Cultura Pratovecchio Stia

da domenica 8 Luglio 2018 a domenica 30 Settembre 2018

Eclisse di luna mostra personale di disegni e opere grafiche di Roberta Kali Agostini a Stia è stata prorogata fino al 30 settembre

Eclisse di luna mostra personale di Roberta Kali Agostini

 

Doveva concludersi questa settimana, ma l’ottimo riscontro di “Eclisse di luna”, personale di disegni e opere grafiche di Roberta Kali Agostini a cura di Marco Botti, inaugurata lo scorso 8 luglio al Ristorante Falterona di Stia (Ar), ha convinto gli organizzatori a prorogare l’evento espositivo fino al 30 settembre 2018.

Protagoniste sono le creature femminili fantastiche dell’autrice casentinese, che utilizza l’arte come canale privilegiato tra la realtà e altre dimensioni.
I personaggi di Roberta Kali Agostini vengono dalla mitologia, dal pianeta dei sogni e dal folklore. Il mondo immaginario e quello onirico consentono all’artista di navigare con la fantasia senza alcun limite.
La rappresentazione junghiana della Grande Madre – forza generatrice ma anche distruttrice, dall’aspetto inquietante e forte – combatte lo stereotipo maschilista della donna oggetto o della figura femminile sempre buona, dolce e rassicurante.

C’è ancora tempo, quindi, per visitare la mostra allestita nel ristorante di piazza Tanucci, la principale del centro storico stiano, che per tutta l’estate ha sorpreso e fatto riflettere tanti turisti e frequentatori del noto locale dello chef Leonardo Norcini.

Dall’8 luglio all’8 settembre 2018 il Ristorante Falterona di Piazza Tanucci 9, a Stia (AR), ospita “Eclisse di luna”, mostra personale di disegni e opere grafiche di Roberta Kali Agostini a cura di Marco Botti.

È il nuovo appuntamento espositivo nel suggestivo locale che dà nella piazza maggiore del centro casentinese.

La nuova mostra al Falterona, che sarà aperta ufficialmente domenica 8 luglio dalle ore 17, vede come protagoniste le creature femminili fantastiche di Roberta Kali Agostini, elementi che vengono dalla mitologia, dal pianeta dei sogni, dal folklore. Il mondo immaginario, come anche quello onirico, permettono all’artista una libertà assoluta e di navigare con la fantasia senza alcun limite. L’arte diventa quindi il canale tra la realtà e altre dimensioni.

L’aspetto inquietante e forte di questi personaggi raffigurati combatte lo stereotipo maschilista della donna oggetto, del femminino sempre buono, dolce e rassicurante, della figura femminile che non ha il diritto di essere vecchia o brutta.
La rappresentazione junghiana della Grande Madre, forza generatrice ma anche distruttrice e dall’aspetto terribile, ci ricorda che la donna non deve per forza piacere al sesso maschile ma al proprio “Divino Sé”.

Le opere della casentinese sono prive di colore. «A volte gli spettatori si chiedono come mai non ne faccia uso – spiega l’artista. – Da un lato mi viene spontaneo, perché il mio disegno si esprime in quanto linguaggio, scrittura nera su sfondo bianco, e non come immagine realistica piena zeppa di effervescenze coloristiche. Dall’altro lato mi viene naturale evitare il colore perché tutto ciò rimanda all’essenzialità, all’austerità, alla rinuncia all’orpello; mi richiama a una monacale adozione di ricercata sobrietà, a un senso dell’economia e del risparmio, alla pura semplicità, alla ricerca della bellezza interiore, al volgere l’attenzione all’interno dove, chiudendo gli occhi, si può ricercare se stessi nel buio.

Oltre che del colore, le creature di Roberta Kali Agostini si spogliano anche dei vestiti. Nudità come metafora di sincerità e trasparenza assolute; nudità per arrivare a svelare ciò che nell’umano è occulto, immobile, divino, contrapposto all’abito che rappresenta il molteplice e l’effimero, ciò che cambia per antonomasia.

L’ARTISTA
Roberta Kali Agostini nasce nel 1974 e abita da sempre nella sua amata valle, il Casentino.
Dopo le scuole medie si dedica alle sue passioni, il disegno e l’arte, frequentando la sezione di moda e costume teatrale dell’Istituto d’Arte “Piero della Francesca” di Arezzo. È lì che sperimenta per la prima volta il disegno legato alla tecnica del chiaro-scuro, peculiarità che la contraddistinguerà anche in futuro. Dopo le superiori decide di frequentare l’ISIA di Firenze. Nell’underground fiorentino inizia anche la sua attività espositiva.
In seguito abbandona gli studi, preferendo una ricerca artistica da autodidatta e libera creatrice. Dopo questo periodo, tuttavia, va incontro a una grossa crisi personale che la vedrà bruciare tutto il lavoro svolto fino a quel momento e interrompere ogni attività creativa per circa dieci anni.
Dal 2014 ricomincia a produrre nuove opere ed espone con mostre in Italia e all’estero. Creare per lei è un’autoterapia che la mantiene in salute e felice, una sorta di yoga, disciplina che tra l’altro studia e insegna e che in ambito artistico applica al concetto di espressione, mettendosi alla prova in un viaggio che la guida verso nuove frontiere e nuovi esperimenti.

LA LOCATION
Parola d’ordine: Qualità. In questo vocabolo si sintetizza la filosofia del Ristorante Falterona, una parola di cui lo chef Leonardo Norcini – coadiuvato da uno staff impeccabile – non può fare a meno. Materie prime scelte con cura, passione ed esperienza; un’intensa lavorazione di esse, senza mai alterarne l’autenticità dei sapori. Il Ristorante Falterona, nel cuore di Stia, si distingue per semplicità ed eleganza; un’atmosfera familiare che magicamente si trasforma in un ambiente unico e raffinato in cui si rinnova quel magico connubio che da sempre lega il buon cibo, la natura e le arti.

Fonte: Ufficio Stampa

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