Cultura Firenze

mercoledì 5 Novembre 2014

L’Institut français Firenze continua le celebrazioni di Marguerite Duras

Marguerite Duras  (Saigon, 4 aprile 1914 – Parigi, 3 marzo 1996)

Marguerite Duras (Saigon, 4 aprile 1914 – Parigi, 3 marzo 1996)

L’Institut français Firenze ha celebrato per tutto il 2014 Marguerite Duras, nel centenario della nascita; dopo la presentazione de Il Dialogo di Roma (RAI, 1982) di Marguerite Duras e de La malattia della morte nella regia ed interpretazione di Gianluigi Tosto (aprile 2014), di Hiroshima, mon amour, da lei sceneggiato per la regia di Alain Resnais (ottobre 2014, nell’ambito di France Odeon) ultimo appuntamento mercoledì 05 novembre, a partire dalle ore 17, con un nuovo ricco programma tra cinema e letteratura.

Alle ore 17 si parte con un’anteprima del 36° Festival di Cinema e Donne di Firenze :la proiezione di  Il cinema reinventato di Marguerite DurasLettera a Marguerite Duras di Ester de Miro d’Ajeta (Italia 2014, 17’), un’originale Cinelettera che la studiosa italiana più vicina a Marguerite Duras, Ester de Miro, ha composto con gli alfabeti dell’amicizia, dell’amore, dello sguardo e della musica. Sarà presente l’autrice.
A seguire il cortometraggio Les mains négatives di Marguerite Duras (Francia 1979, 16’). Le mani impresse su una grotta preistorica e le immagini di Parigi si alternano, si avvicinano e si fondono nell’affabulazione di Marguerite Duras. Quelle impronte sono state interpretate come riti propiziatori o identitari, sono messaggi lanciati nel tempo, forse sono richieste di amore e riconoscimento, grida di desiderio  affidate alla pietra che testimoniano passioni umane come le mura i ponti sul fiume i monumenti nelle piazza e i paesaggi urbani che scorrono sullo schermo.

Alle ore 18 si prosegue con la presentazione di due nuove traduzioni delle opere Moderato Cantabile e Testi segreti di Marguerite Duras (Nonostante edizioni 2014) alla presenza della traduttrice Rosella Postorino.  

Nonostante edizioniè una nuova casa editrice, da poco costituitasi a Trieste, che intende “scommettere”, oltre che sulla pubblicazione di opere ancora inedite in Italia, anche sul recupero e la riproposizione di testi non più reperibili sul mercato editoriale italiano. La parte principale del progetto editoriale consiste nella ripubblicazione e nella riedizione di opere e di autori -sia di opere di narrativa che di saggistica – che sono stati incomprensibilmente dimenticati dall’editoria italiana. Il progetto vuole avere nei loro confronti, per quanto possibile, un intento risarcitorio.  Rosella Postorinoha esordito con il racconto In una capsula, incluso nell’antologia Ragazze che dovresti conoscere (Einaudi Stile Libero 2004). Ha pubblicato i romanzi La stanza di sopra (Neri Pozza 2007, selezione Premio Strega, Premio Rapallo Carige Opera Prima), L’estate che perdemmo Dio (Einaudi Stile Libero 2009, Premio Benedetto Croce e Premio speciale della giuria Cesare De Lollis), la pièce teatrale Tu (non) sei il tuo lavoro (inWorking for Paradise, Bompiani 2009), Il mare in salita (Laterza 2011) e Il corpo docile (Einaudi Stile Libero 2013, Premio Penne). Nel 2013 ha tradotto il romanzo di Marguerite Duras Moderato cantabile (Nonostante edizioni).

Chiude la scrittrice Sandra Petrignani, con Marguerite, nuova biografia della grande autrice francese, uscita quest’anno per Neri Pozza.

Marguerite racconta la vita di Marguerite Duras, dall’infanzia agli anni centrali in cui gli amici più intimi – Jeanne Moreau, Godard, Depardieu, Lacan – la chiamano Margot, fino al delirio megalomane e alcolico della vecchiaia in cui la scrittrice parla di sé in terza persona autocitandosi con il solo cognome: Duras. È la storia di una vita irripetibile che si è intrecciata al colonialismo, alla Resistenza, al Partito comunista francese – con l’adesione prima, la ribellione e l’espulsione poi – al ’68, al femminismo, all’École du Regard, alla Nouvelle Vague. La storia di una donna dai moltissimi aggrovigliati amori, scrittrice e cineasta che, dopo la vittoria al Goncourt e il successo planetario del romanzo ispirato al suo primo amore – L’amante – ha conquistato, suo malgrado, una sterminata folla di lettori, a volte fanatici fino al culto. In una linea narrativa fra le più interessanti dello scenario contemporaneo, che trae dal racconto di vite vere materia di autentica letteratura, Sandra Petrignani offre un libro in cui la biografia, il reportage, la descrizione di un personaggio reale commovente e irritante, romantico e spregiudicato, illuminano un destino unico e, insieme, un’epoca straordinaria della cultura mondiale.
Sandra Petrignani, autrice negli anni ’80 e ‘90 del romanzo postmoderno Navigazioni di Circe (premio Morante opera prima), dell’incantevole Catalogo dei giocattoli, del preveggente Vecchi, delle interviste a grandi scrittrici italiane Le signore della scrittura, è nata a Piacenza nel ’52 e vive a Roma e nella campagna umbra. Le sue opere più recenti sono l’autofiction Dolorose considerazioni del cuore (Nottetempo, 2009) e il vagabondaggio E in mezzo il fiume. A piedi nei due centri di Roma (Laterza, 2010). Nel catalogo Neri Pozza: Il fortunato La scrittrice abita qui, pellegrinaggio nelle case di grandi scrittrici del ‘900I racconti di fantasmi, Care presenze ed il libro di viaggio Ultima India.

 

L’AUTRICE E I TESTI

Marguerite Duras nasce il 4 aprile 1914. Nel 1930 a Saigon si innamora di un cinese più grande di lei che diventerà il protagonista del suo libro più celebre, L’amante. Dal 1932 si trasferisce in Francia. Impegnata politicamente, è autrice di molti romanzi tra cui Moderato cantabile, Una diga sul pacifico, L’amante della Cina del nord, Il dolore. Dopo aver scritto la sceneggiatura di Hiroshima, mon amour, con la regia di Alain Resnais, ha diretto numerosi film tra cui India song e Nathalie Granger. È morta a Parigi nel 1996

Moderato Cantabile Nella penombra di un locale un uomo è riverso sul corpo senza vita di una donna, la bocca sbavata del sangue di un bacio, il sorriso quasi estatico sulle labbra di lei. Non sappiamo bene cosa sia successo, né quale relazione sia intercorsa tra i due. Si tratta di un’altra storia, di cui Duras tace. Quasi fosse una rimozione. È la scena primaria cui Anne assiste come rapita. Il romanzo, scrive Rosella Postorino nella postfazione, «inizia con un delitto ma non è un giallo, la protagonista torna sulla scena del crimine ma non ha colpevoli da scovare, piuttosto è il movente dell’omicidio a interessarla, o forse le interessa soprattutto scoprire il proprio, di movente, ciò che la spinge a tornare ripetutamente lì».

Testi segreti raccoglie, sotto un titolo che è stata l’autrice stessa a volere, i tre testi brevi: L’uomo seduto nel corridoio, L’uomo atlantico, La malattia della morte. Loro tema comune il gioco, per più aspetti indicibile, di sguardi o pensieri o parti del corpo in luoghi separati dove si ritirano i partner delle esperienze che chiamiamo erotiche. In una stanza d’albergo con balcone in riva al mare o ancora in riva al mare in un altro luogo battuto dall’Atlantico o al termine di un corridoio che sbuca in un giardino digradante verso un fiume, gli esseri o coppie che la Duras vede, interpella e sembra dirigere, da regista qual è, tra fondali riflessi in una lente, su un set che è la vita stessa, mettono in scena l’albeggiare, nel corso del loro viaggio ai limite dell’Eros, di una “comunità negativa – ha scritto George Bataille – la comunità di coloro che non hanno comunità”.

 

Fonte: Institut français Firenze

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