Teatro Castagneto Carducci

domenica 29 Maggio 2016

A Castagneto Carducci, il Presidio di Libera porta in scena un’opera tetrale dedicata alla studentessa fiorentina assassinata dalla ‘ndrangheta nel 1982. Al Teatro Roma, domenica 29 maggio, giorno nel quale avrebbe compiuto 60 anni

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Dopo la rappresentazione di San Vincenzo, il 21 marzo scorso in occasione della 21a Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti delle mafie, il Presidio Libera San Vincenzo/Castagneto C. “Rossella Casini” porterà a Castagneto Carducci lo spettacolo teatrale “Fate a pezzi la straniera“, dedicato alla studentessa fiorentina fatta sparire dalla ‘ndrangheta nel febbraio del 1982.

Lo spettacolo verrà messo in scena, con il patrocinio dei Comuni di Castagneto Carducci e San Vincenzo, domenica prossima 29 maggio, alle ore 21,00, al Teatro Roma.

La data, ricorda Libera, non è stata scelta a caso, infatti Rossella il 29 maggio di quest’anno avrebbe compiuto 60 anni.

Prendendo spunto dalla lettura delle due sentenze che portarono all’assoluzione degli imputati per l’omicidio di Rossella Casini, tutti assolti per mancanza di prove in quanto il cadavere della ragazza non è mai stato trovato e l’unico accusatore era un pentito, il Presidio di Libera ha prima studiato la storia e la realtà della Calabria e della ‘ndrangheta degli anni ’80, poi ha iniziato a lavorare sull’opera teatrale.

Personaggi e luoghi sono di fantasia, ma le vicende di Rossella e il clima che la ‘ndrangheta ha creato e violentemente imposto in Calabria vi sono ricostruite, storie che purtroppo sono simili a tante altre cono un numero impressionante di vittime delle mafie, cosa nostra, camorra, ‘ndrangheta, sacra corona unita.

Lo spettacolo è ambientato tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80 del secolo scorso, tra la Calabria e Firenze, con una storia che nasce per amore e poi si trasforma tragicamente, tra faide e vendette, in una trappola mortale per la giovane Rossana. Il fidanzato e la sua famiglia sono invischiati in una faida tra ‘ndrine che trasforma la storia tra i due giovani in un dramma.

Un lavoro di preparazione avviato dal dicembre scorso, con la regia e la sceneggiatura di Ilio Barbieri, oltre 40 le persone coinvolte tra attori, tecnici, muscisti, collaboratori, iscritte e non a Libera, provenienti da San Vincenzo, Venturina, Donoratico.

Ad essi si è affiancato, con un importante impegno volontario, il gruppo musicale dei Malamanera, che ha curato la colonna sonora dell’opera e la cui cantante, Letizia Papi, ha composto per l’occasione la canzone “La Straniera” su Rossella e la sua tragica fine.

La voce narrante fuoriscena è quella dell’attore Fabio Carraresi, che ha accolto volentieri l’invito di Libera a dare il proprio contributo a questo lavoro.

Questi gli attori e i collaboratori che saranno sul palco, e dietro, domenica 29 maggio al Teatro Roma di Castagneto Carducci con “Fate a pezzi la straniera!”

Attori: Elio Barsotti, Sabrina Martellucci, Sara Panicucci, Vico Federighi, Maria Luisa Baldoni, Jacopo Puterio, Ruby Doveri, Anna Maria Grisaffi, Serena Pantani, Roberto Intagliata, Stefano Cini, Simone Dei, Christian Martinelli, Pietro Petri, Paolo Valentini.

Assistenti, tecnici e collaboratori: Laura Catapano, Enzo Chioini, Enrico Barbieri, Stefano barbieri, Lorenzo Becherini, Daniele Capecchi, Sandra Iegre, Rosaria Lombardo, Alessandro Riccucci, Rodolfo Tagliaferri, Salvatore Tassone, Federica Volpe, Lorenza Masera.

I MALAMANERA: Letizia Papi, Jury Carmignani, Gianluca De Vito, Leonardo Orlandi, Emiliano Pasquinucci.

Rossella Casini, viveva a Firenze con i genitori vicino a Piazza Beccaria, si era fidanzata con una giovane di Palmi (RC), Francesco Frisina, e si trovò, suo malgrado, in mezzo ad una sanguinosa faida tra cosche della ‘ndrangheta (Gallico e Condello), nella quale era coinvolta anche la famiglia del fidanzato, in uno scontro che provocò decine di morti, tra cui anche il padre del ragazzo. Lo stesso fidanzato fu gravemente ferito in un agguato.

Rossella portò Francesco a curarsi a Firenze e in quell’occasione lo convinse a parlare con i magistrati e a raccontare quello che sapeva dello scontro mafioso.

Questo “condannò” Rossella, tornato in Calabria il fidanzato ritrattò le sue dichiarazioni e nel giro di pochi mesi la situazione precipitò.

La sera del 22 febbraio dell’82 Rossella da Palmi telefonò a suo padre a Firenze, annunciandogli che stava prendendo il treno per tornare a casa: non arrivò mai.

Anni dopo un pentito raccontò che Rossella fu rapita, violentata uccisa e fatta a pezzi, gettati poi nella tonnara di Palmi. Dopo due processi nessuno fu condannato per quel delitto.

Fonte: Ufficio Stampa

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