se a volte i versi evitano di farsi feroci, rinunciano ad essere confessioni scabrose: sarà per il secondo cd, che aspettiamo fiduciosi”. ( Federico Vacalebre)

Biografia: Flo (Floriana Cangiano) è di sicuro una delle personalità più eclettiche e versatili tra le nuove leve del panorama musicale italiano.

Inizia a studiare canto lirico nel 1995 passando, qualche anno più tardi, allo studio del canto moderno e popolare per poi appassionarsi alla musica tradizionale e alla world music.

Cita tra le sue influenze artisti come Billie Holiday, Elis Regina, Violeta Parra, Amalia Rodriguez, Cesaria Evora, Rosa Balisteri, ma anche Cesare Pavese, Pablo Neruda, Frida Kahlo, Pina Bausch e tanti altri.

Tra le sue esperienze come interprete la più significativa è senz’altro quella al fianco del compositore e musicista Daniele Sepe, che le affida il ruolo di voce solista nei Rote Jazz Fraktion e con il quale incide nel 2012 “Canzoniere Illustrato” e nel 2013 “In Vino Veritas”.

In teatro ha debuttato nel 2006 grazie a Claudio Mattone e Gino Landi nel pluripremiato musical “C’era una volta Scugnizzi”: una tournèe ricca di successi durata ben due anni.

Dal teatro musicale approda al teatro d’avanguardia grazie al regista Davide Iodice, che la sceglie come protagonista in “A’Sciaveca” (nomination miglior attrice under 30 al premio Eti e Nike per il teatro) e “La Fabbrica dei Sogni”.

Nel 2010 è tra le i protagonisti di “S.E.P.S.A.”diretta dal regista e drammaturgo Mimmo Borrelli. Nel 2011 la giuria presieduta da Mogol la seleziona tra i 5 finalisti del TMF nella sezione cantautori.

Negli ultimi anni si è esibita in numerosi Festival in ambito musicale e teatrale (Villa Ada incontra il mondo, Festival Adriatico Mediterraneo, Primavera dei Teatri, Festival dei due mondi, Napoli Teatro Festival Italia, Time in Jazz, La nuit des fées, Calles Antiguas, Saarbrucken Festivals) ed è stata cantante solista in diverse colonne sonore in ambito cinematografico, televisivo e teatrale.

“D’amore e di altre cose irreversibili” è il suo primo cd solista.

E’ fra gli 8 finalisti di Musicultura 2014, dove si aggiudica il Premio come “migliore musica”.

Vince il Premio Parodi 2014 come miglior brano, migliore musica e miglior arrangiamento per “Olor a lluna”.

Oltre all’Italia, “D’amore e di altre cose irreversibili” è stato pubblicato anche in Francia e Benelux, Inghilterra, Giappone, Austria, Germania, Spagna e Portogallo.

“D’amore e di altre cose irreversibili” è il suo primo cd solista.

sito agualoca : www.agualocarecords.com

facebook flo: www.facebook.com/pages/Flo/206080119516160

HANNO SCRITTO DI “D’AMORE E DI ALTRE COSE IRREVERSIBILI” di FLO

Voce delicata ma capace di inseguire le emozioni fino in fondo, come in «Santa lluvia» confessione di un triangolo amoroso chiamato «tradimento» solo per comodità, Flo canta in italiano, nel portoghese del fado, nel siciliano di Ignazio Butitta e Rosa Balistreri («Pirati a Palermo»), in napoletano («Presentimento»), nel francese da milonga di «Ça ne tient pas la route», nello spagnolo ispirato da Camus di «Para que tu me oigas».

IL MATTINO – Federico Vacalebre

D’amore e di altre cose irreversibili è un disco pieno di suggestioni diverse. Una splendida voce prestata ad una composizione prima struggente, poi allegra, poi sensuale. Una sorta di compendio delle migliori caratteristiche di un carattere femminile messe sul pentagramma.

IL FATTO QUOTIDIANO – Diletta Parlangeli

Floriana Cangiano da Napoli alias Flo, mediterranea e navigante tra jazz, pirateria palermitana, geografie del desiderio. Barcellona, Macondo, Capo Verde: musicale leggerezza in spagnolo portoghese siculo e francese, tenendo sempre bene – lungo il suo album d’esordio D’amore e di altre cose irreversibili – una rotta di gentile letteratura pop.

INTERNAZIONALE –Pier Andrea Canei

Nasce da Napoli e va verso imprevisti suoni portoghesi, francesi e spagnoli, la prima opera di Flo, pseudonimo di Floriana Cangiano, che dopo lunghe esperienze con Daniele Sepe, Davide Iodice, Mimmo Borrelli e Claudio Mattone e dopo aver approfondito il verbo di Billie Holyday, Cesaria Evora e Elis Regina, oggi si prende la responsabilità di una carriera solista.

REPUBBLICA (ed Napoli) –

Album che trasuda eleganza e poesia, ricamate al meglio dal timbro vocale di Flo. Un album empatico come questo può diventare importante nella vita di chiunque in qualsiasi momento, a prescindere dai gusti musicali.

CORRIERE.IT /NAPOLI –– Natale De Gregorio

Voce possente e un impianto musicale dai ritmi caldi del sud che rimandano ai tipici sound andalusi.

CORRIERE ADRIATICO– Pia Bacchielli

Undici canzoni che seducono, pulsano, vibrano, parlano tante lingue (almeno quattro più i dialetti), raccontano storie, amori, colori. Un inchino alla voce delicata che sa farsi potente, un applauso a questa promessa della world music italica, già vocalist di Daniele Sepe, una standing ovation a quest’album che emana positività ad ogni nota.

RUBRIC – Chiara Fontana

D’amore e di altre cose irreversibili è un disco dalle diverse accezioni, che si libra leggero creando diverse sfumature le cui nuances riescono a suscitare emozioni dettate soprattutto dalla voce intrigante e vorticosa della Cangiano. Un disco avvolgente che con la sua sensualità crea un innesto musicalmente afrodisiaco.

OCANERA – Rossella D’Oriano

Un lavoro di cuore, dove è evidente la passione e l’affetto verso la propria musica; è un lavoro originale che, con sensibilità ed eleganza, porta l’ascoltatore in un viaggio nel Mediterraneo, prima, e nella memoria, poi, traccia dopo traccia, parola dopo parola.

SEESOUND – Mirco Calvano

D’amore e di altre cose irreversibili è un lavoro di elevato livello, un ottimo esordio per la cantautrice Flo, che sa coinvolgere, trascinare e scaldare l’anima con la solarità ed il calore di un’estate mediterranea.

RELICS – Silvano Annibali

L’Associazione Empoli Jazz è nata ormai già 6 anni oro sono. Il suo scopo principale è la divulgazione della musica di qualità dal vivo , in particolare la musica jazz. In questi anni ha organizzato numerose rassegne, festivals, workshop, guide all’ascolto del jazz, seminari, clinics e mostre. Empoli Jazz aderisce all’Intenational Jazz Day patrocinato dall’UNESCO.

Oltre 15000 spettatori in totale, 250 serate, 400 concerti, decine di improvvisazioni pittoriche dal vivo , che hanno dato vita ad altrettante opere. Tutte esposte a rotazione in una mostra presso l’Evolution Jazz Cafè in Piazza Ristori 18 ad Empoli.

Quasi 1000 i musicisti nazionali e internazionali intervenuti, tra concerti e Jam Session, presentazioni cd in anteprima e progetti speciali. Anche delle vere e proprie leggende internazionali del jazz come: William Parker, Dave Burrell, Lew Tabackin, Dave Schnitter, Sabir Mateen, Rosario Giuliani, Roberto Gatto, Flavio Boltro, Daniele Scannapieco, Giovanni Amato, Pippo Matino, Dario Cecchini, Mauro Grossi, Lello Pareti, Francesco Bearzatti, Marco Tamburini,Franco Santarnecchi, Francesco Bearzatti, Mauro Ottolini, Jerry Bergonzi, Daniele Sepe, Joe Cohn, Philippe Petrucciani, Natalie Blanc, Paolo Fresu, Uri Caine, Caterina Palazzi, Laura Klein, Walter Paoli, Fabio Morgera, Gabriele Evalneglista, Dan Kinzelman, Stefano Tamborrino, Fabio Giachino, Max Ionata, Leonardo Corradi, Michele Papadia, Lello Pareti, Ares Tavolazzi, Helga Plankensteiner, Francesca Petrolo, Silvia Bolognesi, Julie Saury, Michela Calabrese, Michela Lombardi, Enrico Fink, Mocata e Panscia, Davide Pannozzo, Manhu Roche, Ugo Bongianni, Pietro Condorelli, Piero Borri, Stefano “Cocco” Cantini.

Più di 250 le persone di ogni età che hanno seguito le guide all’ascolto e i Workshop, oltre le Jam Session.

Oltre 2000 gli iscritti alla mailing list dell’Associazione Empoli Jazz, per essere aggiornati delle iniziative ed oltre 7000 gli amici sui social network.

Oltre 500 tra articoli, recensioni e servizi radiotelevisivi dei principali quotidiani locali cartacei ed online(La Nazione, Il Tirreno, gonews.it, Radio Lady, Controradio, Antenna5, La Repubblica-Firenze) e riviste specializzate nazionali. (Jazzit, Jazzitalia, Jazzmagazine Musica Jazz).

Sono i numeri entusiasmanti di questi 6 anni di attività, frutto di una di scelta autonoma coraggiosa e premiata dal pubblico, dalla forte valenza culturale e che va a colmare un deficit di musica dal vivo di qualità nel comprensorio empolese-valdelsa.

L’attività di Empoli Jazz inoltre è patrocinata dai comuni di Empoli e Vinci, e sono in essere collaborazioni con numerose associazioni ed enti in particolare con le manifestazioni Aprichiostro, Notte in Biblioteca, Nottissima, Ludicomix, Bacco e Bivacco, CCN Vinci, CAM e Centro Busoni, Associazione Centro Storico, Amici del Muve, Mosaico , CFCM Vinci, Unione dei Comuni, Regione Toscana.

Quest’anno propone, in collaborazione con Apritichiostro, CAM e Centro Busoni e l’assessorato alla Cultura del Comune di Empoli la VI Edizione di Empoli Jazz Festival tra Luglio ed Agosto 2015, oltre una proficua collaborazione artistica per la Notte del Commercio e Nottissima.

Fonte: Ufficio Stampa

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