Sagre e Feste Empoli

giovedì 20 Giugno 2019

Giornata del Rifugiato: festeggiamenti ad Avane

La Giornata internazionale del rifugiato, indetta dalle Nazioni Unite nel 2001, si celebra ogni anno il 20 giugno per commemorare l’approvazione nel 1951 della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati da parte delle Nazioni Unite. Una giornata in cui si vogliono ricordare i diritti, le speranze, le storie dei rifugiati e richiedenti asilo, e dove è necessario essere presenti sempre di più negli ultimi anni, a sostegno di un’umanità solidale e inclusiva e non egoista ed escludente.

Una giornata che abbiamo deciso di trasformare in una festa piena di attività da svolgere tutti insieme: una bella giornata da passare insieme come una grande Famiglia Umana, divertendoci e anche riflettendo, con il teatro di Tra i Binari.

L’evento, realizzato dal progetto Sprar Empolese Valdelsa, in collaborazione con altre associazioni sociali del territorio, vedrà in primo luogo protagonista lo sport alle ore 17.30 con un’amichevole mista di Social Football, Social Volley e Social basket, che si giocheranno insieme a Centro Giovani Avane e Centro Accoglienza Empoli.

Alle ore 20 ci sarà un apericena solidale a cura di Noi da Grandi, associazione empolese che si occupa di progetti di autonomia e potenziamento lavorativo per persone con ritardi cognitivi.

In contemporanea avrà luogo la Performance teatrale Tutti al Matrimonio! di Tra i Binari, che frutto del laboratorio di Teatro partecipato della settimana appena passata tenutosi a Empoli, che rappresenterà il momento poetico e riflessivo sullo status di rifugiato e sulla natura del migrare, della giornata.

Alle ore 21.30 sarà la volta della musica di Sandro Joyeux in concerto, musicista bilingue per nascita e giramondo per vocazione, che getta un ponte tra la canzone francese e i ritmi africani, reggae e latini, raccontando attraverso la sua musica storie di viaggi, di danze e di condivisione.

Insomma, una giornata con divertimento per tutti i gusti, all’insegna delle buone pratiche di accoglienza e solidarietà, a cui non si può mancare!

Tutti al matrimonio!

In un mondo dilaniato dall’odio e dall’intolleranza come quello in cui viviamo, parlare d’amore, d’Amore verso il prossimo, di unione tra persone diverse, tra popoli diversi, sembrerebbe un’utopia. L’idea di celebrare un matrimonio tra l’Italia e il resto del mondo, un obiettivo irraggiungibile.

E invece il teatro, o meglio quel certo tipo di teatro che vuole coinvolgere tutti e tutte, senza differenze di background artistico, linguistico o culturale; quel teatro come luogo di incontro, ideale ed artistico, laboratorio di nuove forme di vivere il quotidiano può riuscire in questo intento. Quaranta partecipanti da 12 paesi diversi del mondo e da tre continenti: tre giorni di laboratorio dove canti, parole, danze, gesti, desideri, emozioni diventano nuovi parametri per convivere fianco a fianco, uguali nella diversità, vicini nella distanza. Un laboratorio per riappropriarsi del corpo, della voce, della parola come spazio da esplorare, ponte tra l’Io e gli altri, strumento di un racconto che è insieme collettivo e individuale che si configura come una grande festa nuziale, che straripa di musiche, di danze e felicità, ma che mostra anche momenti di riflessione e romanticismo.

Questo piccolo “miracolo”, nato da tre giorni di contatto reale con l’Altro e dalla voglia di mettersi in gioco nonostante i diversi livelli di esperienza o di conoscenza della lingua italiana, si è poi riversato all’esterno per rivivere le strade e le piazze della nostra città. Prima in una prova aperta in Piazza dei Leoni a Empoli, poi giovedì mattina, in uno spettacolo itinerante che si è snodato tra le vie del mercato empolese, e infine nel Chiostro degli Agostiniani, presso la Biblioteca comunale, dove come ogni matrimonio che si rispetti, ogni partecipante è stato coinvolto in un immenso cerchio di danze, così grande da occupare tutto il chiostro, e ricomprendere al suo interno ogni differenza.

E per dirla con le parole di un affezionato spettatore, che ci racconta nella migliore delle recensioni possibili:
(questa esperienza è il)  “teatro di comunità, dove un’intera comunità si mette in gioco, riprendendo modi e ritualità di un teatro originario, che in alcuni luoghi del mondo si fa ancora. Magari non si chiama teatro, si chiama danza tribale, gioco scenico di gruppo, ma è sempre simile a questo: una guida – e nel nostro caso di guide ce ne sono state molte, provenienti da varie parti del mondo – che dirige l’azione, sia essa canto, movimento, parola recitata, che il gruppo ripete, offrendo suggestioni alle azioni sceniche, quasi rievocando il coro e l’attore tragico dei nostri predecessori greci e latini. Insomma tutto davvero affascinante, pieno di possibili stimoli e riflessioni. Anche questo rinnovamento, rivitalizzazione del fare teatrale, è uno dei risultati dell’attuale flusso migratorio, nel senso che in molti gruppi si sono attivati in modo creativo, davanti ai molti giovani che arrivavano e con i quali è possibile costruire dei percorsi espressivi, che attingono dalle tante e differenti culture performative di cui fanno parte i migranti. Per qualche anno il Ministero ha addirittura finanziato il Progetto Migrarti (per il cinema e per il teatro), che segnalava i migliori percorsi artistici, ma anche legati ai rapporti tra culture, (…) progetto purtroppo ormai chiuso, e anche molte delle opportunità che erano state aperte sono arrivate a un punto di gravissima crisi.  Lottiamo, speriamo. Il matrimonio tra il sud e il nord del mondo non può che farci bene, ci fa ritrovare possibilità e soprattutto meccanismi espressivi che parevamo ormai perduti per sempre.”

E noi, con i nostri laboratori, con i nostri spettacoli, con le nostre performance, con la nostra festa, il nostro Matrimonio, non smetteremo mai di sperare.

TRA I BINARI APS

Chi siamo

Tra i Binari L’ associazione di Promozione Sociale Tra i Binari nasce nel 2015 da un gruppo di artisti attivi nel mondo del teatro e delle arti visive. Molti sono i progetti artistici portati avanti, dal taglio sperimentale e spesso rivolto al sociale e alle sue sfumature, tra cui Ade. La vana Fuga (maggio 2015), Fatuus (Settembre 2015), Schattengarten – Dies Irae (Maggio 2016), che hanno avuto repliche su tutto il territorio italiano. Determinante è anche l’esperienza di gestione partecipata del Circolo Arci di Brusciana, tra il 2012 e il 2016. A Maggio del 2016 inizia il progetto Raices Comunes, reportage multidisciplinare sulla realtà teatrale cubana che, dopo un periodo passato nell’isola cubana a stretto contatto e scambio con le realtà teatrali, attraverso incontri, laboratori e spettacoli, porta alla creazione di quattro opere: un progetto fotografico, un soundscape, un video-documentario e dossier narrativo di viaggio. L’esperienza cubana lascia una grande traccia nell’immaginario della compagnia, che rivoluziona il suo approccio alla teatralità per riappropriarsi di nuovi spazi, fisici e simbolici. Da ciò, nell’estate 2017 nasce il progetto CSLP (Conferencia Sobre la Lucha de un Pueblo). L’associazione Tra I Binari attualmente gestisce in collaborazione con la cooperativa La Pietra d’Angolo un laboratorio sociale permanente di teatro presso il C.A.S. Officine Cavane; con la collaborazione di associazioni e istituzioni del territorio realizza laboratori e spettacoli tra migranti e cittadinanza, con l’obiettivo di riappropriarsi dell’incontro e del teatro come forma universale di comunicazione e inclusione tra persone, ma anche di riappropriazione esistenziale e spaziale del quotidiano, inserendosi in luoghi non canonici, dalle strade alle piazze.

CSLP – Conferencia Sobre la Lucha de un Pueblo

Nell’estate 2017 nasce il progetto CSLP – Conferencia Sobre la Lucha de un Pueblo, laboratorio sociale di teatro e performance che unisce migranti e cittadinanza in performance urbane site specific. Il tema è il Viaggio, percorso esistenziale e insieme epica della migrazione di un popolo, ma anche quello dell’Incontro con l’Altro, il diverso, l’emarginato. Quel diverso che spesso temiamo ma in cui ci possiamo specchiare, con cui possiamo costruire gesti, percorsi, sogni: con cui possiamo costruire un altro domani possibile.

Officine Cavane

Il lavoro di Tra i Binari a Officine Cavane comincia in grande stile con lo spettacolo “Tutti al matrimonio”, che nasce dalla collaborazione tra artisti e i ragazzi del Cas: il tema focale è il matrimonio, rito universale a tutte le culture, indagato attraverso il folklore italiano e internazionale, attraverso danza, poesia,canti africani ma anche canti tipici toscani. Un momento per parlare d’incontro e d’amore verso l’Altro, con appassionata disobbedienza civile. Attualmente Officine Cavane, gestita dalla cooperativa La Pietra d’Angolo, è un Centro di Accoglienza Straordinaria per 40 ospiti stranieri e porta avanti molte attività tra cui il laboratorio teatrale aperto alla cittadinanza, una falegnameria e una ciclofficina.

Giornata del Rifugiato

Fonte: Ufficio Stampa

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