Spettacoli Montespertoli

domenica 3 Giugno 2018

Nicola Pecci e la sua band a Montespertoli per la Festa del Vino

i grandi cantautori montespertoli

Nicola Pecci e la sua band, si esibiranno con lo spettacolo concerto Il solo modo per essere felice, I Grandi Cantautori, domenica 3 giugno 2018, alle ore 21.30, in piazza Machiavelli a Montespertoli, Firenze. Uno spettacolo musicale dove si ripercorre la storia dei grandi cantautori degli anni ’60, i Maestri che hanno lasciato il segno e aperto la strada a chiunque, dopo, abbia voluto scrive canzoni d’autore. Tenco, Endrigo, Gaber, Bindi, Paoli, Jannacci, Ciampi, Conte, Lauzi e le loro memorabili canzoni che hanno fatto commuovere l’Italia. Con un live essenziale ed appassionato verranno ripercorse le loro storie, con aneddoti e curiosità su ogni singolo cantautore. Un concerto ironico, coinvolgente e nostalgico adatto ai fans dell’epoca ma anche apprezzato dai più giovani felici di scoprire perle del passato della scuola cantautorale italiana conosciuta ed amata in tutto il mondo.

La band
Nicola Pecci, voce
Alessandro Luchi al basso, Damiano Calloni alle tastiere, Andrea Beninati alla batteria, Alessio Bertani alla chitarra e Giuseppe Nannini ai fiati

Intervista di Giovanna M. Carli a Nicola Pecci

Proprio mentre Nicola Pecci e la sua band, composta da Nicola per la voce, Alessandro Luchi al basso, Andrea Beninati alla batteria, Alessio Bertani alla Chitarra, Damiano Calloni al pianoforte e organo e Giuseppe Nannini alla tromba e al sax, stavano provando i brani con cui si esibiranno domenica 3 giugno 2018, alle ore 21.30 alla 61° Mostra del Chianti di Montespertoli, in piazza Machiavelli, a poche ore da questo importante appuntamento hanno ricevuto la visita di Giovanna M. Carli, storica e critica d’arte. Un’ora trascorsa tra scatti fotografici e domande a raffica per conoscere meglio questo gruppo musicale, partendo proprio dal cantante che incarna molte anime, essendo anche cantautore, scrittore e attore.

Ciao Nicola, poche ore ti dividono dal palco della 61° Mostra del Chianti. Ho subito una domanda per te che appari come un eterno Peter Pan, se non sbaglio hai scritto e interpretato a teatro Pietro Pan, le avventure un «perdigiorno», un uomo-bambino che vive nella sua “isola che non c’è”, e allora, come si diventa grandi, l’hai poi scoperto?

E se ti dicessi che ancora non ne ho proprio idea? Io vivo pensando di essere dentro ad un unico enorme giorno. Ho una frase di riferimento è “C’è voluto del talento per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti”. Sono l’ultima persona al mondo che può darti questa risposta.
Un eterno presente che non risparmia esperienze, ma come si cerca di fare quel che si vuole nella vita, tra l’altro Il solo modo per essere felici, che dà il titolo a questo concerto, è il titolo di una tua canzone, tu canti che “è fare sempre quello che si vuole”…
Credo sia sacrosanto farlo, ossia cercare di farlo. Come? Formandosi, cercando di imparare le regole del gioco qualunque esso sia, e poi con l’esperienza quindi persistendo in quello che si vuole fare e cercando di migliorare. Chiaramente ci sono dei talenti che sbocciano più facilmente di altri, quindi bisogna ricercare la propria strada credendoci veramente.
Difficile definire Nicola Pecci. Cantante, attore, scrittore…chi sei?

Subito dopo il liceo linguistico sono riuscito a entrare, ti dico che era molto difficile!, nella Bottega Teatrale di Vittorio Gassman. Tutto il Nicola Pecci che conosci parte proprio da lì. Non ti nascondo, visto che sei anche una professoressa, che ho fatto il Liceo con approssimazione. Nella Bottega ho invece scoperto l’importanza delle parole e quindi dei libri. Sai, lì c’era uno straordinario maestro Vittorio Gassman e anche una chitarra che ho iniziato a suonare. Diciamo che da subito ho scritto canzoni, le ho cantate… Chiedi chi sono? La passione per il canto, per la musica e per il teatro…tutto è partito insieme, tre passioni coltivate e fatte crescere contemporaneamente.

Insegnando, Nicola, ho scoperto quanto sia importante per i ragazzi essere circondati da esempi “alti”. Tu che hai fatto della tua vita il tuo sogno, coltivando le tue tre principali passioni artistiche, quale consiglio daresti loro se volessero avvicinarsi al mondo che conosci e che pratichi?
Formarsi in maniera seria e guardando sempre alla professione che si vorrebbe fare da grandi. Cercare magari di cominciare già dal Liceo con un piccolo corso in una scuola di teatro intanto per capire di cosa si tratta e se l’intuizione avuta era giusta, poi cercare di entrare in quelle che sono le scuole più importanti in Italia per avere una formazione completa sia fisica che vocale, verbale preparare sia il corpo che la voce. E poi essere assolutamente consapevoli che intraprendere una carriera seria di teatro, cinema e/o musica comporta sacrificio. Guarda Giovanna non è un luogo comune perché è pieno di persone che vogliono fare gli attori, i cantanti e poi tutto ciò non fa che aumentare la frustrazione di chi non ce la fa. Se mi chiedi un consiglio dico: ragazzi, partite con questa consapevolezza, e più preparati, più bravi a livello attoriale o di cantanti, alzando il livello della vostra preparazione abbasserete il livello delle quantità di delusioni che necessariamente incontrerete.

Credo anch’io Nicola funzioni così, la preparazione è inversamente proporzionale al fallimento, ma a volte neppure quella basta. Diciamo che credere in se stessi e in quello che si fa e costruire passo dopo passo il proprio cammino, paga sempre. Tu a che punto sei arrivato col tuo? Quali sono i tuoi progetti futuri? Cosa stai preparando a teatro, la tua prossima canzone?

Nei progetti futuri Giovanna ci sono sempre il Teatro e la Musica uniti, è la mia caratteristica peculiare di questi ultimi anni dove cerco di unire sempre più queste due mie forze. come in questi giorni con lo spettacolo sulla vita di Francesco Nuti che mi ha dato tanta gioia e mi ha portato tanto pubblico entusiasta. Poi fra pochi giorni, domenica 3 giugno, come sai, porterò con la mia band i Grandi Cantautori alla Mostra del Chianti di Montespertoli, ecco la mia sarà un’estate di musica, di teatro, e di musica e teatro insieme… ti do un’anteprima: sta per uscire un mio inedito: una canzone e un romanzo che avranno lo stesso titolo, Pietro Pan, Memorie di un perdigiorno. Sono felice e molto incuriosito dal vedere che cosa accadrà con questa strana coppia: disco-libro.
Non vedo l’ora di leggerti oltre che di ascoltarti. Quindi aggiungiamo anche il profilo di scrittore agli altri. Intanto mi ricordi che il concerto a Montespertoli è prossimo, tra due giorni. Come è nata la tua band? Chi sono i componenti del gruppo e come li hai trovati? Sono amici? Come nasce una band?
Ti dico subito che sono tutti musicisti molto bravi, suonano ad altissimi livelli, alcuni sono amici di lunga data, altri sono amici recenti. Con la musica si crea subito un legame molto stretto, intimo, ho sempre scritto canzoni per trovare qualcuno simile a me. Più sono bravi e più sono belle persone, chissà…te lo dico perché a me è sempre capitato questo… Te li presento: Alessandro Luchi, il mio storico amico e collaboratore al basso, Damiano Calloni al piano, attualmente in tournée mondiale con una cover band di Michael Jackson, Andrea Beninati, un batterista strepitoso, l’ultimo arrivato del gruppo, una persona fantastica e disponibile alla batteria, Alessio Bertani, bravissimo chitarrista, sempre di Lucca e Giuseppe Nannini ai fiati, un bel talento, molto sensibile, suona la tromba con grande sentimento, mi piace molto per questo.

Penso che la musica abbia un legame straordinario con il paesaggio, non solo interiore. Il paesaggio suona, chiama e riecheggia di poesia. Questo di Montespertoli l’ho definito, nelle mie ricerche di storica e critica d’arte, “avvolgente di bellezza”, a te che pratichi tutte queste nobili Arti che emozioni ti suscita?
Un luogo speciale, davvero. Ogni volta che passo da quelle zone rimango a bocca aperta come al Duomo di Firenze. Le bellezze della natura superano quelle create dall’uomo. Sì Giovanna, sono opere d’arte, dipinti. Sono contento di portare nelle terre di Leonardo e Boccaccio uno spettacolo a cui tengo in modo particolare.
E allora parliamo proprio di questo, della bellezza che ti offre il paesaggio che farà da sfondo al tuo concerto spettacolo!
Racconta sotto forma musicale il periodo d’oro dell’Italia cantautorale che sono gli anni Sessanta e qui ci sono i fuoriclasse: Tenco, Endrigo, Paoli, Lauzi, Iannacci, De André, Ciampi, io li chiamo i Padri.
Com’è nata l’idea di interpretare proprio loro, Nicola?
Come tutte le cose che faccio, la scrittura, il canto, il teatro, sono urgenze che prima o poi verranno fuori. Non dico: “Ora mi metto a scrivere uno spettacolo”. Giovanna, io vado di cuore, non di mestiere! Di cuore e di urgenza, racconto quello che non posso fare a meno di raccontare.
Qual è la particolarità, cosa distingue questo spettacolo da altri?
Rimane un concerto , tutte le canzoni sono le più famose di ognuno di questi grandi artisti sono legate a un percorso letterario personale, racconterò se li ho incontrati, come è stato conoscerli personalmente, ciò che io avrei voluto dire loro se li avessi mai incontrati. Un viaggio reale e sognato personale tra me e questi inarrivabili cantautori. Sai, sono proprio loro che hanno aperto la strada a tutti gli autori successivi. Tutti i più grandi di adesso si sono dovuto confrontare con loro.

Un bel viaggio nella musica e nel cantautorato dunque, per la Mostra del Chianti che ha la sua peculiarità nel vino. Nicola e il vino…ti piace?
Certo, preferisco il rosso. Vado a periodi comunque. Non esagero ma lo bevo regolarmente. Ai pasti se non c’è il vino mi annoio. Bevo durante i pasti, non sono tipo da superalcolici. Lo voglio buono come quello di Montespertoli!
Come ti stai preparando al tuo ingresso alla 61° Mostra del Chianti?

Con la consapevolezza che porteremo un bello spettacolo perché l’abbiamo fatto più volte ed è bello vedere alla fine di ogni spettacolo il pubblico entusiasta e commosso e che ci viene a riportare queste emozioni provate durante lo spettacolo, magari per nostalgia dei tempi che furono, per la bellezza delle canzoni…sono emozionato e felice in questi giorni, è uno spettacolo che ho scritto io e che conosco bene, mi lascio andare, le canzoni sono talmente belle…cantare nel modo più semplice possibile queste canzoni famose senza personalizzarle, ma lasciarle nella loro veste naturale…
Nicola, il pubblico di Montespertoli Vi aspetta. Voi cosa portate in dono?

Tutto l’entusiamo e la voglia di far vedere il nostro spettacolo, ma porteremo soprattutto le canzoni immortali di questi artisti inarrivabili che hanno fatto la storia della musica italiana, non solo in Italia, ma anche all’estero. Non per niente la figlia di Endrigo mi raccontava che suo padre negli anni Novanta, quando qua in Italia era assolutamente dimenticato, fece un concerto a Cuba con 15 mila persone paganti…
Scusami Nicola, conosci la mia grande passione per l’Arte visiva, ti saluto con una domanda alla Cecco Angiolieri, se tu fossi un dipinto saresti?
Non potrei che essere il viaggiatore sopra il mare di nebbia di Caspar David Friedrich. Rappresenta il forte contrasto che c’è in me: l’unicità irripetibile dell’individuo e l’impossibilità di avere anche una minima possibilità di decidere della propria vita.

NICOLA PECCI
Nicola Pecci è un attore, cantautore pratese. Si diploma presso la “Bottega teatrale di Vittorio Gassman. Ha pubblicato il disco “Dago – Nessuna pietà” con i testi di Marco Vichi duettando con le voci di Piero Pelù, Stefano Bollani, Ginevra DI Marco, Cisco. Ha pubblicato il suo primo disco solista, “Il solo modo per essere felice”, che contiene il singolo “1982” nato da un testo inedito di Sergio Endrigo. Ha interpretato Francesco Nuti nello spettacolo “Francesco Nuti – Andata, caduta e ritorno”. Collabora assiduamente col Teatro Metastasio, Teatro di Rifredi, Teatro della Limonaia, Teatro delle donne.

GIOVANNA M. CARLI
Giovanna M. Carli, storica dell’arte, critica e giornalista pubblicista, è nata a Pisa, dove si è laureata cum laude in Lettere moderne con indirizzo storico-artistico.
Vive sulle colline di Firenze, città in cui ha conseguito la specializzazione in Storia dell’arte col massimo dei voti e dove si è diplomata in archivistica, paleografia e diplomatica all’Archivio di Stato.
Allieva di Dora Liscia Bemporad, Mina Gregori, Antonio Pinelli e Antonio Paolucci ha collaborato e collabora con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze e col Consiglio regionale della Toscana per progetti artistico-culturali nonché con Enti pubblici e Fondazioni sia in Italia che all’estero.
Ha curato la trilogia di volumi Opere donate al Consiglio regionale della Toscana, e numerose mostre tra cui ricordiamo La camicia dei Mille: opere d’arte per Garibaldi nel bicentenario della nascita / The Red Shirt of the Mille: Works of Art for Garibaldi on the Bicentenary of his Birth, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica italiana.
Ha all’attivo numerosi saggi e monografie d’arte ed oltre cento mostre.
Ha poi contribuito a fondare la prestigiosa pinacoteca del Palazzo Pegaso, a Firenze.
Ha collaborato con vari artisti, tra cui ricordiamo Igor Mitoraj, Giuliano Vangi, Antonio Possenti, Nano Campeggi, Jean-Michel Folon in mostre e progetti culturali di respiro internazionale. Oggi affianca l’attività di insegnamento con interviste, scrittura di soggetti e sceneggiature, ideazione e curatela di mostre e progetti culturali.

Fonte: Ufficio Stampa

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