Teatro Santa Croce sull'Arno

da martedì 4 Dicembre 2018 a domenica 6 Gennaio 2019

Eventi di dicembre a cura di Giallo Mare Minimal Teatro tra Santa Croce, Santa Maria a Monte, Castelfiorentino, Empoli

TEATRO VERDI- SANTA CROCE SULL’ARNO (PI)
Via G. Verdi, Santa Croce sull’Arno

Informazioni
Giallo Mare Minimal Teatro:
tel. 0571/81629 info@giallomare.it
Ufficio Cultura del Comune di Santa Croce:
tel. 0571/389953 n.spatola@comune.santacroce.pi.it
PROSA
Biglietti Platea e palchi 1° e 2° ordine € 20, ridotti € 16 – palchi 3° ordine € 15 ridotti € 12
Inizio spettacolo ore 21.15

mercoledì 5 dicembre
Simone Cristicchi
MANUALE DI VOLO PER UOMO
scritto da Simone Cristicchi e Gabriele Ortenzi, con la collaborazione di Nicola Brunialti
regia Antonio Calenda
aiuto regia Ariele Vincenti
scene e costumi Domenico Franchi
musiche originali Gabriele Ortenzi
disegno luci Cesare Agoni
audio Andrea Balducci
luci Veronica Penzo
foto di scena Massimo Battista
tour manager Cristina Piedimonte
distribuzione Corvino Produzioni
produzione TSA Teatro Stabile d’Abruzzo, CTB Centro Teatrale Bresciano

Simone Cristicchi è Raffaello, un quarantenne rimasto bambino. Per molti è un “ritardato” da compatire, per alcuni un genio. Sicuramente è un tipo strano, che ama dipingere un mondo tutto suo, contare le lettere che formano le parole delle frasi, camminare lentissimo seguendo una sua indecifrabile traiettoria.
La sua mente fotografica è dotata di una lente di ingrandimento che mette a fuoco i particolari, i dettagli che sfuggono agli altri esseri umani; cose minuscole e apparentemente insignificanti che nascondono però un’infinita bellezza.
Ma cosa farsene di questo dono? Per fortuna, un suo vecchio zio gli lasciò in eredità il suo Manuale di volo per uomo, uno zibaldone di aforismi, pensieri e disegni, una mappa geografica dell’anima, che lo aiuti a trovare il suo posto nel mondo. Un mondo nel quale “volare”, non sentirsi soli, avere il coraggio di buttarsi nella vita, mantenendo intatto il bambino dentro di noi; e soprattutto non lasciarsi sfuggire la bellezza che ci circonda. Una favola metropolitana ricca di emozioni, musica e poesia.

STASERA PAGO IO
Si rinnova l’appuntamento con “Stasera pago io!” un progetto che parla direttamente ai ragazzi. “Stasera pago io!” propone un modo diverso e innovativo di andare a teatro: il solo pubblico pagante sarà quello dei bambini, 5 euro, mentre gli adulti accompagnatori entreranno gratis purché muniti, ognuno, di un FANTASSEGNO (denaro virtuale che non comporta nessuna spesa).
Inizio spettacoli 21.15

venerdì 7 dicembre
produzione Guardiani dell’oca
BIANCANEVE E SETTE NANI
Favola musicale con attori e pupazzi liberamente tratta dall’omonima fiaba dei fratelli Grimm
tecnica utilizzata: attore, pupazzi e musica
età consigliata: 3 – 10 anni
Vorrei una bambina bianca come la neve, rossa come il rubino e con i capelli neri, neri come la notte. Vorrei una bambina che sia degna figlia dal re e di sua madre la regina. Sarà dolce , sarà bella come una stella. Sarà forte e coraggiosa e non temerà alcuna selva tenebrosa. La sua voce risuonerà come canto di usignolo, in ogni luogo, in ogni dove, rendendo assai felici gli animi puri come è puro il suo candore.
Uno, due, tre e poi sette gli amici che incontrerà nel bosco nel quale si nasconderà. Strega maligna nulla potrai contro l’amore vero che tu non avrai.

IL BAULE DEI SOGNI
Posto unico per i bambini 3 € Posto unico per gli adulti 4,50

domenica 9 dicembre ore 17 Associazione Eccentrici Dadarò BABBO NATALE E LA NOTTE DEI REGALI tecnica utilizzata: attore – età consigliata: 3–10 anni

È la vigilia di Natale. Renata e Nicola, due pestiferi fratellini, non riuscono a prendere sonno perchè non vedono l’ora di scartare i regali. Quella notte, però, a Babbo Natale non suona la sveglia e non ha ancora preparato i regali!!! Nemmeno un pacchettino”. Tra divertenti gag e improbabili magie, Babbo Natale e la sua fedele Renna le proveranno di tutte per rendere speciale il Natale ai bambini.

domenica 16 dicembre ore 17 Circo Ribalta CERCATORE DI FARFALLE tecnica utilizzata: attore, magia, bolle di sapone e fuoco età consigliata: 3–10 anni
Un cercatore di farfalle racconta le sue fantasiose avventure in giro per il mondo in sella di una strampalata bicicletta e del più piccolo aeroplano mai costruito. Nelle sue esplorazioni è riuscito ad incontrare le farfalle più belle e misteriose del mondo. Mani da giocoliere, tra bolle di sapone, fantasia e disegni aerei sempre più affascinanti e coinvolgenti stupiranno grandi e piccini con il loro fascino.

Mercoledì 26 dicembre ore 17 Il Baule volante PIERINO E IL LUPO tecnica utilizzata: teatro d’attore e pupazzi animati a vista età consigliata: 3–10 anni.
La celebre fiaba di Andersen, invero molto triste, parla di un giovane abete, impaziente di diventare grande e conoscere il mondo. La realtà sarà dapprima gioiosa e sfolgorante poi volgerà sempre più al peggio. La nostra allegra versione burattinesca prende un po’ le distanze dall’impostazione pessimistica tipica dell’autore, introduce un finale positivo e coinvolge i bimbi del pubblico in una grande festa natalizia.

Domenica 6 gennaio ore 17 Teatro Glug I MUSICANTI DI BREMA tecnica utilizzata: pupazzi, oggetti e musica dal vivo età consigliata: 3–10 anni
Ci sono quattro vecchi animali, un asino, un cane, un gatto e un gallo che stanno per essere abbandonati, dopo esser stati utili per tutta la vita. Ma grazie all’amicizia e alla solidarietà che nasce tra loro andranno incontro ad un buon destino riuscendo pure a far scappare tre loschi briganti ed a trovare una bella casetta dove trascorrere il resto dei loro giorni. Questa storia invita a non liberarsi troppo frettolosamente di quello che potrebbe sembrare già superato e vecchio.

TEATRO COMUNALE SANTA MARIA A MONTE
Piazza della Vittoria, Santa Maria a Monte
Telefono: 0587 261617
Informazioni
Giallo Mare Minimal Teatro:
tel. 0571/81629 info@giallomare.it

IL BAULE DEI SOGNI
Posto unico per i bambini 3 € Posto unico per gli adulti 4,50

sabato 1 dicembre ore 16,30 Giallo Mare Minimal Teatro TRAME SU MISURA:
LUPO ROMEO E CAPRETTA GIULIETTA
I TRE PORCELLINI
tecnica utilizzata: attore, oggetti e disegno dal vivo età consigliata: 3–8 anni
Trame su misura è una lettura multimediale, narrazione animata di due classici delle fiabe per i più piccoli riscritte ed interpretate da Renzo Boldrini ed illustrate con disegni dal vivo da Daria Palotti. La prima storia è Lupo Romeo e Capretta Giulietta, rivisitazione ricca di colpi di scena del Lupo e i sette capretti. La seconda è quella dei Tre porcellini in una sua divertente ed esplosiva nuova versione. Un modo originale di proporre ai più piccoli con continue invenzioni grafiche, visive e narrative, queste due storie da mangiare con gli occhi.

sabato 8 dicembre ore 16,30 Proscenio Teatro IL BRUTTO ANATROCCOLO tecnica utilizzata: attore e pupazzi
età consigliata: 3–10 anni
Lo spettacolo, giocato tra attori, pupazzi e coinvolgimento diretto del pubblico, reinventa questa nota fiaba danese la cui metafora appare più attuale che mai, riscrivendola completamente, al punto di crearne una nuova. Un racconto dove è possibile divertirsi, identificarsi e partecipare, per vivere insieme una bella e significativa storia, perché di questo crediamo ci sia tanto bisogno.

Sabato 15 dicembre ore 16,30 Dottor Bostik MELO GENTILE tecnica utilizzata: attore, oggetti, pupazzi età consigliata: 3–10 anni
In scena ci sono un albero e un bambino, due oggetti marionetta. Un animatore-attore li anima a vista, per raccontare la storia del loro amore. Tema portante dello spettacolo è l’incontro di due vite nello scorrere del tempo, quella dell’albero che generosamente si spoglia e dona, e quella del bambino che riceve, porta via e si fa uomo grazie a questi doni. È un racconto di radici che vanno a fiorire lontano

TEATRO DEL POPOLO- CASTELFIORENTINO
Piazza Gramsci, 80- Castelfiorentino
Info 0571 81629- 0571 633482
Inizio spettacolo ore 21 se non diversamente indicato

Prosa

Biglietti
Prosa _ platea e palchi 6/11 1° e 2° ordine € 20, ridotti € 18; rimanenti palchi 1° 2° e palchi 3° ordine € 18, ridotti € 16; loggione € 8. 1 € per il diritto di prevendita.

martedì 4 dicembre ore 21
L’ABITO NUOVO – da Pirandello e Eduardo de Filippo
con Marco Manchisi, Nunzia Antonino e Salvatore Marci
e Vittorio Continelli, Annarita De Michele, Paolo Gubello, Dante Manchisi, Olga Mascolo, Tea Primiterra, Antonella Ruggiero, Luigi Tagliente
regia scene e luci Michelangelo Campanale
musiche di Giuseppe Verdi
Nel 1935 Eduardo e Pirandello coronarono la collaborazione artistica con L’abito nuovo – uno scenario di Luigi Pirandello dialogato in due atti e tre quadri e concertato da Eduardo De Filippo, che andò in scena nel 1937, al teatro Manzoni di Milano. Il loro progetto nacque intorno all’omonima novella di Pirandello, che Eduardo individuò come adatta ad una trasposizione teatrale. Eduardo restò affascinato dalla figura del protagonista della novella, lo scrivano Michele Crispucci, un personaggio che partendo da un’umile condizione sociale, non accetta l’eredità che la sorte gli predispone, pur di non perdere la sua dignità e la sua onestà. Il breve racconto di Pirandello inizia letteralmente con l’abito, che quel povero Crispucci indossava da tempo immemorabile … e finisce con un abito che parlava da sé … Così che il passaggio da un abito vecchio ad un abito nuovo rappresenta l’avvenimento fondamentale del testo. L’amore profondo di Crispucci per sua moglie, nonostante gli eventi, prorompe in lui con lucida follia trasformandolo in una sorta di eroe contemporaneo che lotta contro l’ottuso e degradante attaccamento degli uomini alle cose e alla roba. Un testo aspro per l’epoca ma di straordinaria attualità che ha ispirato nuovamente un incontro tra Michelangelo Campanale, che dipinge la scena con una regia visionaria ispirata alla poetica pirandelliana e Marco Manchisi che ne cura il testo comparando fedelmente il dramma del 1935 e la riscrittura che Eduardo effettuò per le riprese RAI del 1965. Regia e testo cuciti sul nucleo di attori che da anni costituisce l’anima della Compagnia La luna nel Letto.

mercoledì 12 e giovedì 13 dicembre ore 21
Alessandro Preziosi
VINCENT VAN GOGH – l’odore assordante del bianco
di Stefano Massini
regia Alessandro Maggi
con Francesco Biscione
e con Massimo Nicolini, Roberto Manzi, Alessio Genchi, Vincenzo Zampa
produzione Khora Teatro/TSA – Teatro Stabile D’Abruzzo, in collaborazione con Festival dei due mondi – Spoleto

E’ il 1889 e l’unico desiderio del grande pittore è quello di uscire da quell’austera stanza del manicomio di Saint Paul dove non c’è altro colore che il bianco e la sua prima speranza è riposta nell’inaspettata visita del fratello Theo. Un thriller psicologico, attraverso l’imprevedibile metafora del temporaneo isolamento di Vincent Van Gogh in manicomio, che lascia lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine.
Il testo è vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005 per la “… scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva”.L’autore Stefano Massini, con la sua drammaturgia asciutta, ma ricca di spunti poetici, offre considerevoli opportunità di riflessione sul rapporto tra le arti e sul ruolo dell’artista nella società contemporanea.
“Van Gogh ci appare nella stanza di un manicomio. Nella devastante neutralità di un vuoto si rivela e s’indaga la sua disperazione. Il suo ragionato tentativo di sfuggire all’immutabilità del tempo, all’assenza di colore alla quale è costretto, a quell’irrimediabile strepito perenne di cui è vittima cosciente, all’interno come all’esterno del granitico “castello bianco” e soprattutto al costante dubbio sull’esatta collocazione e consistenza della realtà. La tangente che segue la messinscena resta dunque sospesa tra il senso del reale e il suo esatto opposto”.Alessandro Maggi

Teatro civile-La nostra storia
posto unico 10€, loggione 8€

GIOVEDI 6 DICEMBRE ore 21
Di e con Marta Cuscunà
LA SEMPLICITA’ INGANNATA
Satira per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne
Seconda tappa del progetto sulle Resistenze femminili in Italia
Liberamente ispirato alle opere letterarie di Arcangela Tarabotti e alla vicenda delle Clarisse di Udine
di e con Marta Cuscunà
Assistente alla regia: Marco Rogante | Disegno luci: Claudio “Poldo” Parrino | Disegno del suono: Alessandro Sdrigotti |
Co-produzione: Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto

Nel Cinquecento avere una figlia femmina era un problema piuttosto grosso: agli occhi del padre era una parte del patrimonio economico che andava in fumo al momento del matrimonio. Avere una figlia femmina, equivaleva ad una perdita economica.Certamente una figlia bella e sana era economicamente vantaggiosa perché poteva essere accasata con una dote modesta,mentre una figlia meno appetibile o con qualche difetto fisico prevedeva esborsi assai più salati. Purtroppo però, in tempi di crisi economica, il mercato matrimoniale subì un crollo generalizzato e alla continua inflazione delle doti si dovette porre rimedio trovando una soluzione alternativa per sistemare le figlie in sovrannumero: la monacazione forzata.
Le monache del Santa Chiara di Udine attuarono una forma di Resistenza davvero unica nel suo genere. Queste donne trasformarono il convento udinese in uno spazio di contestazione, di libertà di pensiero, di dissacrazione dei dogmi religiosi e della cultura maschile con un fervore culturale impensabile per l’universo femminile dell’epoca. Ovviamente l’Inquisizione cercò con forza di ristabilire un ferreo controllo sul convento e su quella comunità di monache, ma le Clarisse riuscirono a resistere per anni facendosi beffe del potere maschile e creando, dentro il Santa Chiara, un’alternativa sorprendente per una società in cui le donne erano escluse da ogni aspetto politico, economico e sociale della vita.
Oggi c’è estremo bisogno di parlare di Resistenze femminili perché nella nostra società la figura femminile è molto contraddittoria: da un lato abbiamo bisogno di garantire per legge la presenza minima delle donne in politica attraverso le quote rosa; dall’altro proprio le donne sono al centro della vita mediatica in quanto merce di scambio tra politici e imprenditori corrotti…
La semplicità ingannata racconta da quali semi è nata la rivendicazione delle donne nel Cinquecento, nel tentativo di ridare slancio a una rivoluzione di cui non sentiamo più il bisogno, e forse non per un caso fortuito, ma per una precisa strategia che,anche se con modalità apparentemente diverse, ci schiaccia ancora sotto lo strapotere maschile.

Speciale San Silvestro
Speciale san Silvestro platea e palchi 6/11 1°e2° ordine 30€; rimanenti palchi 1°e 2° ordine e palchi 3° ordine 26€; loggione 12€.

LUNEDI’ 31 DICEMBRE ORE 22.15
UGO DIGHERO
“…ma mai nessuno la baciò sulla bocca”
(infausto destino della bella addormentata)
di Ugo Dighero, Merco Melloni, Stefano Benni
regia Ugo Dighero

Dove sono andati i capelli?
Perché non posso più fare lo spuntino di mezzanotte con la peperonata?
Perché una serata di gozzoviglia con gli amici prevede almeno due giorni di convalescenza?
Quando un attore si rende conto che non può più interpretare Amleto, per problemi di età, è il momento di farsi delle domande.
Spappolando la propria personalità in mille personaggi differenti forse è possibile trovare una risposta alle pressanti domande esistenziali.
Ecco quindi Pino il muratore che, con i suoi strumenti, quali che siano, affronta la domanda delle domande: Dio esiste? …sulle autostrade c’è scritto che c’è.
Il “fine dicitore” può ancora lanciare sfide sull’evoluzione del linguaggio e della comunicazione? Si, le poesie monolocali che sembrano essere la giusta risposta a questa scommessa.
E l’amore? E’ ancora possibile oggi suicidarsi per amore? Nel “dottor divago” di Stefano Benni un uomo tenta disperatamente di dare un senso alla fine della sua relazione, ma le sue digressioni iperboliche gli impediscono un’analisi lucida.
L’amministrazione della giustizia umana ha fatto progressi? Il famoso “caso Lucy McGrave” e il conseguente processo sembrerebbero minare questa certezza. Interpretando contemporaneamente giudice, pubblico ministero, imputato, avvocato difensore e testimoni, l’attore ci dimostra la mission impossible della legge: comprendere la realtà nella sua complessità.
Forse è nell'”epico” e nell’analisi degli archetipi in esso contenuti che possiamo trovare le risposte che cerchiamo?
Chi meglio di Gnappo, che analizza le varie culture umane con lo strumento della favola, può avvicinarsi alla verità?
Sarà lui a spiegarci perchè nessuno baciò mai la bella addormentata sulla bocca.
Un divertentissimo caleidoscopico percorso per attore acrobata.

Martedì 1 gennaio 2019 ore 17
Filarmonica G. Verdi Castelfiorentino
Concerto Capodanno
Ingresso 5 euro

Domenica 6 gennaio ore 17
Scuola di Musica di Castelfiorentino
Concerto
INGRESSO GRATUITO

TEATRO EXCELSIOR- EMPOLI
Via C. Ridolfi 75, Empoli
Info 0571 81629
Inizio spettacolo ore 21 se non diversamente indicato
Biglietti Intero € 21, ridotti € 18

Lunedì 11 dicembre
LE RANE
Aristofane
REGIA: Giorgio Barberio Corsetti
TRADUZIONE: Olimpia Imperio:
CAST: 22 elementi artistici + 6 elementi tecnici
Attori: Ficarra e Picone, Roberto Rustioni, Gabriele Benedetti, Gabiele Portoghese, Dario Iubatti, Giovanni Prosperi, Valeria Almerighi, Francesco Russo + 7 allievi attori.
Teatro Biondo Stabile di Palermo, Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale, Fattore K

Dopo lo straordinario successo dello scorso anno al Teatro Greco di Siracusa, tornano Le Rane di Aristofane con Ficarra e Picone, in una nuova edizione pensata per i teatri all’italiana. Riuscire a far ridere con un testo di 2500 anni fa, il senso della scommessa è tutto qui. Prendere il testo di Aristofane, un vecchio pezzo d’argenteria teatrale, e lucidarlo fino a farlo splendere nuovamente, come se fosse appena forgiato. Per ottenere questo risultato, la prima condizione è disporre di una coppia di comici di assoluta eccellenza. Ficarra e Picone, dunque: il duo che negli ultimi vent’anni ha incarnato il più autentico talento nel campo dell’umorismo. L’autorevole regia di Giorgio Barberio Corsetti abbatte definitivamente il discutibile confine che separa lo spettacolo “alto” dallo spettacolo “basso”, un po’ come aveva fatto Pasolini con Totò per Uccellacci e uccellini. Le Rane, sfrondato dagli anacronismi, dimostra che per il genere comico può esistere una manifattura a lunga conservazione, che consenta di ridere anche oggi, e consapevolmente, di un testo classico. Dioniso, il dio del teatro, si reca nell’oltretomba per riportare alla vita Euripide. Ma questi è assorto in un furioso litigio con Eschilo per stabilire chi dei due sia il più grande poeta tragico. Dioniso si fa giudice e, scegliendo di anteporre il senso della giustizia e il bene dei cittadini alle proprie preferenze personali, finisce per dare la palma della vittoria ad Eschilo, che dovrà salvare Atene dalla situazione disastrosa in cui si trova.
Eschilo accetta di tornare tra i vivi lasciando a Sofocle il trono alla destra di Plutone, a patto che non lo ceda mai a Euripide.

MINIMAL TEATRO
Via P.Veronese 10, Empoli
Info 0571 81629
Biglietto euro 4,50

DIRE FARE TEATRARE rassegna per bambini
SPETTACOLI ORE 15.30 E 17.30
Il biglietto per ogni singolo spettacolo è di 4.50 euro
La vendita dei biglietti sarà effettuata a partire dalle 15 del giorno stesso dello spettacolo, presso la cassa del Minimal Teatro.
E’ gradita la prenotazione

domenica 2 dicembre
DI SEGNO IN SEGNO
Lo spettacolo è vincitore del premio Gianni Rodari, città di Omegna edizione 2018, sezione teatro
drammaturgia, testo e regiaVania Pucci
con Vania Pucci, Adriana Zamboni
luci e allestimento Lucio Diana
tecnica utilizzata: attore e immagini
età consigliata: 3-10 anni
produzione Giallo Mare Minimal Teatro

Perché i bambini devono sempre andare a letto anche se non hanno sonno?
Perché esiste la notte e il giorno?
Perché non si può parlare sott’acqua?
Cos’è l’aria? Cosa c’è oltre il cielo?
Tutto inizia da una finestra che si apre per la prima volta di notte.
E’ il pretesto per cercare di gettare uno sguardo sul mondo, E allora si cerca di capire, di “spiegare” questo mondo fin dalla sua nascita, da quando era piccolo “tanto da stare in una mano” Si spiega il perché del giorno, della notte, delle stelle, del cielo, dell’acqua, dell’aria, della terra…., e diventa quasi raccontare una fiaba, una storia “fantastica” ma allo stesso tempo molto reale.
Una lavagna luminosa aiuta l’ attrice a raccontare questi grandi “fatti”, Sullo schermo/fondale si formano linee, segni, disegni, immagini, tutte realizzate in contemporanea da una disegnatrice, che sono di aiuto alla spiegazione/racconto, qualche volta la precedono, qualche volta la rendono poetica. Così l’attrice interagisce in maniera ludica con le immagini bidimensionali proiettate, manipolate a livello narrativo, in un incontro/scontro tra gesto, parola e segno,
Per tutti i bambini che una notte hanno aperto la finestra per guardare il cielo…

TEATRI DI CONFINE
RASSEGNA DI TEATRO SERALE PER RAGAZZI E FAMIGLIE

VENERDI’ 7 DICEMBRE ALLE 21.00
CAPPUCCETTO ROSSO
ZACHES TEATRO
ADATTO A BAMBINI DAI 4 AI 10 ANNI

E nella fantasia affiora subito l’immagine della bambina con la mantellina rossa sulle spalle.

Probabilmente viene in mente la versione più famosa, quella ottocentesca dei Grimm, ma in pochi conoscono le varianti antecedenti anche a Perrault, quelle popolari e orali che Yvonne Verdier raccoglie nel suo saggio L’ago e la spilla.
Ma in tutte le versioni Cappuccetto Rosso si allontana inevitabilmente dalla sfera protettiva del grembo materno e si ritrova sola nel bosco. Luogo di mistero e fascino, di tentazione e di trasgressione, il bosco nasconde e rivela, ed è proprio per questo che permette la disubbidienza: lontano dagli occhi materni che sorvegliano, i bambini trasgredendo affrontano pericoli e rischi, ovvero le proprie paure. L’ingenuità e l’innocenza devono essere, almeno in parte, abbandonate per riuscire a far parte del mondo degli adulti, complesso e ostile.
E, come gli adulti, anche Cappuccetto Rosso si trova a dover affrontare le universali domande: “Dove vai?”, “Quale via prenderai?”, “Chi c’è qui?”.

RASSEGNA TEATRO CONTEMPORANEO
Biglietto solo spettacolo euro 8
Biglietto apericena+spettacolo euro 10

VENERDI’ 14 DICEMBRE ORE 21.00
BAHAMUT IT’S APP TO YOU – O DEL SOLIPSISMO
da un’idea di Leonardo Manzan di e con Andrea Delfino, Paola Giannini, Leonardo Manzan regia Leonardo Manzan drammaturgia Camilla Mattiuzzo scenografia e costumi Bahamut illustratore Rocco Venanzi Compagnia Bahamut Spettacolo selezionato tra i vincitori della III^ edizione del Bando Giovani Direzioni, promosso dal Centro Teatrale MaMiMò, in collaborazione con Scuola Paolo Grassi di Milano, Comune di Cernusco Sul Naviglio, Karakorum Teatro di Varese, Residenza Ilinxarium di Inzago, Manifattura K di Pessano con Bornago, all’interno del Progetto FUNDER 35, e realizzato con il contributo della Fondazione Cariplo.

Un teatro. Un videogioco interattivo. Un omicidio da risolvere. 46 si risveglia in una stanza, sul pavimento una pistola e del sangue, è appena stata assassinata ma ha ricordi confusi. Non le resta che scoprire l’assassino e vendicare la sua morte. “It’s app to you” l’applicazione che 47, spettatore inconsapevole selezionato dalla platea, deve scaricare per connettere il proprio smartphone al videogioco e poter guidare 46 nello svolgimento delle indagini. Le indagini cominciano, indizio dopo indizio, ma sembra una storia senza capo né coda: nessun sospettato, nessuna prova. Tutto sembra portare 47 ad una sola sentenza finale: 46 si è suicidata. Così, per risolvere il gioco ed uccidere l’assassino, non può fare altro che uccidere nuovamente 46. Una trama che si morde la coda, destinata a ripetersi all’infinito. La finzione è molto realistica e tra il giocatore e la realtà virtuale esiste ormai un legame che rende la scelta più complicata del previsto. Scelta che però non può essere elusa in alcun modo. La partita però non termina, la missione non è compiuta. Algoritmo, che dalla regia detta le regole del gioco e muove i fili a proprio piacimento, decreta il “Game Over”. Il gioco ricomincia daccapo. Stesso caso, stesse indagini, ma stavolta qualcosa è cambiato: 47 si scopre all’interno del gioco, giocatore e contemporaneamente personaggio della storia. Le nuove indagini parlano chiaro: 47 è diventato l’ assassino. Portando a termine la prima partita si è macchiato dell’omicidio di 46. Algoritmo, dalla regia, si gode lo spettacolo di sua creazione. La finzione, come spesso accade, ha divorato la realtà. Lo scopo del gioco rimane lo stesso: uccidere l’assassino.

Fonte: Ufficio Stampa

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