Cultura Camaiore
sabato 22 Febbraio 2014
“VoraceMente”: la presentazione del libro di Serena Barsottelli al Museo d’Arte Sacra di Camaiore
VoraceMente è l’amaro specchio in cui si riflette la mente vorace, con i suoi pensieri ossessivi e di controllo, che si affama fino a darsi alla morte. Il volume della scrittrice viareggina Serena Barsottelli sarà presentato sabato 22 febbraio alle 17 al Museo d’Arte Sacra di Camaiore da Edizioni Cinquemarzo.
VoraceMente è l’amaro specchio in cui si riflette la fame smodata, inglobante, che porta a consumare cibi voracemente. Con uno stile chiaro e facilmente comprensibile, l’autrice guida il lettore alla scoperta di due volti dei disturbi della condotta alimentare: l’anoressia e la bulimia. In ogni fiaba, come nella vita, c’è un mostro da affrontare, un male da sconfiggere a ogni costo. Proprio questi racconti, in grado di impreziosire la terza area, possono rappresentare l’aiutante pronto a offrire mezzi magici all’eroe per eliminare il temuto nemico definitivamente. Muovendosi dalla preliminare definizione di fiaba, dalla convinzione della possibile funzione terapeutica della stessa e dall’importanza sociale del cibo, l’autrice delinea i contesti familiari dell’anoressica e della bulimica, soffermandosi sull’analisi psicoanalitica dello stratagemma dell’ossicino e degli elementi costitutivi di Hänsel e Gretel. L’attenzione viene successivamente spostata sul peso del corpo e sull’adolescenziale (e non solo) difficoltà nell’accettare il cambiamento dello stesso; ci addentriamo nella simbologia grazie a uno studio delle metamorfosi del celebre burattino Pinocchio. A impreziosire la trattazione, estratti kafkiani, rappresentazioni, secondo l’autrice, del fantasmatico letterario del digiuno e della metamorfosi.
Ingresso libero.
Serena Barsottelli è nata a Viareggio nel 1985, dopo aver conseguito la maturità classica, si iscrive alla facoltà di Filosofia all’Università di Pisa, mossa dal desiderio di trovare risposte a domande esistenziali. Consegue la laurea dopo aver accumulato più dubbi che certezze, consapevole della complessità dell’umana condizione e dell’impossibilità di incatenare il mondo in definizioni. Indagatrice della psiche umana, amante della poesia, interessata allo sviluppo della persona come a quello degli eventi storici e delle credenze sociali, dopo un controverso percorso interiore decide di pubblicare il proprio studio sulla potenzialità terapeutica della fiaba. Attualmente in fase di lavorazione uno studio complementare al presente volume, incentrato sulla dismorfofobia e sulla percezione corporea.
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