Cultura Firenze

da domenica 25 Novembre 2018 a domenica 10 Marzo 2019

Il Ratto di Polissena Pio Fedi scultore Classico negli anni di Firenze Capitale agli Uffizi

Le Gallerie degli Uffizi presentano la nuova acquisizione di un bozzetto in terracotta per il Ratto di Polissena, gruppo monumentale realizzato in marmo dello scultore Pio Fedi ed esposto nella vicina Loggia della Signoria.

Dante Alighieri lo collocò tra gli assassini nel VII cerchio dell’Inferno (XII, 135) indicandolo semplicemente come Pirro, benché non sia chiaro se si riferisse al figlio di Achille chiamato anche Neottolemo, o al re dell’Epiro del quale però altrove tessé le lodi. È certo invece che Pirro/Neottolemo si erge con la sua spada sguainata nell’imponente gruppo marmoreo del Ratto di Polissena unica opera “moderna” ritenuta degna essere collocata accanto ai capolavori di Benvenuto Cellini e di Giambologna.

Nel maggio del 1865, in concomitanza con l’inaugurazione in Piazza Santa Croce della statua di Dante Alighieri, lo scultore Pio Fedi svelava al pubblico il colossale gruppo in marmo del Ratto di Polissena nel suo studio di via de’ Serragli, nell’Oltrarno della città. L’artista decise infatti di aprire alla cittadinanza le porte del suo atelier durante le ore serali, presentando la grande scultura, illuminata con la sola fioca luce delle candele, insieme ai bozzetti preparatori in terracotta e in gesso in modo da illustrare l’iter del processo ideativo e creativo del capolavoro.

La mostra Il Ratto di Polissena – Pio Fedi scultore classico negli anni di Firenze Capitale, curata da Simonella Condemi ed Elena Marconi, si propone di rievocare quel suggestivo allestimento voluto dall’artista: così, nel raccolto e raffinato ambiente della Sala del Camino, a far da cornice al modello di recente acquisizione, saranno esposti altri cinque suoi bozzetti in argilla, quale testimonianza di una fase esecutiva ancora embrionale, ovvero la “nascita dell’idea”, sulla via della realizzazione finale in marmo, corrispondente alla “resurrezione della scultura”, oltre ad alcuni disegni preparatori per il gruppo marmoreo. Questi studi, tracciati da Pio Fedi con mano felicissima, a matita nera e rossa, penna, acquerellature e colpi di biacca, costituiscono le tappe di un percorso difficile e complesso per giungere alla redazione finale del gruppo monumentale, destinato a decretare la gloria di Pio Fedi in Italia e all’estero.

Due dipinti illustrano alcuni momenti della vita artistica del giovane Fedi e della Firenze di quegli anni: il ritratto dello scultore eseguito da Luigi Mussini nel 1842, quando entrambi si trovavano a Roma come borsisti dall’Accademia di Belle Arti di Firenze e la veduta di Piazza Signoria, realizzata intorno al 1846 da Giuseppe Canella, nella quale si osserva la Loggia dei Lanzi vent’anni prima che vi fosse collocato il Ratto di Polissena.

Questa piccola mostra, non soltanto consente ai visitatori di ammirare una parte non esposta e perciò meno nota delle collezioni del museo, gettando così uno sguardo anche su quei depositi di cui tanto si parla, e che vengono periodicamente presentati al pubblico proprio in occasioni come questa, ma costituisce anche l’opportunità migliore per mettere di nuovo nella luce che gli compete lo scultore Pio Fedi, la cui fama è legata, oltre che al Ratto di Polissena, anche alla figura della Libertà raggiata per il Monumento funebre a Giovanni Battista Niccolini, eretto nella basilica di Santa Croce, che servì da ispirazione allo scultore francese Frédéric Auguste Bartholdi per la sua Miss Liberty, celeberrimo simbolo della città di New York.

Originario di Viterbo, ma fiorentino di adozione, Pio Fedi si formò tra l’accademia fiorentina, sotto la guida di Lorenzo Bartolini e quella di San Luca a Roma, dove ebbe come maestro Pietro Tenerani, ma fu nella capitale toscana che maturò la sua personalissima visione dell’arte. Negli anni di Firenze capitale egli riscosse ampi consensi, risultando particolarmente apprezzato da un’ampia clientela soprattutto straniera, che visitava spesso il suo l’atelier, facendone quasi un obbligo mondano, non solo per ammirarvi i grandi modelli delle sue opere a carattere monumentale, destinate ed esser tradotte in marmo come il Monumento al Generale Manfredo Fanti o la Civiltà Toscana, ma soprattutto le statue da salotto, di piccolo formato che illustravano allegorie amorose o soggetti desunti dal repertorio dantesco, come Nello della Pietra e Pia de’Tolomei.

Ma fu con la drammatica vicenda della giovane figlia di Priamo, Polissena uccisa dal feroce Pirro, per vendicare il padre Achille, episodio narrato da Euripide nell’Ecuba e da Seneca nelle Troadi, ma anche dal Niccolini nella sua omonima tragedia moderna, che Pio Fedi riuscì a coinvolgere il pubblico, inducendolo ad assistere trepidante alla scena della giovane donna, disperata ed inerme in atto di subire il colpo fatale, mentre la madre tenta di fermare la mano di Pirro, che ha già straziato l’altro suo giovane figlio, Polite, giacente ai suoi piedi.

Una composizione in grado ancora oggi di commuovere grazie alla classica eloquenza delle forme ed alla contrapposizione dei caratteri, capace, al pari dei grandi tragici, di esprimere un concetto universale e grandioso, e per questo di rendere estremamente attuale l’immagine dell’indifesa Polissena, eletta a simbolo di tutte le donne di ogni epoca costrette a subire la furia brutale degli uomini. Pochi altri artisti avrebbero avuto tanto peso, poche altre immagini avrebbero avuto altrettanta efficacia nel celebrare la giornata contro la violenza sulle donne, opportunamente scelta come data simbolica per inaugurare la mostra.

Il Ratto di Polissena, la Libertà (delle donne)

di Eike D. Schmidt
Direttore delle Gallerie degli Uffizi

Nella Loggia dei Lanzi, un vero e proprio museo all’aperto visitato da migliaia di visitatori ogni giorno, le Gallerie degli Uffizi custodiscono la più importante collezione di scultura classica e rinascimentale a scala monumentale che esista al mondo: collezione che estende naturalmente la raccolta di marmi antichi (con integrazioni importanti dei periodi rinascimentale e barocco) esposta nella Tribuna, nei tre Corridoi e per le scale monumentali della Galleria delle Statue e delle Pitture; le sculture del Giardino di Boboli, formate da statue dell’antichità romana, oltreché rinascimentali e barocche (con alcune aggiunte contemporanee), e quelle di Palazzo Pitti, dove le raccolte continuano per tutto il periodo neoclassico e ottocentesco, fino ad alcuni esempi novecenteschi, a confermare che le Gallerie degli Uffizi sono tra i musei più ricchi di scultura al mondo. Il gruppo colossale raffigurante il Ratto di Polissena di Pio Fedi – artista che tra l’altro scolpì anche due statue della serie di fiorentini illustri nelle nicchie del Cortile degli Uffizi, ovvero Nicola Pisano e Andrea Cesalpino – si inserisce nella Loggia dei Lanzi come unico e ultimo intruso ottocentesco nel gruppo dei marmi e bronzi antichi e cinquecenteschi. In particolare si accoppia tematicamente al Ratto delle Sabine del Giambologna, al quale sembra offrire una risposta e alternativa, che somma in sé tutta l’esperienza della storia dell’arte trascorsa nel frattempo, dalle conquiste barocche dell’apertura della sagoma al di là del blocco a parallelepipedo di marmo, all’enfatizzazione e drammatizzazione delle emozioni, fino alla conoscenza più precisa e filologica degli accessori antichi grazie agli studi del periodo neoclassico. Ecco, infatti, un gruppo che – nonostante la stravaganza e rarità del soggetto letterario – ancor oggi cattura l’attenzione dei turisti, e li coinvolge molto più facilmente dell’algido balletto simbolico messo in scena dal gruppo serpentinato del Giambologna.

Seguendo l’interesse del Cardinal Leopoldo de’ Medici per il processo creativo degli artisti, che dalla metà del Seicento iniziò a formare raccolte di disegni preparatori e di bozzetti pittorici, accresciute nei secoli successivi, tra le prime cose che decisi di acquistare per il museo è il bozzetto di Luca Giordano per l’affresco Sant’Andrea Corsini viene accolto nella gloria celeste dalla Santissima Trinità nella cappella Corsini della basilica fiorentina di Santa Maria del Carmine (1682), nel 2017 argomento centrale della mostra Gli Uffizi e il territorio, curata da Maria Matilde Simari e Alessandra Griffo; e il bozzetto preparatorio per il Ratto di Polissena, segnalato da Matteo Ceriana, che adesso diventa occasione per accendere i riflettori su questo capolavoro della scultura fiorentina dell’Ottocento. La presente mostra, che raccoglie anche gli altri bozzetti di Pio Fedi nella collezione della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, oltre ai disegni custoditi nel Gabinetto dei disegni e delle stampe, non solo offre ai visitatori la possibilità di ammirare una parte non esposta e meno conosciuta delle Gallerie (uno sguardo anche su quei depositi di cui tanto si parla, e che vengono periodicamente presentati al pubblico proprio in occasioni come questa) ma è altresì l’opportunità migliore per mettere di nuovo nella luce che gli compete lo scultore Pio Fedi, famoso soprattutto per l’allegoria della Libertà nella tomba di Giovanni Battista Niccolini nella basilica di Santa Croce, che servì come modello a Frédéric Auguste Bartholdi per la Statua della Libertà newyorchese. Pio Fedi esplora – con effetti di durata e raggio insospettabili – i due estremi della condizione femminile: da una parte la donna, sola ed eretta, seria e guerresca, scelta per impersonare un concetto universale e grandioso, dall’altra l’indifesa Polissena, disperata e impotente contro la violenza che le viene fatta.
Pochi altri artisti avrebbero avuto tanto peso, per visibilità pubblica e per la fortuna che le sue immagini hanno avuto nel mondo, nel celebrare la Giornata contro la violenza sulle donne, scelta come data simbolica per inaugurare la mostra.

Insieme alle altre opere esposte, presentiamo anche l’acquisto del piccolo modello per il grande gruppo di marmo della Loggia dei Lanzi, cui mi lega anche un ricordo personale. Infatti a Minneapolis, dove dirigevo il Dipartimento di Scultura del museo prima del mio ritorno in Toscana, nel 2010 avevo estratto dai depositi e fatto restaurare il grande modello in gesso del Ratto di Polissena, installandolo nel centro della Sala dedicata all’Ottocento europeo. In definitiva, cercai di ricreare un allestimento che evocasse la Sala dell’Iliade di Palazzo Pitti, con la Carità di Lorenzo Bartolini – maestro di Fedi – al centro: una situazione museale raffigurata nel bell’interno di Francesco Maestosi, che feci appendere nel museo americano, per costituire un doppio riferimento al glorioso periodo della città quando Firenze veniva celebrata come la moderna Atene.

SCHEDA TECNICA

ENTI PROMOTORI
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Gallerie degli Uffizi

Firenze Musei

TITOLO DELLA MOSTRA
Il Ratto di Polissena.
Pio Fedi scultore classico nella Firenze Capitale
SEDE ESPOSITIVA
Sala del Camino, Gallerie degli Uffizi, Firenze
PERIODO DELLA MOSTRA
25 novembre 2018 – 10 marzo 2019

Direttore delle Gallerie degli Uffizi
Eike D. Schmidt

Divisione Educazione, Ricerca e Sviluppo
Marzia Faietti, coordinatrice

Divisione Collezioni e Servizi
Claudio Di Benedetto, coordinatore

Divisione Architettura Paesaggio e Tecnologie
Mauro Linari, coordinatore

Divisione Sicurezza, Accoglienza e Fruizione
Maurizio Catolfi, coordinatore

Divisione Amministrativa
Silvia Sicuranza, coordinatrice

Coordinamento Scientifico delle Mostre
Alessandra Griffo

Dipartimento Informatica, Strategie Digitali e Promozione Culturale
Gianluca Ciccardi

Dipartimento Depositi e Movimentazione
Antonio Russo, coordinatore

Dipartimento Permessi, Concessioni e Servizi aggiuntivi
Alessandra Vergari, coordinatrice

Segreteria del Direttore
Monica Alderotti, Alberica Barbolani di Montauto, Veruska Filipperi, Alejandra Micheli
Direzione della mostra
Simonella Condemi

Cura della mostra
Simonella Condemi
Elena Marconi

Progetto dell’allestimento e direzione dei lavori
Antonio Godoli

Realizzazione dell’allestimento
Opera Laboratori Fiorentini – Civita
Pietro Alongi

Segreteria della mostra
Sabrina Brogelli
Laura Mori

Grafica
Alice Ventura

Progetto video
Mirko Peripimeno

Produzione e gestione della mostra
Opera Laboratori Fiorentini – Civita

Comunicazione della mostra a cura di
Opera Laboratori Fiorentini – Civita
Coordinamento, promozione e relazioni esterne
Opera Laboratori Fiorentini – Civita
Mariella Becherini Tel. 055. 290383 – m.becherini@operalaboratori.com
Ufficio Stampa
Opera Laboratori Fiorentini – Civita
Andrea Acampa, tel. 055 290383, cell. 348 1755654, a.acampa@operalaboratori.com
Gianni Caverni, tel. 055 290383, cell. 347 7818134, g.caverni@operalaboratori.com
Tommaso Galligani, cell. 3494299681, t.galligani@operalaboratori.com

Redazione web e canali social
Andrea Biotti, Gabriella Brindani, Lorenzo Cosentino, Patrizia Naldini, Giovanna Pecorilla, Maria Anna Petricelli, Simone Rovida, Cristian Spadoni, Chiara Ulivi

Catalogo
Giunti Editore
A cura di
Simonella Condemi
Elena Marconi

SERVIZI MOSTRA

ENTI PROMOTORI
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Gallerie degli Uffizi

Firenze Musei

TITOLO DELLA MOSTRA
Il Ratto di Polissena.
Pio Fedi scultore classico nella Firenze Capitale

SEDE ESPOSITIVA
Sala del Camino, Gallerie degli Uffizi, Firenze

PERIODO DELLA MOSTRA
25 novembre 2018 – 10 marzo 2019

CONFERENZA STAMPA E INAUGURAZIONE
Sabato 24 novembre 2018 ore 11,30
Auditorium Vasari, Gallerie degli Uffizi, Firenze

PREZZO BIGLIETTO
Dal 25 novembre al 28 febbraio:
biglietto intero € 12.00; ridotto € 6.00 per i cittadini dell’U.E. tra i 18 e i 25 anni;
Dal 1 marzo al 10 marzo:
biglietto intero € 20.00; ridotto € 10.00 per i cittadini dell’U.E. tra i 18 e i 25 anni;
gratuito riservato a minori di 18 anni di qualsiasi nazionalità, portatori di handicap ed un accompagnatore, giornalisti, docenti e studenti di Architettura, Conservazione dei Beni Culturali, Scienze della formazione, Diploma di Laurea di lettere e filosofia con indirizzi di laurea archeologico o storico-artistico, Diploma di Laurea o corsi corrispondenti negli Stati membri dell’Unione Europea, insegnanti italiani con contratto a tempo determinato e indeterminato in servizio presso una scuola pubblica o paritaria del Paese

ORARIO
martedì – domenica ore 8.15 – 18.50; la biglietteria chiude alle 18.05
Chiuso il lunedì

SERVIZIO DIDATTICO PER LE SCUOLE
Visita guidate per le scolaresche solo su prenotazione. Costo di € 3.00 ad alunno.
Info e prenotazioni: Firenze Musei 055.294883

SERVIZIO VISITE GUIDATE
Info e prenotazioni: Firenze Musei 055.290383
e-mail firenzemusei@operalaboratori.com

SITO WEB: www.uffizi.it

allestimento mostra

Fonte: Ufficio Stampa

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