Cultura Arezzo
sabato 5 Aprile 2014
“Cento foglie di edera”: ad Arezzo la presentazione del libro di Renato Traquandi
Sabato 5 aprile alle ore 17.00 alla libreria Mondadori, in via Roma, 15 verrà presentato il libro di Renato Traquandi Cento foglie di edera (Ed. Book Sprint 2012).
L’incontro, è organizzato dalla Associazione Ailanthus nell’ambito della rassegna “interviste d’autore”, ed è presentato dalla giornalista Antonella di Tommaso.
Il volume espone, con sintesi precisa e scrittura agile, 23 biografie di personalità che, con il loro pensiero, il loro impegno e la loro fede politica, hanno esaltato il cammino e la storia repubblicana del nostro Paese.
Le biografie sono precedute da una puntuale analisi storica sulle vicende dell’Italia: dagli aneliti repubblicani di Giuseppe Mazzini fino alla liberazione dal nazifascismo, al referendum del 2 e 3 giugno del 1946 che vide l’affermazione di un’Italia repubblicana, alla cui rinascita e al cui sviluppo economico e democratico hanno contribuito con impegno, sacrificio e passione tanti patrioti, molti dei quali sconosciuti.
Nelle 23 biografie il lettore viene a contatto con figure che, per la loro cultura, la loro azione, i loro sacrifici e l’amore verso la loro patria, sembrano appartenere a secoli infinitamente lontani e ad altri pianeti, in considerazione dalla mediocrità della classe dirigente del XXI secolo.
L’excursus muove da Giovanni Spadolini, personaggio di spicco nel panorama politico del XX secolo, il cui merito, stando a quanto scrive Traquandi, è soprattutto “l’aver favorito, su più fronti, le tematiche repubblicane; lui, direttore di quotidiani, professore di università, bibliofilo, manager e politico di rango, portò nel Paese un vincente modus operandi, fatto di profonda conoscenza della cultura, nei suoi diversi aspetti e di padronanza della dialettica, aggiunta ad una innata inclinazione a quel approccio critico identificato con “la politica della ragione”. E passando attraverso l’opera di spiriti colti e fortemente patriottici dell’800, legati agli ideali mazziniani, da Maurizio Quadrio ad Alberto Mario, da Federico Campanella ad Aurelio Saffi, il “vero e unico erede di Giuseppe Mazzini”.
Traquandi conclude il suo lavoro con Randolfo Pacciardi: “l’unica personalità di spicco del mondo politico di allora a condurre una vera e propria battaglia contro quella che il prof. Maranini aveva definito “partitocrazia”, termine oggi assai diffuso, a voler significare il negativo aspetto assunto nella gestione della res publica, da parte di personaggi di scarso spessore culturale e sociale, che stanno trasformando la democrazia in una sorta di comitato d’affari e di consorterie parassitarie del bene pubblico e delle sue risorse”.
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